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Comunicazione interpersonale: la fluidità nasce dal tempo presente, vestito di naturalezza e novità

Comunicazione interpersonale
Contenuto curato da Alessia Teodora Schito

Comunicazione interpersonale. Sappiamo cos'è. O almeno crediamo di saperlo. Un pizzico di buona educazione ed una manciata di rispetto. Mescolare il tutto fin ad ottenere un composto omogeneo. Poi cuocere per pochi minuti e servire il piatto ancora caldo. O freddo. A seconda del contesto.

In realtà la comunicazione interpersonale non funziona come un last minute, ma non è nemmeno nulla di complicato. Allora di cosa si tratta? In questo approfondimento si intende indagare su tale fenomeno sociale, fatto di toni e sfumature che vanno oltre le parole. Le fonti su cui si basa questo contenuto sono quelle degli psicologi esperti in materia, di Riza Psicosomatica.

Perché, si sa, un gesto arriva dritto al cuore. Anticipato ciò, ne parliamo?

Comunicazione interpersonale: sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d'onda tra gesti e parole

La comunicazione interpersonale avviene tramite le parole, ma ogni suo messaggio è veicolato maggiormente dal linguaggio del corpo. Quando comunichiamo con gli altri, ciò che viene recepito è il linguaggio non verbale. Allora, come ci sintonizziamo sulla stessa lunghezza d'onda nella comunicazione? Surfando tra gesti e parole. Cerchiamo di capire meglio.

A differenza degli animali, l'essere umano è quello che si complica di più la vita. Secondo uno studio condotto dallo psicologo Albert Mehrabian, nell'interazione verbale, viene trasmessa un'esigua percentuale del vero messaggio. Mentre, attraverso la comunicazione non verbale, si recepisce il messaggio forte e chiaro.

Si può scandagliare l'universo indecifrabile della comunicazione interpersonale? Certamente. Grazie all'esistenza di specifiche discipline, è possibile comprenderne le dinamiche. Ed ora ne citiamo qualcuna.

In primo luogo, la semiotica studia la comunicazione non verbale che avviene per mezzo di segni. Per l'appunto, tale disciplina è considerata una scienza generale che approfondisce:

  • peculiarità e produzione dei segni
  • trasmissione
  • interpretazione
  • modalità di comunicazione
  • significati attribuiti a qualcosa
  • elaborazione e produzione di concetti.

In secondo luogo, l'utilizzo della paralinguistica serve ad interpretare:

  • intonazione ed intensità della voce
  • modo di esprimersi.

Mentre si studia la prossemica per comprendere sia lo spazio che le distanze tra gli individui, dal punto di vista comunicativo.

Ed infine, si ricorre alla cinesica per scandagliare:

  • gestualità
  • mimica
  • espressione facciale durante la comunicazione
  • caratteristiche dei gesti, intenzionali, inconsapevoli o adattivi.

Comunicazione interpersonale: i gesti confermano o smentiscono le parole

Non possiamo controllare le correnti e le tempeste / Che ci fanno naufragare…

Viaggio Intorno Al Sole, Tommaso Paradiso

"Ti voglio bene". Detto così risuona anche bene. Tre parole per esprimere affetto. Perché i gesti veicolerebbero il vero messaggio? Se chi pronuncia tali parole, evita lo sguardo o dimostra freddezza attraverso il linguaggio del corpo, allora sta mentendo.

Quindi prevalgono i gesti sulle parole. Ad avvalorare questa tesi, ci sono ulteriori dettagli. Per esempio, la postura comunica il ruolo gerarchico di qualcuno. Ma è anche attraverso di essa che un individuo trasmette sottomissione o aggressività.

Dunque i gesti, cosa possono comunicare esattamente? Essi hanno il potere di:

  • chiarire un concetto con esempi
  • evidenziare un'opinione
  • ispirare fiducia
  • destare interesse
  • esprimere coerenza o contraddizione
  • socializzare grazie ad un sorriso sincero o umiliare con uno finto.

Oltre ai gesti, anche il proprio aspetto gioca un ruolo importante. Innanzitutto, ci si prende cura di sé per star bene nella propria pelle. E di conseguenza ne trarranno beneficio anche le interazioni sociali.

Comunicazione interpersonale: spazio alla novità che spiazza le parole stantie

Di solito, nelle interazioni permangono vecchi discorsi sempre da fare. Che musica maestro? Potrebbe non essere sempre la stessa. A patto che si dia spazio a nuove forme di dialogo. Ed esse aprono, al contempo, la strada alle novità tanto desiderate.

Allora, quali sono le parole stantie che ostacolano una nuova comunicazione interpersonale? In cima alla lista troviamo la parola "perché". Normalmente essa funge da avverbio e congiunzione. Talvolta, però, ci si aggrappa ad infiniti "perché", cercando di spiegare cause e ragioni di disagi emotivi o avvenimenti. Nulla di più sbagliato. Perché? Siamo abissi, nelle cui profondità risiedono forze sconosciute ma capaci di farci evolvere.

Parlare al passato è un'altra cosa da lasciarsi alle spalle. La parola "ieri" diventa una sabbia mobile, pertanto rievocare il doloroso "tempo che fu" serve soltanto a farci sentire peggio. Ad ogni alba, rinasciamo, perciò quanto è stato non ha davvero il potere di definirci nel presente.

Altre espressioni deleterie? Ecco cosa ci infliggiamo troppo spesso:

  • devo cambiare
  • non vado bene così come sono
  • devo avere più forza di volontà.

Comunicazione interpersonale: occorre spalancare la finestra del silenzio per affacciarsi sulle novità all'orizzonte

In che modo si può instaurare una fresca comunicazione interpersonale? Innanzitutto bisogna smettere di rimuginare. Pensare di dover continuamente aggiustare il tiro, ci smarrisce in un labirinto di "se". Al contrario, è bene percepirsi nel presente, guardando le cose per ciò che sono. Senza giudizi. Non serve trovare, per forza, una spiegazione a tutto. Cosa conta in realtà? Lo sguardo silenzioso verso il mondo interiore. Da lì parte il vero cambiamento.

Inoltre, quanto più ci ostiniamo a cambiare o a guarire dai malesseri emotivi, tanto più allontaneremo la svolta. L'ostinazione blocca la persona, producendo sofferenza e malcontento. Mentre noi desideriamo l'effetto opposto, giusto? Quindi, per sorridere è efficace affidarsi a quella zona indefinita e interiore che sentiamo. Da quell'infinito, comincerà a scorrere la cascata che cambia il corso delle cose. Perché tutto accade spontaneamente ed al momento propizio.

Comunicazione interpersonale: l'arte di esprimersi con schiettezza vincendo imbarazzo e paura

Quante cose che non sai di me / Quante cose che non puoi sapere / Quante cose da buttare nel viaggio insieme…

Gli ostacoli del cuore, Elisa feat. Ligabue

Le radici di un'ottima comunicazione interpersonale affondano nel terreno della schiettezza. Talvolta, tendiamo ad assecondare le scelte altrui per timore di non essere benvoluti. Invece è proprio l'arte di essere se stessi a premiarci. Certamente, è possibile che i punti di vista divergano scatenando dei conflitti. Cosa del tutto naturale. Allo stesso modo, la natura plasma i paesaggi tra tempeste e sereno.

La paura di esporci ci imprigiona. E quando questo accade, bisogna rammentare che non siamo davanti ad un tribunale, bensì di fronte a singole persone. Persone con punti di forza e fragilità. Spiriti liberi o in catene. Esseri umani con pregi e difetti. Esattamente come ognuno di noi. Dunque, come si superano le circostanze imbarazzanti? È sufficiente non protrarle nel tempo. Cioè, davanti a qualunque delusione, il primo passo da fare è contestualizzarla nel presente. Il dolore delle sconfitte non pregiudica il domani.

Si può acquisire la tanto agognata sicurezza di sé? Naturalmente, sì. Per ottenerla, è bene parlare poco di noi stessi. Molto spesso vengono sciorinati titoli ed eventi gloriosi. Poi, si cade nel ridicolo, nel momento in cui la cresta dell'onda giunge alla deriva. Oppure, si mettono in piazza fatti privati perfino quotidiani. Tali comportamenti alimentano la sete di pettegoli, che travestiti da buoni samaritani, si nutrono tanto delle fortune quanto delle disgrazie altrui. Quante cose da buttare…

Infine, sorge spontaneo chiedersi: è davvero questa la felicità di cui abbiamo bisogno? Mentre facciamo le valigie alla volta di un'inedita comunicazione interpersonale, mettiamoci una consapevole riservatezza. Così, la compagnia avrà il gusto della naturalezza. Buon viaggio.