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Come diventare food blogger, ne parliamo con Alessandro Boscolo

Come diventare food blogger
Contenuto curato da Massimo Chioni

La comunicazione correlata al settore del cibo oggi passa anche attraverso il food blogging: ne parliamo con Alessandro Boscolo di Cucinarepesce.com.

Quali sono le caratteristiche più importanti del food blogging?

Si tratta di una risorsa preziosa a cui si può ricorrere per il digital marketing. Chi si cimenta in questa attività ha la possibilità di trattare una tematica precisa che appassiona coloro che ne parlano e adatta a tutte le esigenze di carattere economiche. È ovvio, infatti, che quello del cibo è uno dei temi prediletti, e i social network ne sono la dimostrazione più evidente. Il fatto è che chiunque oggi ha l’opportunità di cimentarsi come food blogger, ovviamente a condizione che abbia una specifica competenza nel settore e una buona idea da sviluppare.

Perché si diventa food blogger?

Per parlare della propria passione e magari sperare che si trasformi in un lavoro. Per esempio si può ambire a essere notati dalle aziende, così da cominciare a guadagnare online. Ovviamente il passaggio non è immediato, e la missione richiede attenzione e impegno. Ciò che conta, per un food blogger, è riuscire a far conoscere il proprio punto di vista, sia in formato testuale che tramite contenuti visual, da pubblicare sui social network più diversi: si può trattare di un account di Twitter, di Facebook o di Pinterest, ma anche di un blog, sia esso aziendale o personale. Prima di tutto, però, chi si sta chiedendo come diventare food blogger deve porsi degli obiettivi ben precisi, deve cercare di individuare dei traguardi che spera di raggiungere tramite il proprio lavoro.

Tutta una questione di passione, insomma?

Certo, e se poi si è così bravi da riuscire a farsi pagare per parlare di ingredienti o piatti è tanto di guadagnato. Nel momento in cui un food blogger pubblica uno o più contenuti, prende una decisione ben precisa a proposito della tematica che si accinge ad esplorare e, al tempo stesso, riguardo alla nicchia che deve essere presidiata. Deve essere messa da parte la prospettiva di un approccio integrale, quello di chi pensa che un food blogger debba parlare di cucina sotto tutti i suoi aspetti.

In concreto, come si sviluppa l’attività di un food blogger?

Non bisogna mai dimenticare che si sta parlando di comunicazione, e questa può assumere registri differenti: per esempio attraverso la registrazione di video o la realizzazione di foto, ma anche con la redazione di articoli o in genere contenuti testuali, come le caption di Instagram, vale a dire le didascalie a corredo delle foto. Al giorno d’oggi il food blogging deve essere considerato un’attività multicanale, e di conseguenza deve basarsi sullo storytelling visual, da effettuare su Instagram e su Youtube.

Che consigli dareste a chi desidera sapere come diventare un food blogger?

Prima di tutto si deve definire il proprio pubblico di riferimento, e quindi stabilire a chi ci si vuol rivolgere con il proprio blog. Un conto è parlare alle casalinghe che vogliono imparare a cucinare pesce e carne, un conto è rivolgersi agli appassionati che sono in cerca di accostamenti particolari o piatti inediti. Una volta presa questa decisione, poi, il blog può essere impostato di conseguenza, ma in qualsiasi caso è indispensabile risultare il più possibile credibili. Un altro step importante consiste nello sviluppo di una comunità di riferimento: tutte le volte che si è sul punto di redigere un post, occorre provare a mettersi nei panni dei lettori e domandarsi che cosa si aspettano.

Quale deve essere il rapporto con i lettori?

Ovviamente non si può prescindere dalle interazioni: questo vuol dire cercare di essere per quanto possibili colloquiali e aperti, evitando di risultare – invece – distaccati o freddi. Interagire con i commentatori vuol dire rispondere sempre, ovviamente in modo educato, e non lasciare che interrogativi o domande cadano nel vuoto. Le critiche negative non devono essere contestate dal food blogger, ma accettate, e ovviamente eventuali risposte vanno proposte con gentilezza. È bene chiedere ai lettori di fornire consigli e pareri, risorse preziose per rendere il blog più bello e più completo. Lo scopo deve essere quello di costruirsi un pubblico di nicchia, e cioè una comunità di utenti fedeli, che poi tramite il passaparola potranno far crescere il numero di visitatori.

Come devono essere usati i social network?

Anche se si parla di food blogging, non si deve commettere lo sbaglio di ritenere il blog il solo strumento da utilizzare: è consigliabile rimanere sui social più seguiti e importanti, a cominciare da Twitter e Facebook. Ecco perché dopo aver pubblicato un articolo sul blog questo deve essere condiviso: grazie ai social le informazioni possono essere veicolate con modalità che non sono consentite da nessun altro strumento, e al tempo stesso il bacino di utenza può essere ampliato. Non ci vorrà troppo tempo prima di veder aumentare il numero di lettori.

Ci sono degli accorgimenti da non dimenticare?

Certo, ma più di tutto conta fare pratica sul campo, e non aver paura di prendere esempio da chi è già un’autorità nel settore e quindi sa come fare per raggiungere il successo. Ovviamente non diciamo che bisogna copiare, ma solo provare a comprendere come operano i più bravi, scoprendo i loro contenuti e cercando di imitarli, ovviamente sempre con un tocco personale. Come diventare food blogger quindi? Ogni aspirante deve trovare la propria cifra distintiva e il proprio tratto stilistico, in modo da rendersi riconoscibile e memorabile presso il pubblico. Il mondo della Rete è pieno di food blogger, e bisogna essere bravi per spiccare.

Non solo testi, vero? Qual è il valore delle foto?

Se c’è un segreto per far aumentare in maniera rapida il numero di follower sui social network, questo è rappresentato dalla qualità delle immagini che si pubblicano. Nel web l’aspetto visual è tutto, ed è per questo che c’è bisogno di foto che non siano solo belle, ma che risultino anche intriganti, e ovviamente coerenti con il tema che deve essere affrontato. Le immagini migliori sono quelle piene di colori, e ovviamente nitide. Quando si parla di ricette, poi, le foto sono indispensabili per spiegare passo dopo passo i vari procedimenti, e sono di grande aiuto per tutti i lettori.

Il copywriting in ottica SEO è importante per un food blogger?

Certo che sì, anche perché in caso contrario ci sono ben poche probabilità di essere presi in considerazione da Google e quindi di comparire nelle prime posizioni dei risultati di ricerca che vengono mostrati agli utenti. È necessario imparare come ottimizzare testi e immagini in ottica SEO, ma anche selezionare in maniera attenta le keyword e seguire le linee guida dei motori di ricerca.

Ok, ma parliamo di ciò che conta davvero: come si fa a guadagnare facendo food blogging?

Non si può definire a priori quanto guadagni un food blogger, per il semplice motivo che non ci sono tariffe di base o prezzi universali. Va detto, però, che le possibilità di guadagno variano a seconda del tipo di attività in cui ci si cimenta: si può decidere, per esempio, di sfruttare le affiliazioni, come quelle di Amazon; oppure di promuovere in maniera diretta i servizi o i prodotti delle aziende; o ancora di aggiungere adv, cioè messaggi a pagamento. Infine, i food blogger possono semplicemente scrivere contenuti per promuovere ristoranti, marchi o altre attività di tipo commerciale.

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