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Come diventare produttore musicale

Contenuto curato da Massimo Chioni

Non è mai facile definire con precisione la figura professionale del producer, il cui ruolo risulta piuttosto complicato da inquadrare sulla base di parametri di competenza o in funzione di liste di compiti svolti nel contesto dell’industria della musica. Esistono due categorie di producer: quelli che producono la propria musica in autonomia e quelli che aiutano gli altri a produrre musica. Si parla in ogni caso di produzione musicale, un ambito che ha favorito nel corso del tempo la comparsa di figure specializzate anche per effetto dell’evoluzione tecnica che ha caratterizzato il comparto della manipolazione dei suoni.

La strumentazione del producer

L’ambito di interesse di un producer comprende qualunque tipo di strumento che possa essere utilizzato per la cattura, la manipolazione, la registrazione e la diffusione di suoni. Si parla, per esempio, di schede audio e di computer, ma anche di digital audio work station e di processori di segnale. Ma non è tutto: si spazia dai microfoni ai diffusori, dalle cuffie ai mixer, dai MIDI controller ai sintetizzatori, dai campionatori alle groove box.

Di cosa si occupa il produttore musicale

Al giorno d’oggi molti tecnici del suono sono anche producer, e ovviamente vale anche il viceversa. In effetti le mansioni e le competenze che caratterizzano il lavoro che viene svolto da un tecnico del suono sono decisamente vaste, e in parte corrispondono a quel che fa un producer. In particolare, in tutti e due i casi ci si ritrova alle prese con strumenti di processamento dell’audio, di editing e di ripresa. Si può anche affermare che il lavoro del producer inizia nel momento in cui si conclude quello del tecnico del suono. Infatti, dove si esaurisce la componente tecnica, che è quella appannaggio del fonico, c’è bisogno di intuito musicale, di orecchio e di creatività: tutte caratteristiche di cui deve essere in possesso un producer, che non può prescindere ovviamente anche da conoscenze musicali e gusto.

E il tecnico del suono?

Il tecnico del suono interviene nel momento in cui un microfono deve essere posizionato in maniera idonea o  inizia a gracchiare, o anche se c’è un rumore di fondo che deve essere eliminato. Il music producer, invece, è chiamato in causa quando si devono selezionare i suoni da utilizzare in un pezzo o se si deve decidere che strumento deve essere fatto entrare a una determinata battuta. Va detto, in ogni caso, che le necessità del mercato attuale fanno sì che queste due professionalità siano in qualche modo unite. Infatti i budget di produzione si riducono sempre di più, e così gli addetti ai lavori sono costretti a destreggiarsi dal comparto tecnico a quello artistico e viceversa.

I producer e i beatmaker

I beatmaker possono essere considerati una particolare categoria di producer, dal momento che essi sono impegnati nel mondo della musica hip hop e si occupano della produzione di sequenze e di basi musicali anche per il live. Per realizzare il beat, vale a dire la base ritmica di un brano, i beatmaker si avvalgono principalemnte delle drum machine (e non solo). Una differenza ulteriore che deve essere messa in evidenza è quella tra il produttore musicale e il produttore discografico: in questo caso, infatti, si tratta proprio di due ruoli differenti. Un produttore discografico non è altro che il rappresentante di una casa discografica che deve supportare gli artisti principalmente dal punto di vista della promozione, della pubblicazione e della distribuzione, sia tramite le piattaforme di streaming audio che su supporti fisici. Il produttore discografico, tra l’altro, effettua provini e organizza tour, ma più in generale ha un potere di indirizzo rispetto allo stile della produzione.

I corsi di produzione musicale di Studioj-music

Chi desidera frequentare corsi produzione musicale Online o dal vivo può rivolgersi alle proposte di Studioj-music, che mette a disposizione un ricco assortimento di soluzioni per assecondare le esigenze di formazione in ambito musicale più disparate. Oltre che online, i corsi si svolgono anche a Milano in studi di registrazione appositamente adibiti e sono rivolti sia a principianti che a produttori più evoluti. Si può scegliere, per esempio, il corso Mix & Mastering, che è stato ideato e messo a punto per andare incontro alle esigenze di coloro che vogliono provare a far maturare il proprio sound, soprattutto sul piano tecnico. Gli aspiranti trapper possono scegliere il corso di Trap music production, mentre agli interpreti e ai cantautori è dedicato il corso di Canto e songwriting. Tutte le proposte sono declinate in due differenti modalità: un modulo avanzato e uno per principianti. Lo stesso vale per il corso di Electronic music production, destinato agli amanti di musica elettronica e ai dj producer, e per il corso di Music Production, pensato per andare incontro alle richieste di coloro che producono musica eseguita principalmente con strumenti elettrici e acustici. Infine, vale la pena di menzionare il Corso Individuale, che permette anche di lavorare in studio direttamente alle proprie produzioni.