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Diventare certificatore energetico per aziende: risparmiare e salvaguardare l’ambiente

Certificazione energetica aziende
Contenuto curato da Massimo Chioni

Con certificazione energetica per le aziende si intende lo strumento, definito dalla normativa europea, che consente alle aziende di monitorare i propri consumi e di conseguenza, capire come poter attuare programmi di riqualificazione energetica che consentano di risparmiare, ottimizzando il rendimento aziendale e salvaguardando l’ambiente.

L’efficienza energetica di edifici e aziende è diventata infatti una priorità nelle politiche di riduzione delle emissioni di CO2, per questo motivo le normative nazionali si sono adeguate, imponendo requisiti sempre più elevati per le certificazioni energetiche.

Questo scenario ha fatto sì che la domanda di certificatori energetici aumentasse in maniera significativa, sia da parte dei privati che delle pubbliche amministrazioni.

Infatti, il certificatore energetico è l’unico professionista abilitato a rilasciare l’APE, indispensabile per vendere o affittare una casa, ma anche per ottenere gli incentivi fiscali previsti per le ristrutturazioni e le riqualificazioni energetiche.

Ma cosa bisogna fare per essere abilitati? Quali sono i requisiti e i corsi di formazione necessari?

Corso certificatore energetico

Il corso certificatore energetico si svolge in modalità e-learning, in modo da poter essere svolto comodamente da casa o dal luogo di lavoro, con la possibilità di interrompere e riprendere in qualsiasi momento.

Al termine del corso il professionista sarà in grado di eseguire correttamente una certificazione energetica su edifici di nuova costruzione o già esistenti. Saprà poi progettare un edificio energeticamente efficiente e imparerà le normative nazionali in vigore.

La formazione della figura del tecnico certificatore energetico include la conoscenza delle caratteristiche impiantistiche e la capacità di proporre ai clienti delle soluzioni migliorative in ottica di risparmio energetico.

L’attestato verrà inoltrato via mail una volta superato l’esame finale, come previsto dalla normativa vigente.

I requisiti per diventare certificatore energetico

Per le Regioni che non hanno stabilito regole proprie, il certificatore energetico è definito dalle norme nazionali. In particolare, i requisiti per diventare certificatore sono esposti nel DPR 16/04/2013 n. 75.

Il certificatore energetico deve aver conseguito uno dei titoli di studio elencati nel comma 3 dell’articolo 2 del dpr 75/2013, tra cui: laurea magistrale o specialistica in Ingegneria Edile o Architettura, laurea triennale in Scienze e tecniche dell'Edilizia, diploma di istruzione tecnica in Meccanica o Elettronica, diploma di geometra, perito industriale o agrario, e così via.

Per poter svolgere la professione di certificatore energetico, oltre ad avere un titolo di studio adeguato, il soggetto deve essere iscritto ad un'organizzazione professionale riconosciuta, come un ordine o un collegio.

Inoltre, è necessaria l'abilitazione alla progettazione degli edifici e degli impianti a essi associati, in conformità con le competenze specificamente assegnate dalla legislazione in vigore.

I tecnici che hanno i requisiti sopra indicati possono redigere l'APE senza dover frequentare uno specifico corso certificatore energetico.

Chi invece, pur avendo uno dei titoli di studio menzionati in precedenza, non è abilitato all'esercizio della professione, può diventare certificatore energetico solo dopo aver frequentato uno dei corsi di formazione autorizzati dal Ministero di competenza o dalla Regione, con superamento dell'esame finale (comma 4 dell’articolo 2).

Diagnosi energetica: la certificazione per le aziende

Con il Decreto Legislativo 102 del 2014, che recepisce la Direttiva 2012/27/UE, ha reso obbligatoria la diagnosi energetica per le grandi imprese e per le cosiddette aziende energivore, ovvero una misurazione della quantità di energia consumata dall’azienda stessa.

Tramite la diagnosi energetica è possibile capire non solo quanto consuma la nostra azienda, ma anche in quali settori agire per migliorare l’efficienza e le prestazioni energetiche.

Avere stilata una diagnosi energetica completa diventa importante chiaramente nella prospettiva di contenimento delle spese, e quindi di profitto e di efficienza aziendale, ma anche come possibilità di proiezione sul lungo periodo.

Il risparmio e il miglioramento dei processi produttivi portano anche ad un miglioramento d’immagine, che possono dare accesso a finanziamenti destinati alle aziende maggiormente attente alla sostenibilità e alle tematiche ambientali.

La diagnosi energetica è composta da:

  • Un’analisi dei consumi.
  • Sopralluoghi nei vari siti aziendali.
  • Analisi dei risultati ottenuti.
  • Sintesi e strategie di riqualificazione.

Nel caso delle imprese energivore queste sono definite dal rispetto di due parametri:

  • Un consumo annuo di elettricità maggiore o uguale a 1 GWh (1.000.000 kWh)
  • Un rapporto tra costo effettivo dell’energia elettrica utilizzata e fatturato uguale o superiore al 3%.

Le grandi imprese sono quelle dove:

  • Il personale ammonta a 250 o più persone.
  • Con un fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro nell’anno in cui viene chiesta la diagnosi energetica.
  • Un bilancio annuo superiore ai 43 milioni di euro nei due esercizi precedenti l’anno in cui si chiede la diagnosi energetica.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo illustrato i requisiti necessari per diventare certificatore energetico secondo le norme nazionali, in assenza di regole regionali specifiche. In un momento storico in cui la sostenibilità assume un’importanza sempre maggiore, avere dei professionisti qualificati nel settore del risparmio energetico diventa fondamentale.