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Un tocco di Sud a Milano, dalla cucina salentina a quella siciliana: l’esportazione che fa gola

Un tocco di SUD a Milano
Contenuto curato da Massimo Chioni

Il Nord Italia, si sa, è un bacino di raccolta. Un’area geografica che accoglie ogni giorno studenti e lavoratori da tutto il Paese, soprattutto dalle zone più a Sud della nostra penisola.

Insieme a loro si sviluppano e distribuiscono sul territorio una serie di attività commerciali in ambito gastronomico che ricalcano la tradizione regionale. Qualche esempio pratico? La promozione della pasticceria salentina a Milano, così come della cucina siciliana o delle prelibatezze campane. Questo diventa un modo non solo per far conoscere il gusto della tradizione e diffondere le diverse abitudini culinarie ma anche per far sentire a casa i fuori sede più nostalgici.

Ed ecco che tra le vie del centro storico fino al diramarsi della periferia e delle zone dell’hinterland ci si può facilmente imbattere in locali, ristoranti e più in generale esercizi commerciali che orgogliosamente e con fede nella tradizione espongono le loro chicche, più o meno conosciute tra i prodotti regionali. Questi locali nascono e si diffondono per diversi target: locals, turisti, lavoratori in pausa pranzo. 

La cucina Campana trova spazio a Milano

La prima regione di cui troviamo “l’esportazione culinaria” è la Campania con le sue ricche prelibatezze in grado di rimetterti al mondo: una tradizione radicata che non si lascia scalfire dal tempo. Regina indiscussa e mai banale la pizza ma non bisogna cadere nell’errore che sia tutto lì. Provare la vera mozzarella di bufala rientra probabilmente nelle 10 cose da fare prima di morire. Non possono poi mancare la pastiera, i piatti a base di pesce, il casatiello, salsiccia e friarielli e pasta, patate e provola. La lista non finisce qui però questi sono alcuni esempi di cosa si può assaporare della Campania senza allontanarsi da Milano.

Cucina Salentina a Milano: dal salato al dolce un ampio spettro di gusto

La cucina salentina - e pugliese in generale - racchiude senza dubbio alcune delle proposte più apprezzate dagli italiani, proposte che spaziano dal dolce al salato, in grado di appagare ogni tipo di palato. Non sorprende quindi la diffusione di ristoranti e locali votati alla Puglia, soprattutto a Milano dove l’affluenza di fuori sede è maggiore rispetto alle altre regioni settentrionali.

Tra i piatti più proposti e venduti troviamo sicuramente le orecchiette (soprattutto con le cime di rapa), le bombette di carne, le burrate, le focacce, le pucce. Tra i dolci più amati abbiamo l’immancabile pasticciotto e per iniziare al meglio la giornata l’inimitabile caffè leccese con ghiaccio e latte di mandorla.

Il piccante palato della Cucina calabrese si fa conoscere al Nord

Una cucina opulenta, dai toni molto decisi, caratterizzati dalla larga presenza ed utilizzo dei peperoncini, dalla produzione di olio ed agrumi. La soppressata di Calabria DOP, la nduja, i salumi sono soltanto alcuni esempi di come la tradizione calabrese si lasci amare anche nelle regioni del Nord. Per chi anche ama i formaggi la Calabria rappresenta la terra promessa tra il caciocavallo silano DOP, il pecorino crotonese o ancora la ricotta. Come non citare tra i tanti esempi anche la cipolla di Tropea DOP.

Anche la Sicilia si fa largo a Milano con le sue inimitabili proposte

Come poteva mancare la Sicilia la quale può vantare una vasta gamma di piatti invidiati in Italia e nel mondo. Per i siciliani a Milano che non sanno rinunciare alla “cucina di nonna” esistono per fortuna tanti locali che propongono la tradizione in città. Per assaggiare l’autenticità di questa regione si consiglia: cannoli, granita con la brioche, l’arancino (o arancina), la pasta alla norma o ancora pane e panelle.

Questi sono solo esempi delle proposte o delle “importazioni regionali” che si possono trovare a Milano o in generale nelle regioni del Nord. Una cosa è sicura: provarle tutte sarà un piacere.

Quando la tradizione incontra l’estro e l’innovazione

Esaltare la propria cucina e le proprie radici non vuol dire però soltanto riportare pedissequamente le ricette così come tramandate negli anni.

Mettere in luce e dare risalto a determinati piatti significa, a volte, avere il coraggio di prenderli e stravolgerli, mantenendo però quell’impronta e quella base di partenza che sempre li hanno caratterizzati. Questo assume particolare significato soprattutto a Milano dove avanguardia è una parola particolarmente rappresentativa di molti settori.

Un modo questo per portare alla luce i vecchi sapori, diffonderli a livello interregionale e far ricredere anche chi è più avvezzo alla cucina prettamente gourmet. “Rivisitare” vuol dire sostanzialmente prendere un prodotto ed aggiustarne il tiro, seguendo le logiche della gastronomia contemporanea. Quali sono queste leggi non scritte? Prediligere una cucina più leggera, più salutare, rimodulando quindi la tipologia di cottura e gli ingredienti scelti; fatta di attenzione al prodotto - possibilmente a filiera corta, km 0 - e soprattutto inclusiva rispetto alle nuove e sempre più presenti correnti alimentari, in cui spesso il prodotto vegetale è preferito.

Un labor limae, insomma, che garantisce vita eterna anche alle ricette più antiche e che permette soprattutto lo scambio di usi e costumi in ambito culinario tra le regioni d’Italia, le quali coralmente formano un patrimonio inestimabile.