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Cosa sono i KPI e perché sono così importanti

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Contenuto curato da Massimo Chioni

KPI, una piccola sigla per un grande risultato. Per qualsiasi azienda i Key Performance Indicators sono fondamentali: sai perché? Perché consentono di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Prima di spiegare come possono essere utili, forse è il caso di rispondere a una domanda preliminare, ovvero i KPI cosa sono?

Sono gli indicatori delle performance di un’azienda e quindi i migliori amici del business process.

L’identikit generico dei KPI deve rispondere a determinate caratteristiche: gli indicatori devono essere quantificabili (e quindi misurabili); direzionali, ovvero devono indicare se l’azienda è in crescita oppure no; operativi, e quindi esercitare un cambiamento effettivo nella strategia adottata; infine pratici, e quindi adattabili alle necessità aziendali.

Se volessimo fare degli esempi di KPI, potremmo basarci su queste informazioni, che naturalmente sono applicabili a diverse realtà, dal business basato sul traffico di un sito internet a quello di un’attività commerciale in loco:

  • il ROI (Return of Investiment), ovvero l’andamento di una campagna promozionale,
  • il numero di azioni necessarie per raggiungere un obiettivo,
  • le risorse coinvolte un processo aziendale,
  • la percentuale di traffico di un sito web, magari aumentata tramite campagne SEO o SEM, quindi specifiche attività di Digital Marketing,
  • la percentuale di lead generate su un sito, dalla compilazione di un form sul sito fino all’abbandono del carrello di un e-commerce,
  • la stima dei prodotti più venduti di un negozio.

Nel caso di un sito internet, ad esempio, sapere quanti lead sono stati generati in relazione al traffico è un ottimo indicatore delle performance!

Domande e risposte

Naturalmente i KPI sono di varia natura e si possono distinguere in quelli di basso e alto livello. I primi si concentrano su ambiti quali il marketing, le vendite e le risorse umane, mentre i secondi si focalizzano sulle prestazioni aziendali e includono, ad esempio, le entrate ricorrenti e la crescita annuale.

Anche a seconda del reparto si possono distinguere vari KPI, sia del passato che del futuro: saperli leggere e interpretare significa darsi obiettivi reali e quindi perseguibili. Quindi, per dirla alla Machiavelli, se davvero la storia è maestra di vita, leggere i KPI del passato può aiutare l’azienda a prevedere quelli del futuro.

Non si tratta solo di raggiungere gli obiettivi, comunque, ma anche di comprendere le criticità e magari superarle: non a caso esistono anche le key performance questions, ovvero le giuste domande che manager e stakeholder dovrebbero porsi per darsi anche le giuste risposte.

Qual è il tone of voice dell’azienda? In quale contesto opera? Che target di riferimento ho? Le attività di marketing che svolgo sono efficaci? Quanto sono ricorrenti i miei investimenti?

Vi sono attività che necessitano un’attenzione settimanale o giornaliera di analisi KPI, quindi una decisione intelligente è quella di affidarsi a software che si occupino del controllo di gestione e che razionalizzino i processi aziendali in maniera ottimale.

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