Interviste

Tecniche di SEO on-page: intervista a Dario Bongiovanni - consulente seo

Seo On-Page
Contenuto curato da Massimo Chioni

Al fine di ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca, i fattori on-page rimangono determinanti nell’ottimizzazione di un contenuto. Non tutti questi fattori hanno lo stesso peso per i motori di ricerca nel momento in cui vanno a determinare quali risultati mostrare agli utenti, ed ogni professionista riesce nel tempo ad individuare una particolare cerchia di accorgimenti in grado di assicurare i risultati migliori.

A tal fine abbiamo deciso di chiedere a Dario Bongiovanni, consulente Seo a Palermo, la sua opinione in merito e quali sono le tecniche di SEO on-page che preferisce adottare per le sue campagne, quelle che ritiene essere più efficaci.

Dario Bongiovanni - Consulente Seo
Dario Bongiovanni - Consulente Seo

Le tecniche di SEO on-page di Dario Bongiovanni

Concordo nel ritenere la SEO on-page una delle attività di ottimizzazione più importanti, quella che fa in modo da rendere estremamente chiaro ai motori di ricerca quale sia il topic di una pagina e dunque fare in modo che questi possano restituire agli utenti un risultato assolutamente pertinente ed in grado di soddisfare il loro intento di ricerca.

Sebbene le tecniche di ottimizzazione on-page sono diverse decine, ve ne sono alcune in particolare che mi hanno consentito di ottenere risultati particolarmente soddisfacenti per i miei clienti. Vado qui ad elencare le mie preferite:

Ottimizzazione del Tag Title per far “impennare” il CTR

La prima tecnica che voglio citare è quella per la quale vado ad ottimizzare il Tag Title pensandolo appositamente per migliorare il CTR: in particolar modo faccio ricorso all’utilizzo di parentesi tonde o quadre.

Ho notato infatti che gli utenti tendono spesso a preferire quei risultati di ricerca che presentano un titolo del tipo: Come Configurare Yoast SEO (Guida in Italiano), oppure: Le Tecniche di SEO on-page di Dario Bongiovanni [Elenco Completo].  

La forza di questa tecnica sta probabilmente nel suo forte impatto visivo, che consente a tale risultato di distinguersi dagli altri ma soprattutto di mettere bene in evidenza quale sia il punto di forza del contenuto che ci si appresta a visitare, in questo esempio la guida in italiano o l’elenco completo.

Che il CTR sia per Google fattore di ranking o meno è da tempo oggetto di dibattiti all’interno della comunità SEO. Personalmente, penso proprio che Google tenga in considerazione la quantità di click ricevuti e dia per questo maggior fiducia al nostro sito in SERP quando questo viene cliccato maggiormente rispetto ad altri siti che al momento lo precedono.

Uso di correlate e sinonimi

Un'altra delle tecniche che utilizzo maggiormente, e della quale non faccio mai a meno, è quella di fare largo utilizzo di parole chiave correlate a quella per la quale sto tentando di posizionarmi e sinonimi della stessa. Ciò aiuta tantissimo Google a comprendere con maggiore esattezza l’esatto argomento del post e la sua capacità di soddisfare l’intento di ricerca dell’utente.

Ritengo infatti che più andiamo ad offrire segnali che confermino a Google quale sia il topic di una determinata pagina, meglio è.

Immagina ad esempio un articolo che parla delle caratteristiche di una buona chitarra acustica: quanto sarebbe strano se questo non includesse anche termini quali “corde”, “cassa armonica”, “battipenna”, “manico”, “capotasto”, “suono”, “qualità del legno” e simili?

Quando vai ad utilizzare termini di questo tipo infatti, non fai altro che aiutare Google a comprendere di cosa tu stia parlando esattamente, con grandi benefici in SERP.

Contenuti lunghi ed esaurienti

Un'altra delle attività di ottimizzazione che, quando il tipo di progetto lo richiede, adopero e che mi consente di posizionare i siti dei miei clienti anche per parole chiave ad alta competitività è quella di produrre contenuti lunghi ed esaurienti, in grado non solo di offrire informazioni utili, ma anche di affrontare lo specifico argomento da più punti di vista, così da offrire una panoramica veramente completa sull'argomento.

È necessario suddividere tali contenuti in più paragrafi, utilizzando gli appositi Tag Headers in maniera gerarchica,  così da consentire agli utenti di individuare velocemente la porzione di testo che contiene l'informazione di cui hanno bisogno. Meglio ancora se è presente un indice dei contenuti che con un semplice clic consente di raggiungere rapidamente la sezione di proprio interesse.

Un contenuto lungo, esauriente, ben strutturato e con un URL breve che include la parola chiave per la quale si desidera posizionarsi è certamente un valore aggiunto per Google, che tende a premiare in SERP i contenuti ricchi di informazioni pertinenti e realmente utili per chi legge.

Link esterni a risorse autorevoli

Solitamente i proprietari di siti o blog hanno delle esitazioni nell'andare ad inserire nei propri contenuti dei link che puntano ad altri siti.

Il fatto che in questa maniera l'utente possa interrompere la navigazione del nostro sito è una falsa credenza che va accantonata: la verità è che un link che consente effettivamente agli utenti di approfondire un aspetto di quel particolare argomento arricchisce il nostro contenuto.

Per questo Google vedere di buon'occhio quando andiamo a linkare altri siti che siano particolarmente autorevoli per la nicchia che stiamo trattando e soprattutto che offrano veramente all'utente la possibilità di approfondire un determinato argomento e completare l'informazione.

Un link esterno va visto dunque come una stretta relazione tra due siti, e nel dettaglio come una finestra che consente di andare a vedere un'altra sfaccettatura di quell'argomento che si sta trattando, per andare a completarlo.

Nel corso degli ultimi cinque anni diversi studi, promossi anche da SEO di fama mondiale, hanno in effetti dimostrato che siti che linkano a risorse esterne di qualità riescono a posizionarsi meglio su Google rispetto quelli che non lo fanno.

Per Google infatti, inserire un link verso una risorsa esterna autorevole e di qualità è indice di un contenuto di valore realmente in grado di aiutare gli utenti ad approfondire quel determinato argomento.

Ecco perché non bisogna avere paura di linkare verso altri siti e soprattutto utilizzare l'attributo nofollow quando, come in questo caso, non è necessario.

Sfruttare a dovere la linking interna

I link interni al sito, per intenderci quelli che rimandano da una pagina all’altra del sito stesso, possono garantire una “spinta” non indifferente nell’aiutarti a posizionare il tuo sito web tra i primi risultati di ricerca.

Tale rete di link interni va pianificata in materia strategica senza affidarsi all’improvvisazione, per evitare che la spinta che questi link sono in grado di dare vada sprecata.

Personalmente, individuo su ogni progetto le 3 o 4 pagine più importanti, per intenderci quelle pensate per monetizzare o acquisire clienti, e preparo una serie di contenuti correlati da pubblicare all’interno di una apposita sezione del sito, solitamente chiamata “blog” o “news”.

Questi articoli, quando possibile, sono collegati tra loro per mezzo di un apposito link, ma soprattutto linkano ciascuno una di quelle tre o 4 pagine importanti conferendo una notevole spinta.

Tale rete di link interni aiuta Google a comprendere che quelle pagine siano effettivamente le più importanti per il tuo sito, favorendone il posizionamento in SERP.

Queste sono alcune tra le attività SEO on-page che adopero frequentemente e che mi consentono di ottenere notevoli risultati in termini di posizionamento e visibilità.

Chiaramente a queste vanno associate tutte le altre attività di ottimizzazione “classiche” e imprescindibili quali una adeguata keyword research, l’ottimizzazione delle immagini, il miglioramento della velocità del sito, l’usabilità sui dispositivi mobili, la link building, la scansionabilità del sito e la leggibilità, su tutti.

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