Innovazione

Innovazione nell’esercito italiano: nuove tecnologie adottate

Innovazioni nell'esercito
Contenuto curato da Massimo Chioni

La guerra come la concepivamo il secolo scorso, all’indomani dei conflitti mondiali, non esiste più. E a fare i conti con questa evoluzione in campo bellico è l’esercito.

Proprio in vista del progresso che stiamo vivendo, l’esercito italiano (su NewsLavoro puoi approfondire le ultime news sul topic “concorsi pubblici difesa”) ha fatto un enorme passo in avanti, innovandosi e abbracciando nuove tecniche e nuove tecnologie attraverso la sottoscrizione di contratti dei programmi di ammodernamento ed approvvigionamento presso la sede del Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti.

Cosa prevedono i nuovi contratti

Grazie ai nuovi accordi stipulati in seno al Ministero della Difesa, l’esercito sarà dotato di oltre 20 mila sistemi individuali per il Combattimento, altamente tecnologici.

Si tratta di un vero e proprio progresso per l’Italia, che arriva dopo anni di studi, ricerche sviluppi, pensati nel corso del Programma Soldato Futuro (ora “Soldato Sicuro”) dall’Esercito Italiano.

Dopo numerose trattative si è giunti quindi ad una sinergia e ad una piena condivisione d’intenti tra lo Stato Maggiore dell’Esercito, la Direzione Armamenti Terrestri e l’industria nazionale.

A cosa serve il SIC e nuovi strumenti Terrestri

Il nuovo SIC (sistema individuale per i combattimento) si differenzia da quelli precedenti per la sua estrema precisione volta a garantire la sopravvivenza del soldato.

Quest’ultimo potrà infatti avere in dotazione un equipaggiamento di nuova generazione, che ne assicura l’impiego negli attuali e futuri scenari operativi.

In questo clima di forte innovazione, fiore all’occhiello delle nuove tecnologie è l’approvvigionamento di 126 lanciatori controcarro SPIKE e 800 missili per medie e lunghe gittate di nuova generazione che faranno parte ufficialmente degli armamenti delle caserme sparse per l’Italia a partire dal 2021.

Parliamo di strumenti che si possono utilizzare sia da terra sia da bordo dei veicoli, e permettono l’uso di sistemi attivi antimissile.

Il sistema è impiegabile in tutto lo spettro delle operazioni militari, a prescindere da quelle che possono essere le condizioni meteo. Anzi sono estremamente precisi anche in ambienti contaminati NBC o in presenza di disturbi elettromagnetici.

Nuovo VBM

Continuando su questa lunghezza d’onda, i soldati possono anche avvalersi di un ampliamento del parco Veicolo Blindato Medio (VBM) 8x8 “Freccia”.

Si prevede l’arrivo di oltre 30 unità con opzione per successive 11 in versione controcarri.

Il Veicolo Blindato Medio (VBM) Freccia è progettato utilizzando tutta la moderna tecnologia, per combattimenti quasi ormai digitalizzati.

Si continua con il progresso tecnologico, attraverso una nuova configurazione, o meglio un incremento dei sistemi di protezione.

All’esercito verranno infatti dati nuovi ordigni esplosivi, nuovi strumenti di mobilità e nuove armi con potenza ampliata di fuoco, con una torrette dotate di un’arma principale da 30 mm, controllata in remoto dall’equipaggio.

Il LUH: Light Utility Helicopter

In tale contesto rientra bene anche il Light Utility Helicopter (LUH) che ha lo scopo di rendere piu prestante la flotta degli Elicotteri da Supporto al Combattimento delle Forze Armate.

Verrà in tal senso istituita un’unica piattaforma, evoluzione militare dell’elicottero AW 169, in grado di assolvere tutti i compiti delle precedenti linee volo.

Arriverà quindi un nuovo elicottero, inizialmente solo con alcune funzioni basiche, che servirà a far esercitare i soldati all’uso delle nuove tecnologie. In un secondo momento arriveranno esemplari ben equipaggiati nella versione ‘‘Multiruolo Avanzato’’.

La piattaforma, caratterizzata da standard tecnologici ed avionici all’avanguardia, si può usare sia per operazioni interne al territorio italiano sia per operazioni esterne.

Il missile CAMM-ER

È stata anche realizzata una nuova artiglieria controaerei con la prima fase di sviluppo del missile CAMM-ER (Common Anti-air Modular Missile Extended Range).

Parliamo di una nuovo missile terra aria efficace contro minacce aeree fino a 40 Km.

Il CAMM-ER è un missile monostadio ad “homing attivo” a velocità supersonica, che si può usare anche durante pioggia e temporali nonché in ambienti fortemente disturbati da fonti elettromagnetiche.

Grazie al CAMM-ER si creerà una nuova rete di munizionamento del sistema d’arma controaerei a “corta portataGRIFO per l’Esercito.

In questo modo verrà definitivamente abbandonato il sistema d’arma SKYGUARD che andrà definitivamente in disuso nel 2021.

Le previsioni NATO

Doveroso in tal sede evidenziare che la previsione di questo ammodernamento degli strumenti bellici a livello internazionale era stato previsto dalla NATO, che in un rapporto vecchio di qualche mese aveva definito le armi di domani con quattro aggettivi, ovvero intelligenti, interconnesse, distribuite e digitali.

Tutto questo è reso possibile dal progresso e dall’introduzione nella vita quotidiana dell’intelligenza artificiale (Ia) e dalle capacità ulteriore che gli esperti pongono in essere per effettuare analisi di grandi quantità di dati.

Queste nuove tecnologie belliche verranno “interconnesse” con un’estensione della rete e con l’applicazione di nuovi metodi di criptazione, in grado di conciliare il virtuale con il fisico e avvicina la realtà aumentata alle reti sensoriali.

Sempre secondo la NATO, verrà presto dato il via alla digitalizzazione, per la crescente preponderanza del dominio cibernetico come spazio d’attacco e di difesa.

Grazie a queste caratteristiche, nel prossimo ventennio assisteremo ad innovazioni in campo militare a 360 gradi.

In un non lontano futuro la faranno da padrone nel settore militare l’intelligenza artificiale, l’automazione, l’ipersonica, la quantistica, la biotecnologia, tutti settori e materie che stravolgeranno le classiche modalità di “fare la guerra”.

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