Inbound marketing e outbound marketing rappresentano due strategie differenti finalizzate a promuovere prodotti e servizi e suscitare la curiosità degli utenti, oltre che conquistare la loro attenzione. Le modalità che li caratterizzano sono molto diverse: con l'inbound marketing si cerca di attrarre gli utenti in modo discreto ma coinvolgente, mentre con l'outbound si invadono i loro spazi, a volte arrivando addirittura a creare disturbo e fastidio. Insomma, se l'obiettivo che si tenta di raggiungere è lo stesso, a cambiare sono gli approcci di base. La forma, in questo come in molti altri casi, conta tanto quanto la sostanza.
Indice
Come funziona l'outbound marketing
Si provi a immaginare l'intenzione di una società il cui scopo è quello di favorire la vendita dedicato a un corso online che riguardi il miglioramento del posizionamento sui motori di ricerca dei siti web. Con un approccio di outbound marketing, si può pensare all'inserimento di banner da mostrare su tutti i siti Internet dedicati al marketing. Il problema è che è difficile sapere se gli utenti che frequentano quei siti potrebbero nutrire un qualche interesse nel frequentare un corso Seo. In alternativa, si potrebbe decidere di inviare l'offerta a tutti i contatti presenti in un database: ci sono ampie probabilità che qualcuno finirà per acquistare il corso, perché realmente interessato, ma d'altro canto tutti i soggetti non interessati saranno stati disturbati da una proposta non richiesta e non desiderata. La stesso disturbo lo viviamo quando guardiamo un bel film in tv e le interruzioni pubblicitarie propongono indistintamente dal dentifricio agli assorbenti.
Come funziona l'inbound marketing
Si provi a immaginare, per la stessa società che necessità di promuovere il corso Seo, un approccio di inbound marketing. Prima di tutto, optando per questa soluzione l'offerta deve essere mirata a un target ben preciso e non essere indirizzata in modo indiscriminato a chiunque, senza uno specifico criterio. Lo scopo è proprio quello di arrivare unicamente agli utenti che potrebbero essere interessati. Già, ma come si fa a identificare questi utenti? Esistono forum, blog portali dedicati al mondo Seo, è in questi luoghi che possiamo aprire una conversazione e delle relazioni con i nostri clienti ideali. Se riusciamo a identificare il giusto pubblico, la proposta di seguire un corso di approfondimento Seo può essere vissuta più come una opportunità che come un disturbo, di conseguenza le conversioni della nostra iniziativa promozionale saranno molto più interessanti.
La differenza tra inbound e outbound
La differenza - semplificata ma non troppo - tra inbound marketing e outbound è che nel primo caso un utente è motivato ad accogliere un ospite, mentre nel secondo caso l'utente si vede piombare in casa quell'ospite senza che gli sia stato chiesto un parere in merito. La strategia inbound è customer centric, e può basarsi sulla SEO, sul blogging e sui social network; la strategia outbound è marketer centric, e può basarsi sulla pubblicità, che però a volte si traduce in spam. Con l'outbound marketing, infatti, il rischio concreto è quello di disturbare l'utente: che sia colpa di un pop-up che compare su una pagina web, di una chiamata imprevista al telefono o di spam all'indirizzo di posta elettronica, il marketing tradizionale è semplicemente fastidioso.
Perché è meglio affidarsi all'inbound marketing?
Inbound è meglio perché si tratta di un marketing di attrazione: si avvale di tecniche poco invasive per attirare gli utenti. Non c'è niente di più discreto di una corretta ottimizzazione Seo: è l'utente che va al sito e non viceversa. Il vantaggio più evidente nel confronto tra inbound e outbound è che il primo si fonda su contenuti di qualità realmente utili (content marketing) che generano fiducia e aumentano la brand awareness, mentre il secondo rischia di generare scetticismo e diffidenza.