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Come lo smartphone ci distrae alla guida

Come lo smartphone ci distrae alla guida
Contenuto curato da Anna Fata

Perché la maggior parte degli incidenti stradali è dovuta alla distrazione

di Anna Fata

La guida distratta rappresenta oggi una delle cause principali di incidenti stradali in tutto il mondo e  l’Italia in questo senso non fa eccezione. Pare che, in particolare, l’uso dello smartphone alla guida, nonostante sia vietato per legge, continui ad essere una abitudine molto diffusa che sembra provocare un numero superiore di incidenti e morti rispetto alla guida in stato di ebrezza e assunzione di sostanze stupefacenti.

Se ipotizziamo mediamente di impiegare 7 secondi per rispondere a un messaggio di testo sullo smartphone, viaggiando a 50 km/h è come se si percorressero quasi 100 metri al buio, senza vedere quello che accade davanti a noi. Sulle strade extra urbane o in autostrada la situazione diventa ancora più grave perché la velocità è nettamente superiore e quando si arriva a prendere atto della presenza di un ostacolo sulla carreggiata o anche della vettura che ci precede, non c’è tempo né spazio sufficiente per frenare.

In realtà, numerose ricerche hanno messo in luce che anche parlare al telefono, sia tenendo in mano il telefono, sia tramite auricolari, riduce il tasso di attenzione riservata alla guida con aumento concomitante del rischio di incidenti.

Le campagne mediatiche, le multe e altre forme di disincentivo non sembrano essere stati efficaci per ridurre queste pericolose abitudini e per fare percepire il reale rischio individuale e collettivo che esse comportano.

Cos’è la distrazione alla giuda

Secondo la definizione Treccani la distrazione è uno stato del pensiero rivolto altrove, e perciò assente dalla realtà attuale e circostante. Sul piano psicologico è tutto ciò che contribuisce a distrarre la mente impedendo di svolgere proficuamente la propria attività. Per estensione è lo sbaglio che si commette quando si è distratti.

Nello specifico, quando si sta guidando vi possono essere diversi tipi di distrazione:

- visiva: porta il guidatore a spostare lo sguardo in altre direzioni che non sia la strada. Lo sguardo si può distrarre per accompagnare lo svolgimento di diverse attività: rispondere al telefono, digitare un messaggio, alzare il volume della radio, impostare il navigatore, accendersi una sigaretta, bere un sorso di acqua, cercare gli occhiali da sole, guardare un passeggero mentre si parla

- manuale: induce l’automobilista a sottrarre le mani dagli strumenti di guida, in particolare il volante, poi il cambio o il freno a mano. Cercare qualcosa nella borsa o nel porta oggetti, tentare di trovare un numero in rubrica sullo smartphone, mangiare un panino, truccarsi, possono essere alcune delle attività che più frequentemente tendiamo a svolgere in auto

- cognitiva: spinge a focalizzarsi su altri compiti che non sia la guida stessa. Avere la testa tra le nuvole, pensare alla riunione che ci aspetta in ufficio, ad un proprio familiare ammalato, a cosa si cucinerà a cena, o anche essere troppo stanchi per guidare possono essere alcune modalità in cui la distrazione ci distoglie da una guida attenta.

Gli effetti della distrazione possono condurre ad esiti più drammatici di quanto siamo portati a credere. Essa allunga i tempi di reazione e i relativi spazi di manovra, rende meno consapevoli di quanto sta accadendo intorno a noi, incluse le condizioni del traffico, del meteo, la presenza di ostacoli, pedoni, ciclisti o altro.

Perché il Bluetooth non basta

Anche se l’uso dei dispositivi Bluetooth alla guida è consentito dalla legge, diverse ricerche hanno messo in luce che il semplice parlare mentre si guida sottrae parte della propria attenzione, al pari del dialogare con un passeggero in auto, quindi sembra che più di tanto non sia in grado di risolvere il problema della disattenzione alla guida.

Inoltre, il fatto che esso garantisca l’uso libero delle mani induce un senso illusorio di aumentata sicurezza nell’automobilista che, in realtà, si trova in condizioni di ridotta attenzione rispetto a quella che si verificherebbe in caso di guida esclusiva.

Il rischio dei messaggi di testo

Probabilmente, però, l’uso più pericoloso che si può effettuare di uno smartphone è la scrittura di messaggi di testo. Tale attività suscita distrazione su tutti i fronti: visiva, manuale e cognitiva. Pare che questo utilizzo possa aumentare fino al 23% il rischio di effettuare un incidente.

Anche se molti automobilisti sembrano consapevoli del rischio che corrono utilizzandolo mentre guidano, questo non sembra che sia un deterrente sufficiente per il suo impiego. Questa tendenza pare particolarmente marcata soprattutto tra i giovani, fino a 24 anni, ancora di più tra i maschi.

Cosa influenza l’uso dello smartphone alla guida

Secondo una ricerca condotta da Jessica A. Dénommée e Colleghi presso Laurentian University esistono diversi fattori che si associano all’uso dello smartphone mentre si guida:

- Atteggiamento verso lo smartphone:

Nonostante la consapevolezza che l’uso del telefono mentre si guida sia rischioso, i giovani se ne avvalgono soprattutto per restare in contatto con la famiglia e con gli amici, oltre che per essere attivi nei Social network. Questi utilizzi vantaggiosi sembrano poter controbilanciare i rischi del suo utilizzo.

Pare che i ragazzi che non riescono ad astenersi dall’uso del telefono alla guida siano anche inclini maggiormente ad assumersi altri rischi.

D’altro canto i giovani appaiono essere così avvezzi all’uso di tali dispositivi al punto tale da avere sviluppato degli espedienti per risolvere dei problemi pratici che possono presentarsi quali ad esempio: non usare lo smartphone quando è buio, quando vanno di fretta, quando il meteo non è buono o dove transitano molte persone.

- Sesso:

In linea generale pare che l’uso dello smartphone sia simile tra ragazzi e ragazze. Quando sono alla guida, però, sembra che le ragazze scrivano più messaggi rispetto ai ragazzi, siano più veloci rispetto a loro nel farlo e tendano a distrarsi di più. Le ragazze, inoltre, sembrano più dipendenti dal telefono rispetto ai ragazzi per finalità sociali, mentre questi ultimi appaiono più sicuri di sé e delle loro abilità di guida anche mentre stanno scrivendo.

- Illusione di controllo:

I guidatori che si sentono più sicuri di sé stessi e delle loro capacità di guida è più probabile che scrivano messaggi di testo mentre sono in auto in quanto credono di poter risolvere eventuali problemi casomai si presentassero. Questa percezione illusoria di invulnerabilità è molto frequente tra i ragazzi e li porta a intraprendere diversi comportamenti a rischio. In aggiunta tendono a impegnarsi in diverse attività contemporaneamente in virtù di questa illusione di sicurezza e di controllo.

- Influsso dei coetanei e/o dei genitori:

Tra i giovani, in modo particolare, l’esempio sia dei familiari, sia dei coetanei può avere molta fascinazione e stimolazione su di loro. Osservare costantemente dei modelli poco virtuosi porta quasi inevitabilmente alla loro emulazione.

- Età:

Le persone anagraficamente più mature sono più caute alla guida. Inoltre, hanno maggiore esperienza e abitudini più sicure in senso generale.

In più, poiché lo smartphone è una invenzione relativamente recente, sembra che le persone di età maggiore siano meno dipendenti da esso per restare in contatto con gli altri.

Infine, le persone più mature sono anche meno abili nel multitasking, per questo tendenzialmente adottano più cautele e attenzione alla guida ed evitano qualsiasi cosa li possa distrarre.

- Utilizzo di tecnologie che liberano le mani:

Anche se le più moderne tecnologie che ci consentono di eseguire attività conservando le mani libere, come ad esempio il Bluetooth, diverse ricerche hanno messo in luce che, in realtà, i dispositivi a riconoscimento vocale non contribuiscono più di tanto a liberare attenzione.

Alcuni studi hanno esaminato diverse situazioni di guida: condurre un veicolo come attività esclusiva, oppure avvalersi di dispositivi che liberano le mani, oppure conversare con i passeggeri. In tutte le situazioni in cui la guida non è l’unica azione che si svolge, ancora più in caso di traffico intenso, l’attenzione tende a calare a discapito della conduzione del veicolo.

Sicuramente l’uso manuale dello smartphone si riconferma quello capace di distrarre maggiormente e suscettibile di incorrere maggiormente in un incidente.

Come ridurre il rischio di incidenti

Anche se molte persone e soprattutto i giovani, che risultano i più inclini ad un abuso del telefono alla guida, sono per lo più consapevoli dei rischi che corrono e che generano in chi li circonda ad utilizzare tale dispositivo alla guida, sembra che i vari programmi di educazione nelle scuole, le sanzioni, gli spot televisivi non siano sufficienti per arginare questo fenomeno.

Non solo ai loro occhi i vantaggi d’uso superano i rischi, ma l’illusione del controllo, la presunzione di sicurezza delle proprie abilità appare ben superiore alla realtà dei fatti e in grado di indurli a intraprendere dei comportamenti a rischio che spesso trascendono ben oltre la distrazione in auto.

Psicologicamente minacciare o rappresentare eventi drammatici o catastrofici difficilmente riesce a dissuadere dall’esercitare comportamenti illegali o rischiosi, anzi, spesso alimenta ulteriormente la loro desiderabilità. E’ risaputo, infatti, che le forme di divieto tendono a suscitare il desiderio e la sfida.

Inoltre, soprattutto la rappresentazione di situazioni molto catastrofiche, che difficilmente si vedono quotidianamente con una certa frequenza, tende a innescare una reazione emotiva di distanziamento e negazione. Si è portati a pensare che a noi non accadrà mai tale evenienza. Inoltre, spaventare senza offrire soluzioni comportamentali alternative non funziona, perché sotto sotto, tutti abbiamo bisogno di sapere quali sono i comportamenti corretti da adottare.

La soluzione migliore, per una corretta educazione stradale e sociale, può essere quella di fornire modelli virtuosi, credibili, coerenti che eseguono il comportamento che si desidera suscitare. L’identificazione con tali modelli, meglio se già conosciuti, stimati, ammirati, può portare ad emulare con grande soddisfazione qualcosa che, di fatto, può beneficiare non solo il singolo, ma anche l’intera società.

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