Innovazione

Citizen journalism: il giornalismo si evolve e diventa partecipativo

Citizen journalism
Contenuto curato da Massimo Chioni

Il Citizen journalism è una nuova forma di informazione che nasce proprio grazie alla rivoluzione mediatica della rete degli ultimi anni, che ha tendenzialmente trasformato l’utente da semplice spettatore ad attivista dell’informazione.

Un lettore comune che diventa improvvisamente scrittore e divulgatore di notizie. Trasformando un semplice sistema passivo, in un protagonista attivo dell’intero processo di informazione.

Cos’è il citizen journalism?

Il termine specifico di citizen journalism si riferisce alla tendenza nata grazie ai social di trasformare anche il semplice cittadino in un reporter occasionale.

Un tempo solamente un semplice fruitore di notizie che si trasforma in un giornalista sul campo.

Ovviamente potrebbe sembrare che la professione di giornalista possa essere in un certo qual modo minata, ma in realtà esiste molto spirito di adattamento e coesione. In pratica il professionista tende a coinvolgere e a sfruttare il semplice cittadino “reporter”.

Soprattutto considerando che avere un inviato in campo, capace di fotografare e filmare, vuol dire poter contare su una fonte sempre a disposizione, e in giornalismo non è un fattore da sottovalutare.

Evoluzione del giornalismo partecipativo

Il citizen journalism mette il lettore al centro del processo di creazione del contenuto di informazione, come parte e presenza attiva. Ma proprio tale concetto negli anni ha subito l’evoluzione data dal cambiamento del mondo digitale, circa la percezione del tempo.

Negli anni la creazione e la diffusione delle informazioni ha subito un repentino mutamento soprattutto riguardo le tempistiche.

Oggi un fatto deve essere raccontato immediatamente, ma per effettive circostanze i professionisti del settore non possono essere onnipresenti.

I principali snodi del cambiamento vede tre grandi passaggi ovvero la 1) diffusione della rete mobile, 2) le prestazioni delle connessioni, e 3) il ruolo fondamentale dei social network.

Proprio grazie alle potenzialità dei nuovi smartphone, il giornalista occasionale riesce a raccogliere immediatamente del materiale. Ed è proprio questo il ruolo fondamentale del citizen journalism, un modello che sfrutta una diffusione orizzontale della notizia tramite il web e i social.

Ogni attimo diventa prezioso per la diffusione immediata dell’informazione appresa, notizia che tenderebbe a diventare obsoleta in poche ore o addirittura anche in pochi minuti.

Ecco perché questa tipologia di giornalismo corre proprio sul filo del rasoio, in quanto anche i professionisti in redazione dovranno essere bravi a intercettare la propensione alla comunicazione di un giornalista improvvisato.

Il principale obiettivo del citizen journalism è cercare di rendere libera l’informazione.

Chiunque mosso da grande passione e propensione alla comunicazione potrebbe essere in grado di conoscere e condividere una notizia diventando un reporter, e occupandosi in prima linea della raccolta, della stesura, ma anche dell’analisi e la diffusione della notizia.

Tramite questa tecnica, l’informazione non passa dall’alto, ma si inverte trasformandone il flusso, partendo dal basso per poi salire.

E’ proprio grazie alle conversazioni che diventano pubbliche che si fluidifica la struttura editoriale di questa tipologia di giornalismo, che risulta essere in costante movimento.

Ma il giornalismo partecipativo può svilupparsi in diverse forme a seconda del grado di coinvolgimento dei diversi reporter occasionali.

Esistono ben 11 livelli di profondità del citizen journalism dalla semplice partecipazione base, ovvero dal semplice commento, alla richiesta di informazioni e contributi, fino addirittura alla formazione di siti interamente gestiti dagli utenti.

Ormai è da diverso tempo che gli stessi cittadini forniscono materiale di informazione alla rete, e proprio per tale ragione sono nati portali come “Youreporter” un sito di citizen journalism che nasce nel 2008 e che basa la sua filosofia di giornalismo partecipativo proprio sulla condivisione di materiale caricato dai cittadini.

Il citizen journalism nasce proprio dalla diffusione della tecnologia a livello globale, di strumenti avanzati e di facile utilizzo nelle mani di qualsiasi cittadino che diventa parte integrante di una redazione online, in grado di catturare immagini e diffonderle in maniera istantanea.

Rispetto al giornalismo tradizionale il citizen journalism garantisce una massima ampiezza di prospettiva, una sorta di rete in continua connessione che replica le informazioni e i contenuti appresi immediatamente e all’infinito tramite blog, siti, forum, chat o community online.

Sicuramente, in un certo qual modo, il citizen journalism mina il giornalismo tradizionale, in quanto cambia il ruolo del lettore che diventa parte attiva, assumendo una funzione positiva per il processo informativo. Ma conseguentemente cambia anche il ruolo del giornalista professionista che di conseguenza potrebbe trarre vantaggio dal lettore a caccia di informazioni. Tanto da potersi trasformare in moderatore attivo e non solo un semplice relatore, creando un canale di fiducia con i propri lettori.

Mentre i media ufficiali pubblicano le notizie senza poter offrire la possibilità di una controverifica, il citizen journalism introduce invece il concetto di convalida, tramite un processo di controllo continuativo da parte della stessa comunità che interagisce in tempo reale sulla notizia.

In questa circostanza il dibattito resterebbe sempre aperto e mai censurato da nessuno, tramite i canali internet tutti sono liberi di poter controbattere ed esprimere la propria opinione riguardo le notizie riportate.

Gli uffici stampa e i redattori come gestiscono i citizen journalist?

La gestione dei reporter occasionali rappresenta una sfida su cui giornalisti ed editori continuano a dibattere e riflettere.

L’errore cade proprio sull’utilizzo del termine gestire, in quanto significherebbe cercare di contenere la notizia del cittadino, tenendolo distinto dal giornalismo tradizionale, fattore che accadeva solamente qualche anno fa.

Adesso la situazione è piuttosto cambiata positivamente, in quanto gli organi di informazione cercano di stabilire delle connessioni, delle relazioni innovative e collaborative con i lettori e gli ascoltatori, che diventano partecipi attivi alla diffusione dell’informazione.

Sia i giornalisti che gli editor cercano di migliorare le proprie strategie per cercare di analizzare e verificare la veridicità delle informazioni che circolano sul web, e che vengono raccolte e pubblicate dagli utenti.

Spesso dovendo affrontare una grande pressione data dalle tempistiche, dovendo essere sempre pronti a prendere delle decisioni rapide, prima che i fatti siano totalmente accertati.

Giudicare e verificare velocemente una possibile falsa o vera notizia è realmente difficile, a volte è necessario rallentare per cercare di capire se effettivamente è una fake news, ma il grosso rischio sarebbe quello di perdere ore o addirittura minuti preziosi prima della pubblicazione.

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