Nel campo degli scambi monetari, una frontiera inedita è quella rappresentata dalle criptovalute. Esse al giorno d'oggi possono essere negoziate attraverso le piattaforme di trading. Ma che cosa sono di preciso le criptovalute? Uno dei motivi più importanti che hanno contribuito al successo di bitcoin and co. consiste nel fatto che le criptovalute non si svalutano nel caso in cui venga immessa moneta nuova. Nel caso delle valute tradizionali la cui emissione è stabilita dalle autorità centrali, maggiore è la quantità di moneta che viene messa in circolo e più basso risulta il valore di scambio per quella moneta in rapporto alle altre.
Diverso è il discorso per i bitcoin, ma questo non significa che il valore delle monete virtuali possa solo crescere. Per esempio continua a cambiare il cambio tra i bitcoin e i dollari, ma lo stesso dicasi per il cambio tra i dollari e le altre monete virtuali. Le variazioni dei bitcoin possono essere sinonimo di affari vantaggiosi ma anche di perdite ingenti: per questo motivo è molto importante approfondire la conoscenza di questo settore prima di lanciarsi in investimenti avventati. Le criptovalute, insomma, hanno lati positivi e lati negativi: un duplice rovescio della medaglia che riguarda anche la privacy.
Per avere maggiori informazioni sul mondo delle criptovalute e sulle possibilità di investimento/guadagno che possono offrire ci siamo rivolti a SegnaliDiTrading, un'autorevolezza in Italia in fatto di corsi di formazione sul trading online, nelle prossime righe riassumiamo quanto è emerso dalla nostra chiacchierata.
Indice
Le criptovalute e il trading online
Le quotazioni delle criptovalute sono sottoposte a variazioni anche intense e molto veloci, che dipendono in primo luogo dalla rapidità con la quale il mercato cambia e dalla sua volatilità. Ecco perché esse sono diventate uno strumento che viene sfruttato tutti i giorni dai trader più coraggiosi e che non hanno paura di azzardare. Ovviamente, chi non ha mai avuto a che fare con il mondo del trading non dovrebbe avvicinarsi a questo settore cominciando con le monete virtuali. In ogni caso il consiglio è quello di approcciarsi al trading su criptovalute iniziando con una demo basata su fondi virtuali, meglio ancora se dopo aver approfondito il tema con una guida dedicata. In un secondo momento, poi, si potrà decidere di operare con denaro reale, pur non eccedendo con il limite di budget. Come gli esperti raccomandano, dunque, è opportuno che il processo di avvicinamento al trading sia progressivo.
Come gestire le perdite
Non si può certo escludere che, soprattutto nei primi tempi, ci si ritrovi alle prese con perdite anche consistenti: in questo caso è vietato scoraggiarsi, così come non conviene abbandonarsi ad entusiasmi eccessivi se si ottiene un profitto notevole in tempi veloci. Il primo obiettivo che ci si deve preoccupare di conseguire è quello di focalizzarsi sul modo in cui si sviluppano le dinamiche in grado di condizionare le quotazioni delle varie monete virtuali su cui si vuole negoziare. Meglio non esagerare con il numero di criptovalute su cui si negozia nello stesso momento, per non correre il rischio di non riuscire a seguire tutte le variazioni con la dovuta attenzione. Inoltre, adottando una strategia di questo tipo non sarebbe così semplice cogliere i meccanismi del mercato da cui i movimenti delle monete virtuali dipendono.
Panoramica sulle criptovalute più utilizzate
La criptovaluta più nota al mondo non può che essere identificata nel bitcoin, che in molti casi viene considerato la sola moneta virtuale esistente. Tale supremazia, tuttavia, in un futuro non troppo lontano potrebbe essere destinata a svanire. Il bitcoin non è solo una moneta, ma consiste anche in un sistema di pagamento il cui funzionamento si fonda su un meccanismo peer to peer, senza il coinvolgimento di autorità centrali o banche. Le piattaforme sulle quali il bitcoin e le altre criptovalute vengono scambiate si chiamano piattaforme blockchain, e vengono messe a disposizione dai principali broker che sono operativi online. La rete emette i bitcoin in maniera collettiva, e allo stesso modo gestisce le varie transazioni. Quello dei bitcoin è un sistema open source, dal momento che tutti hanno la possibilità di prendere parte a progetto. I vantaggi che derivano da questa peculiarità sono molteplici, non solo dal punto di vista della sicurezza, ma anche per ciò che concerne la possibilità di migliorare il sistema in continuazione.
Le alternative ai bitcoin: il ripple
Dal 2012 parlare di ripple vuol dire fare riferimento a una realtà virtuale che viene adoperata da società di prestigio, quali Santander e Unicredit. Si distingue rispetto alle criptovalute tradizionali perché garantisce in tutto il mondo transazioni immediate, a basso costo e più sicure. I tempi di attesa imposti dai bitcoin, infatti, per ciò che concerne i pagamenti sono abbastanza lunghi. In termini di capitalizzazione, ripple è sul terzo gradino del podio delle monete virtuali, dopo i bitcoin e l'ethereum
Che cos'è l'ethereum
Rispetto al sistema dei bitcoin, quello dell'ethereum è un sistema caratterizzato da un livello di complessità più elevato. Si ha a che fare, in questo caso, con un network all'interno del quale viene eseguito uno scambio di contatti fondati sulla piattaforma e che rappresentano il suo valore monetario. In altri termini, sulla piattaforma possono essere creati quelli che vengono definiti come smart contracts, vale a dire contratti intelligenti, sulla base di modalità peer to peer. Gli smart contracts vengono scambiati attraverso il pagamento dell'utilizzo della potenza computazione con un ether, cioè una unità di conto. L'ether non è solo la moneta virtuale, ma anche il carburante del sistema. I contratti sono di sistemi elettorali, registrazione di domini, mercati finanziari, e così via.
Il nem e il dash
Nel 2015 è stato proposto sul mercato il nem, che ha consentito di beneficiare di un netto miglioramento dei sistemi delle monete virtuali. Grazie alla sua piattaforma blockchain assicura un sistema innovativo che fa riferimento a un algoritmo inedito, il POI: questa sigla è l'acronimo di Proof of Importance, e consiste in un sistema di conti con diverse firme. Il dash, invece, è una criptovaluta il cui obiettivo principale è quello di assicurare la riservatezza delle transazioni, che vengono portate a termine in modo istantaneo. Dash non è altro che la crasi di Digital Crash, e utilizza un sistema in virtù del quale non c'è bisogno di figure che confermino le transazioni. Queste ultime vengono automatizzate grazie a server sicuri e codificati, i cosiddetti masternodes.