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Social Media: come evitare solitudine e depressione

Social Media
Contenuto curato da Anna Fata

8 Strategie per usare bene i Social Media e vivere felici e contenti

di Anna Fata

Negli anni si sono susseguite diverse ricerche che hanno messo in luce i benefici e i danni che i Social Media possono arrecare alla nostra salute fisica e psichica. Quello che ne è emerso è che l’uso equilibrato può aprire grandi possibilità nelle relazioni, nelle opportunità di vita e di lavoro e per il benessere psicofisico di molti di noi.

D’altro canto, all’opposto, un misuso o un abuso di essi può danneggiare varie aree della nostra vita, la salute, le relazioni affettive, lo studio, il lavoro.

Come ogni oggetto o servizio anche i Social Media di per sé sono neutri: ciò che può fare la differenza è il modo, il tempo, il luogo in cui noi li utilizziamo. Questo si può conseguire diventando più consapevoli dell’utilizzo che ne facciamo, adottando le opportune strategie per avvantaggiarcene al meglio e poter trarre così tanti benefici e minimizzare i rischi.

L’abuso dei Social Media come causa di depressione e solitudine

Presso la University of Pennsylvania è stata condotta di recente una ricerca su un gruppo di studenti universitari per 3 settimane. Durante essa è stato chiesto loro di inviare uno screenshot dell’utilizzo della batteria del loro smartphone ogni sera, che secondo gli intenti dei ricercatori doveva rappresentare l’indicatore di quanto tempo essi trascorrevano in questi luoghi virtuali.

Al gruppo sperimentale è stato chiesto di limitare l’uso dei Social Media, Facebook, Instagram, Snapchat a 10 minuti al giorno per ciascuna piattaforma, per un totale di 30 minuti al dì. Al gruppo di controllo, invece, era consentito svolgere le proprie attività come di consueto, senza alcuna restrizione.

Dalla ricerca è emerso che in entrambi i gruppi è risultata una diminuzione dei livelli di ansia e della paura di essere tagliati fuori (detta anche FOMO, Fear Of Missing Out), probabilmente a causa dell’automonitoraggio delle proprie attività. Pare che il solo essere consapevoli di come si stanno usando i Social aiuti ad utilizzarli meno e generi benessere riducendo il timore di essere dimenticati o perdere opportunità importanti mentre si è assenti.

Il gruppo sperimentale, che aveva ridotto a 30 minuti l’uso giornaliero dei Social, invece, ha riportato una diminuzione significativa sia dei sintomi depressivi, sia dei vissuti di solitudine, cosa che non si è riscontrata nel gruppo di controllo.

I risultati di questa ricerca per certi versi confermano precedenti ricerche che attestano la correlazione tra l’uso dei Social Media e alcuni sintomi mentali tra i quali: ansia, depressione, solitudine, istinto al suicidio.

Ciò che ancora risulta da chiarire è se le persone sole, depresse, ansiose siano maggiormente attratte da un uso massiccio dei Social Media, o se questi ultimi da soli possono provocare questi sintomi, o se si tratta di un connubio più ampio e intricato di fattori.

Perché i Social Media ci fanno sentire soli

Potrebbe sembrare un controsenso pensare che i Social Media, che sono nati per connetterci e relazionarci, in realtà, ci facciano sentire più soli. Si ipotizza che, in verità, tali connessioni non siano emotivamente soddisfacenti. Quando ci si avvale di questi servizi per tante ore al giorno si finisce col trascurare inevitabilmente le relazioni vis a vis.

Inoltre, continuando a osservare ciò che fanno gli altri, quasi immancabilmente ci si confronta con loro. Questo può suscitare invidia, gelosia, senso di esclusione, calo dell’autostima, e convinzione di non essere parte di un mondo a cui appartengono gli altri.

Per i più giovani, che si stanno creando un’identità, questo processo può essere ancora più deleterio, perché pur di ottenere qualche like in più, per essere maggiormente accolti, accettati, apprezzati può spingerli a crearsi un’immagine che non corrisponde alla loro persona reale. Non solo la loro autostima finisce col dipendere dal numero di like e interazioni, ma la riduzione dell’investimento in attività concrete offline può contribuire a diminuire il loro benessere e la loro stessa salute psicofisica.

Infine, pare che l’uso eccessivo dei Social vada a discapito delle ore di sonno che tra i tanti effetti negativi comporta anche dei danni alla salute fisica e mentale.

8 Strategie per usare bene i Social Media

Se già la mera consapevolezza del proprio uso dei Social sembra ridurre i danni di un uso improprio o eccessivo, esistono alcune strategie concrete che si potrebbero adottare per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi:

1. Fissa a priori gli obiettivi prima di collegarti ai Social Media

Nella ricerca sopra citata si è visto come fissare un limite di tempo da rispettare per collegarsi può essere un ottimo modo non solo per ottimizzare il tempo a disposizione, ma anche per beneficiare la salute. Oltre alla quantità di tempo potrebbe essere opportuno stabilire anche dove, quando, come, perché collegarsi.

Fissare degli obiettivi precisi e cercare di perseguirli può rendere non solo efficienti ed efficaci, ma arrecare un senso di soddisfazione e realizzazione che inevitabilmente si ripercuote positivamente anche sullo stato d’animo.

2. Spegnere le notifiche e chiudere le App quando non si utilizzano

Quando non si è collegati ai Social Media può essere opportuno scollegare da essi anche la mente. Può sembrare una apparente ovvietà, ma non lo è affatto. Se si ricevono continue notifiche è fisiologico che la mente torni a pensare a tali luoghi e si interroghi su quello che potrebbe accadere in essi.

Azzerare le notifiche può essere il modo più semplice e veloce per risolvere questo problema. Essere continuamente distratti, inoltre, mentre si svolgono altre attività rende l’esecuzione dei compiti molto più difficoltoso dispersivo in termini di tempo ed energie.

3. Essere attivi quando ci si collega

Diverse ricerche psicologiche hanno scoperto che frequentare i Social Media in modo passivo, limitandosi ad osservare quanto transita sullo schermo, espone maggiormente al rischio di depressione, calo dell’autostima e umore negativo.

Al contrario, questo sembra accadere meno se si assume un comportamento attivo, se si interagisce con gli altri con commenti pubblici, like, condivisioni dei post e messaggi privati. Prefiggersi di interagire di più con i post altrui può essere un ottimo modo per preservare uno stato d’animo positivo

4. Limitare l’uso dei Social Media

Sempre più ricerche stanno mettendo in evidenza il legame tra l’uso massiccio dei Social Media con l’ansia e la depressione. Si è rilevato anche che questo influsso negativo sull’umore è correlato non solo al numero di ore trascorse sui Social, ma anche al numero di piattaforme che si frequenta, che insieme concorrono ad aumentare la quantità complessiva di tempo investita.

5. Accantonare lo smartphone e gli altri device almeno un’ora prima di dormire

Secondo le ricerche si è visto che quanto più si utilizzano i Social Media, tanto più aumenta la deprivazione delle ore di sonno e gli effetti sulla salute e il benessere psicofisico. Questo pare sia dovuto a due fattori:

  • il primo riguarda la luce emessa dagli smartphone e dai dispositivi tecnologici che sopprime la produzione della melatonina, un ormone che regola il ritmo sonno-veglia;
  • il secondo riguarda l’uso di tali dispositivi addirittura quando si è nel letto, protraendo inevitabilmente, quasi senza accorgersi, il momento dell’addormentamento e perdendo preziosi minuti di sonno.

Questo atteggiamento è ancora più deleterio per i giovani, in età di sviluppo, per i quali il sonno è fondamentale per la crescita e il sano metabolismo. Essi, inoltre, sono tra coloro che più di frequente tengono accese le notifiche durante la notte costringendosi così giocoforza a ripetuti micro risvegli che incidono sia sulla quantità, sia sulla qualità del sonno.

6. Aumentare le interazioni faccia a faccia

Trascorrere del tempo con le persone care fa bene alla salute, sia fisica, sia psichica. Le ricerche hanno evidenziato che se ci si avvale dei Social Media per alimentare le relazioni tra un incontro di persona e l’altro, tali servizi non sembrano influire negativamente sullo stato d’animo.

Se invece le interazioni si hanno in modo principale tramite queste piattaforme e non di persona, o addirittura con persone che non si sono mai viste e magari mai si incontreranno, tale modalità pare contribuire a sintomi depressivi e vissuti di solitudine e isolamento.

7. Incrementare la partecipazione ad attività che non comportano l’utilizzo di schermi

Da quando, nel 2010, si assistito ad una diffusione massiccia degli smartphone, si è riscontrato che gli adolescenti trascorrono meno tempo in altre attività più concrete tra le quali: frequentarsi fisicamente con gli amici, andare a vedere un film al cinema, leggere libri e riviste, impegnarsi in attività comunitarie.

Questa abitudine a trascorrere più tempo di fronte agli schermi da parte degli adolescenti è andata di pari passo con maggiori indici di ansia e depressione e un peggiore tono generale dell’umore. A questo proposito, quindi, potrebbe valere la pena tornare a coltivare qualche passione, hobby o attività che si svolgeva in passato oppure provare a sperimentarne di nuovi.

8. Ascoltare coloro che ci stanno intorno

Una interessante ricerca ha sottolineato che non solo lo smartphone quando è in uso distrae dalle attività in corso e dall’ascolto della persona che si ha di fronte. Tale effetto si esplica anche con la sua semplice presenza su un tavolo, senza che si in alcun modo in funzione.

Togliere dalla vista e dalla portata lo smartphone e gli altri dispositivi tecnologici può aiutare a focalizzare l’attenzione su ciò che si sta svolgendo, sulla persona che si ha di fronte, la concentrazione e l’ascolto che le si sta dedicando. Guardare la persona, ascoltarla, non interromperla, porre qualche discreta domanda all’occorrenza, ascoltare fino in fondo le risposte, essere presenti con tutto se stessi, col corpo e con la mente possono essere semplici, ma validi modi per coltivare buone relazioni e beneficiare la propria e l’altrui salute.

In conclusione: poiché le ricerche scientifiche stanno sempre più scoprendo che l’abuso, il misuso o anche il semplice utilizzo poco consapevole delle tecnologie stanno danneggiando la salute, fisica e psichica, le relazioni, il rendimento scolastico e professionale, potrebbe essere utile trovare modalità più sane e costruttive di approcciarsi ad essi.

Le strategie sopra elencate possono sembrare scontate, fin troppo semplici, ma, forse, può essere proprio la loro semplicità che consente di applicarle concretamente e agevolmente e ottenere, così, i maggiori benefici.

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