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Prosciutto di San Daniele: nel 2020 l’eccellenza italiana si rafforza e punta a est

Prosciutto San Daniele
Contenuto curato da Massimo Chioni

Il Prosciutto di San Daniele si conferma tra i principali driver del settore alimentare italiano. A dimostrarlo, i dati relativi alle performance di vendita e distribuzione del 2020, dove nonostante una lieve flessione dell’export, il San Daniele DOP continua a essere fortemente apprezzato dai consumatori, nel mercato nazionale e all’estero.

La recente emergenza sanitaria ha richiesto l’implementazione di una strategia produttiva e comunicativa ancora più attenta, che ha permesso al Consorzio di interpretare in maniera vincente le nuove abitudini di acquisto e di consumo imposte dal COVID-19.

Boom di consensi in Romania, Polonia, Slovenia, Ucraina e Repubblica Ceca

Tra gli aspetti più interessanti che emergono dall’analisi dei dati di mercato c’è quello relativo ai risultati raggiunti nell’Est Europa. In questo contesto si è infatti registrata un’apertura importante e i dati sono estremamente incoraggianti. Nello specifico, i segnali positivi riguardano le quote di esportazione rispetto all’anno precedente e giungono da Paesi come la Romania (+194%), la Polonia (+82%), la Slovenia (+49%), l’Ucraina (+46%) e la Repubblica Ceca (+15%).

Prosciutto San Daniele
Prosciutto San Daniele

All’espansione verso l’Europa dell’Est - un mercato in crescita che presenta grandi potenzialità nell’immediato futuro - si aggiungono i risultati ottenuti nel resto del continente. In Europa, si colloca al primo posto la Francia con 26,1% sul totale delle esportazioni, seguita da Germania (15,3%), Belgio (6,1%), Svizzera (5,1%) e Austria (2,2%).

Oltreoceano, Stati Uniti e Australia registrano le quote maggiori di esportazione, rispettivamente con il 16,5% e il 12,3% del totale. Dati incoraggianti provengono anche da Paesi come Brasile, Giappone e Canada.

Nel 2020 la produzione è stata pari a 2 milioni e 546 mila cosce

La produzione del Prosciutto di San Daniele relativa al 2020 è stata pari a 2 milioni e 546 mila cosce avviate alla lavorazione e in arrivo dai 54 macelli che trasformano la materia prima fornita dai 3 mila e 641 allevamenti autorizzati. Rispetto alla produzione totale, l’82% è stato destinato al consumo interno, mentre il restante 18% è andato sui mercati esteri.

Il fatturato ha raggiunto, infine, quota 310 milioni di euro.

Un nuovo format “ready to eat” per intercettare le esigenze dei consumatori

L’offerta del San Daniele DOP prevede oltre l’affettato al banco taglio anche le vaschette di pre-affettato e il prodotto in tranci.

In particolare, le vaschette ‘ready to eat’ hanno permesso al marchio di raggiungere una platea di persone più ampia e trasversale, intercettando il moderno e frenetico stile di vita contemporaneo, insieme alle necessità alimentari scaturite con l’inizio della pandemia.

Prosciutto San Daniele
Prosciutto San Daniele

Sono state oltre 21,3 milioni le unità di prodotto certificate immesse sui mercati nell’arco del 2020 (pari a 398 mila e 968 prosciutti, ovvero 1,85 milioni di chilogrammi). Di queste, il 22% è andato all’estero. Il nuovo formato, infatti, si è dimostrato tra i principali trend di vendita per ciò che riguarda le performance del San Daniele DOP.

I dati incoraggianti proveniente dal mercato europeo, specialmente quello est, confermano la validità della strategia adottata dal Prosciutto di San Daniele e il crescente interesse internazionale verso i prodotti Made in Italy.