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Marketing e ciclismo, il successo del Giro d'Italia

Marketing Giro d'Italia
Contenuto curato da Massimo Chioni

Se il Tour de France è la gara di ciclismo più importante al mondo, il Giro d'Italia segue subito a ruota. La corsa rosa ogni anno apre la stagione estiva del grande sport, e ormai da tempo ha intrapreso un percorso di internazionalizzazione volta a ottenere un posizionamento consolidato nel contesto dello sport system globale. Proprio come il calcio, infatti, anche il ciclismo è un prodotto che deve essere venduto. Anche per questo motivo nel 2018 il Giro è partito da Gerusalemme, con tre tappe in Israele che si sono rivelate decisamente utili in una prospettiva pubblicitaria: social, media tradizionali come tv e radio, un grande successo di interesse e di pubblico.

Il Giro d'Italia, un brand di successo

Grazie alla partenza fuori confine, la corsa organizzata da Rcs ha potuto ottenere una notevole visibilità mediatica anche per le implicazioni di carattere politico e sociale che una scelta come Israele lasciava presagire. Viva la contaminazione, dunque, ma anche la comunicazione sportiva che si basa sul marketing territoriale, una realtà di cui non si può fare a meno se si desidera far conoscere il Giro d'Italia in tutto il mondo e trasformarlo in un brand di successo che sia in grado di competere con la Grande Boucle.

Un enorme Giro... di affari

Sia l'Italia che Israele hanno dimostrato di saper sfruttare nel migliore dei modi l'opportunità concessa dall'arrivo del Giro, le cui riprese televisive offrono sempre l'occasione di far conoscere e diffondere bellezze uniche e speciali. Nell'edizione 2017, il fatturato della corsa rosa è stato di circa 40 milioni di euro, mentre lo scorso anno il volume di affari è cresciuto, proprio per la crescita di cui ha potuto beneficiare a livello internazionale. Per gli sponsor, il Giro e tutti i riflessi mediatici ad esso correlati costituiscono una chance di business che merita di essere colta al volo: i ritorni assicurati sono eccellenti, soprattutto se si considera che gli investimenti necessari sono di entità nettamente inferiori rispetto a quelli che sarebbero richiesti nel mondo del calcio.

Quante persone raggiunge il Giro d'Italia?

Il Giro è una grande festa italiana che entra nelle case di tutti, con milioni di persone che ogni anno si riversano sulle strade e si assiepano lungo il percorso delle varie tappe, specialmente in montagna. La home reach televisiva che è stata calcolata da Nielsen si aggira attorno ai 350 milioni di spettatori in ogni angolo del mondo: ecco perché per le imprese è giunto il momento di essere lungimiranti per ciò che concerne il marketing sportivo. Si stima che la corsa rosa produca un indotto di circa mezzo miliardo di euro: in questo calcolo si tiene conto anche dei contributi degli enti locali, degli accordi di licenza e dei diritti tv, oltre che degli sponsor.

Un interesse in costante ascesa

Gli stessi ascolti televisivi dimostrano che nei confronti del Giro d'Italia c'è un interesse mediatico che conosce una crescita esponenziale anche quando non ci sono nostri connazionali a combattere per il primo gradino del podio. Igrandi sponsor ormai lo hanno capito, ed è per questo che da diversi anni a supportare la corsa rosa ci sono big come Segafredo, Mediolanum ed Enel, aziende che hanno scelto di legare il proprio brand alla manifestazione patrocinata dalla Gazzetta dello Sport.

Il Giro, un successo mediatico ed economico

La partenza da Gerusalemme del Giro 2018 è stata solo l'ennesima conferma di un successo mediatico e, soprattutto, economico: la presenza della corsa rosa garantisce riscontri eccezionali non solo in ambito turistico e commerciale, ma anche dal punto di vista culturale, sociale e ambientale. Anche quando è business, lo sport favorisce la pace e unisce, grazie al suo appeal commerciale e massmediale che permette di scoprire, anno dopo anno, progetti ambiziosi che non tengono conto dei pregiudizi politici né ne sono condizionati in alcun modo.

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