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Chi è Larry Page: uno dei fondatori di Google

Larry Page
Contenuto curato da Massimo Chioni

Di Bill Gates, di Steve Jobs e di Jeff Bezos abbiamo conosciuto tutto, o quasi: vita, morte (in un caso), miracoli e gossip, tra tradimenti, matrimoni e divorzi. Molto meno si sa, invece, di Larry Page, un'altra delle figure che hanno contribuito a rivoluzionare il mondo dagli anni '90 in poi. Eppure, Page - uno dei fondatori di Google - rientra di sicuro nel novero delle persone più potenti al mondo. Figlio di Carl e di Gloria, è nato il 26 marzo del 1973 con il nome Lawrence. Considerato da chi ha avuto modo di conoscerlo da vicino come pacato e al tempo stesso eccentrico, dopo aver creato Google con Sergey Brin adesso si occupa di dirigere Alphabet, cioè la holding che controlla Google.

La storia di Larry Page

Sia il padre che la madre di Page erano professori, e guarda caso entrambi insegnavano informatica. Assunti presso la Michigan State University, vivevano in una casa in cui i computer non mancavano di certo, così come le riviste di tecnologia: era inevitabile, insomma, che Larry in un modo o nell'altro risentisse di quell'imprinting. Il giovane Page ha frequentato una scuola in cui si metteva in pratica il sistema di Maria Montessori: in pratica, un istituto in cui vengono stimolate la creatività e l'indipendenza degli allievi. Oggi, Page ritiene che proprio la scuola Montessori e il suo approccio abbiano avuto un ruolo decisivo nel formare la sua personalità, nel condizionare il suo atteggiamento e - in ultima analisi - nell'influenzare il suo lavoro. Il merito è di principi di insegnamento che non erano basati su ordini da eseguire e regole da seguire, ma sul domandarsi che cosa accada nella realtà che ci circonda.

Il valore del metodo Montessori

Se pensate che l'impatto del metodo Montessori non sia stato così importante per il fondatore di Google e che lui in ogni caso ce l'avrebbe fatta grazie alle sue doti personali, forse è perché non sapete che una scuola Montessori è stata anche alla base dell'infanzia e dell'adolescenza di Jeff Bezos e di Sergey Brin: vale a dire, il fondatore di Amazon e l'altro fondatore di Google. Se siete ancora indecisi sulla scuola a cui iscrivere i vostri figli, fateci un pensierino. Un altro spunto di ispirazione per Page fu Nikola Tesla: quando aveva solo dodici anni, il piccolo Larry si imbatté in una biografia che raccontava la vita del geniale inventore e, soprattutto, la sua morte, avvenuta quando Nikola era ripudiato da tutti e sommerso dai debiti. Da quella lettura Page trasse l'idea di mettersi a realizzare tecnologie che fossero sì in grado di cambiare il mondo, ma che facessero riferimento a uno specifico senso degli affari, in assenza delle quali esse non avrebbero potuto essere diffuse.

La gioventù di Larry Page

Da adolescente, Page si dilettava a suonare il sax, e secondo lui anche questo ha contribuito al suo successo: in particolare, la sua educazione musicale avrebbe condotto, almeno in parte, all'eredità ad alta velocità del motore di ricerca più utilizzato al mondo. Insomma, musica ed elettronica, ma anche spirito pratico, indispensabile per non fare la fine di Tesla: occorreva che le invenzioni potessero essere portate alle persone e che la gente ne potesse trarre un effettivo beneficio.

Page all'università: vita da studente

Conclusi gli studi superiori, Larry si è iscritto all'Università del Michigan: è in questo periodo che ha cominciato a riflettere sull'avvenire dei trasporti (a dir la verità si tratta di una questione che lo appassiona ancora adesso). Così, è entrato a far parte del team scolastico che si dedicava alle macchine in grado di funzionare con l'energia solare, e inoltre ha consigliato la realizzazione, in Michigan, di una specie di monorotaia in grado di fungere da sistema di transito personale rapido tra i campus. I Simpson hanno dimostrato che forse questa non era la sua migliore idea.

Larry Page e il settore dei trasporti

Come detto, l'interesse di Page nei confronti dei trasporti non si è ancora affievolito, prova ne sia il fatto che Alphabet è impegnata su due fronti in questo senso: da un lato, con Sidelwalk Labs, i miglioramenti per i trasporti governati da dati informatizzati; dall'altro lato, con Waymo, le macchine che non hanno bisogno di un conducente.

L'incontro tra Page e Brin

Ma quando è avvenuto l'incontro che ha cambiato le nostre vite e il nostro modo di lavorare, interagire con le altre persone e divertirci? Larry Page ha incontrato Sergey Brin nel 1995, dopo essersi laureato in Michigan ed essersi trasferito a Stanford con lo scopo di conseguire un dottorato. Da quel primo incontro i due sono diventati molto amici, complice la passione comune per l'informatica. Il dominio Google.com è stato registrato nel mese di settembre del 1997: l'obiettivo dei due ragazzi, di certo non poco ambizioso, era quello di organizzare tutta l'informazione del mondo. Page aveva in mente di classificare le pagine web non in base al numero di ricorrenze dei termini cercati, ma tenendo conto dei link in entrata. In un primo momento, il motore di ricerca su cui Sergey e Larry lavoravano era stato chiamato BackRub.

Dopo la nascita di Google

Quando Page è diventato amministratore delegato per la prima volta, ha trascritto alcune regole di gestione con l'intento di seguirle sempre, o comunque il più possibile. Uno dei consigli che si è dato da solo è quello di non fare il burocrate; un altro suggerimento, invece, è quello di rendere più rapida ogni cosa evitando di delegare. Ancora, tra quelle regole ce n'era una molto importante: l'età conta meno delle idee, e anche un semplice studente può meritare grande rispetto.

Chi è Larry Page

Page ha abbandonato la carica di amministratore delegato giù nel 2001: all'epoca la compagnia è passata sotto la direzione e la supervisione di Eric Schmidt. Oggi chi ha avuto l'opportunità di conoscere Larry lo descrive come una persona che anche di fronte agli obiettivi più grandi non ha paura: e in effetti la mappatura di un pianeta intero poteva sembrare un traguardo sin troppo ambizioso per chiunque, ma non per lui, che intende anche digitalizzare tutti i libri del mondo.

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