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Imparare a dire NO: come acquisire questa capacità sia sul lavoro come nella vita quotidiana

Dire NO
Contenuto curato da Massimo Chioni

Con la psicoterapeuta di Pescara, la dott.ssa Maria Vittoria Montano, abbiamo analizzato l’importanza di imparare a dire NO, sia sul lavoro, che nella vita di tutti i giorni.

Perché acquisire questo tipo di capacità ha un valore così elevato?

Se si è in grado di dire dei no, si ha l’opportunità di mettere in risalto le proprie esigenze e al tempo stesso proteggere la propria individualità: è un modo per far capire alle persone con cui ci si trova a interagire che le necessità di tutti devono essere rispettate. Capita a chiunque di sentirsi chiedere dal proprio partner, dagli amici, dai genitori o dai colleghi sul lavoro qualcosa che però non si ha intenzione di fare, ma che in ogni caso si finisce per fare, anche se controvoglia, poiché ci si sente obbligati. Il problema è che circostanze di questo tipo, se ripetute e prolungate nel corso del tempo, finiscono per  provocare una condizione di disagio e dare vita a dei disturbi spiacevoli, tra cui, non a caso, il tipico nodo alla gola.

È sbagliato temere di dire dei no?

Se si vive con una preoccupazione di questo tipo, il risultato è che con il tempo si trascurino i propri bisogni: si ha il timore di non rispettare e non rispecchiare le aspettative degli altri, e, di conseguenza, di non assecondare le loro necessità. Ma ciò che accade realmente è, invece, non prestare ascolto a se stessi, sottovalutando l’importanza di affermarsi sul piano individuale. Come dicevo, il classico nodo alla gola è uno dei più caratteristici sintomi dell’ansia, frutto proprio del timore di esprimere le proprie esigenze e il proprio modo di essere. Ne deriva un senso di costrizione che fa capolino tutte le volte in cui si ha a che fare con delle richieste che non si vorrebbe soddisfare ma che poi si finisce per esaudire. Capita, magari, di voler rispondere in maniera differente rispetto a ciò che poi si fa, perché non si è del tutto convinti della giustezza di quel comportamento o condotta.

Che cosa si può fare per evitare di ritrovarsi in situazioni del genere?

In realtà gli accorgimenti che si possono adottare sono molteplici, ma ciò che più conta prima di tutto è imparare ad ascoltarsi di più. Inoltre, non bisogna aver paura di dire dei no alle altre persone, e più in generale non si deve temere di affermare quel che si pensa, a prescindere dal fatto che possa apparire non condivisibile o poco usuale. Non ha senso provare ad andar bene a chiunque, poiché questo obiettivo non potrà mai essere raggiunto. Quello che più conta è cercare di piacere a se stessi, imparando ad accettarsi profondamente.

Ci sono anche degli accorgimenti pratici che vale la pena di mettere in atto?

È chiaro che un cambiamento di questo tipo non può avvenire da un giorno all’altro, ma richiede un approccio graduale. Ci si può esercitare, però: per esempio ricorrendo a delle frasi che non implichino un no assoluto, ma una valutazione successiva, un rinvio nel tempo. Allenarsi è molto importante, e più utile di quel che si possa pensare: aiuta a evitare di farsi trovare senza parole nell’occasione in cui ci sarà bisogno di essere risoluti. D’altro canto, anche quando si oppone un rifiuto a qualcuno è sempre opportuno essere assertivi ed educati: il che vuol dire, per esempio, usare un tono di voce pacato, evitando di offendere o criticare in modo distruttivo. Il concetto principale, ad ogni modo, è che se una risposta viene rimandata le occasioni di dire no crescono.

Come si fa a rifiutare una richiesta che si considera poco gradita?

Le risposte semplici, ma dirette, sono sempre da preferire. Come detto, non si deve mai prescindere da un approccio educato, che comunque può risultare alquanto convincente. Una strategia iniziale valida è quella di fornire delle motivazioni per il rifiuto, magari facendo riferimento a situazioni esterne o comunque a circostanze nei confronti delle quali non si ha alcuna possibilità di intervento.

Che cosa vuol dire imparare a dire no?

Acquisire questa capacità implica evitare di adattarsi alle pressioni sociali e cognitive che possono essere imposte da terzi, in modo da proteggere e rafforzare se stessi e i propri valori. Come ognuno di noi ha avuto modo di sperimentare nella quotidianità, avere difficoltà nel “dire dei no” non è un problema che riguarda tutti: molto dipende dal carattere dal temperamento, e alcuni possono essere più inclini rispetto ad altri ad affermare se stessi. C’è chi ritiene che gli uomini dicano di no con più facilità rispetto alle donne, dal momento che queste ultime si preoccupano di più di mantenere i rapporti e preferiscono non assecondare le proprie esigenze pur di soddisfare quelle altrui. Se così fosse, anche le donne dovrebbero imparare a capire quanto è utile saper opporre dei rifiuti, i quali sono come mattoni che costruiscono il carattere individuale.

A volte si acconsente alle richieste altrui per paura?

Gli studi condotti su questo argomento mettono in evidenza che di fronte a una richiesta, anche se non gradita, rispondere con un sì è più semplice che rispondere con un no. Un rifiuto, infatti, può essere fonte di disagio e favorire la comparsa di emozioni a connotazione negativa, tra cui la paura, la vergogna e la colpa. Il che diventa ancora più evidente nel momento in cui ci si trova faccia a faccia con il proprio interlocutore. Dire di no può scatenare un senso di colpa e innesca il desiderio di rimediare a quello che si pensa possa essere un danno causato.

Per saperne di più

Iscritta all’Ordine degli Psicologi della Regione Abruzzo, la dottoressa Montano è ipnoterapeuta, psicoterapeuta a orientamento junghiano e psicologa giuridica. Ha studiato all’Università degli studi Carlo Bo di Urbino, dove si è laureata nel 2004 in Psicologia del lavoro e delle Organizzazioni a pieni voti. In seguito si è dedicata alla psicologia sociale e in seguito alla psicologia di comunità. Ha avuto modo, infine, di entrare in contatto in modo più approfondito con la psicologia analitica di Jung.
Maggiori informazioni sul sito https://www.mariavittoriamontano.it/.