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Finanziamenti per PMI: Recovery Plan e nuovi strumenti creditizi

Finanziamenti per PMI
Contenuto curato da Massimo Chioni

La pandemia ha portato a galla problemi vecchi e nuovi. L’andamento incerto della situazione sanitaria condiziona necessariamente le diverse attività economiche e rappresenta un fenomeno senza precedenti. Certo, quella legata al Covid-19 non è la prima situazione epidemica della storia ma non è paragonabile nemmeno alla famosa Spagnola avvenuta tra il 1918 e il 1920.

L’Italia è tra i Paesi maggiormente colpiti, non solo a livello europeo ma anche mondiale, come testimoniano gli oltre 130.000 decessi legati al virus. Le conseguenze sono importanti anche per professionisti e aziende. Il tessuto del Belpaese è costellato da una netta maggioranza delle PMI, le piccole medie imprese che tanto lavoro danno alle persone a vari livelli. Sono state proprio loro a subire più di tutti l’impatto della pandemia. Le problematiche non si sono fatte attendere punto di vista occupazionale, complici anche le difficoltà finanziarie.

Le imprese, e le PMI non fanno eccezione, per stare al passo sul mercato hanno bisogno di un flusso di cassa che presenti meno variazioni possibili di tipo negativo in termini di liquidità. In un’economia come quella del Belpaese, dove tutti i soggetti sono collegati e l’equilibrio finanziario è quanto mai delicato, per gli imprenditori si rivela cruciale la scelta dei finanziamenti per le loro pmi, che possono essere di vario tipo, sia di tipo pubblico sia privato. In questo articolo parliamo proprio di questo: di quali soluzioni finanziarie sono più interessanti per garantire all’azienda la stabilità sul mercato.

Quali finanziamenti per le PMI?

I finanziamenti possono servire alle imprese sostanzialmente per due finalità: l’acquisizione delle competenze e lo sviluppo dei prodotti. Naturalmente una cosa non esclude l’altra, anzi: è proprio dalla combinazione di questi due tipi di finanziamento che deriva la politica aziendale.

Dal giusto mix di finanziamenti si ottiene la situazione di equilibrio finanziario, più o meno precario, condizione che tiene presenti sia i finanziamenti a breve termine che quelli a lungo termine, ed è determinante per garantire la continuità interna.

Le tipologie di finanziamento che l’azienda può ricercare, proprio per mantenere la situazione di equilibrio, sono due: finanziamenti a titolo di capitale proprio e finanziamenti a titolo di capitale di terzi. I primi altro non sono altro che aumenti di capitale sociale; i secondi riguardano, invece, finanziamenti, prestiti e dilazioni di pagamento concesse ai fornitori.

La scelta dei finanziamenti è cruciale per garantire la prevenzione di due rischi, da tenere ancora più presenti con la situazione economica attuale davvero incerta: il rischio di illiquidità e il rischio di insolvenza. Tra le opportunità più interessanti ci sono i fondi messi a disposizione dal Recovery Plan. Era dai tempi del Piano Marshall, del resto, che l’Italia non aveva un’opportunità di rinascita così imponente. Alle PMI l’arduo compito di farla fruttare al meglio.

Le opportunità del Recovery Plan

Il Recovery Plan è conosciuto anche come Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza (PNRR). Il testo è stato approvato il 24 aprile 2021 e i primi fondi sono già arrivati. L’ammontare complessivo previsto dal PNRR è di oltre 191 miliardi di euro di cui più di 68 miliardi sono a fondo perduto. I fondi saranno erogati tra il 2021 e il 2026.

Il Recovery Plan è stato strutturato secondo principi base quali l’ecologia, il digitale, la creazione di una società inclusiva; particolare attenzione è stata riservata allo sviluppo del Mezzogiorno. Sono coinvolti tutti i settori dell’economia, sia del pubblico sia del privato.

Per le PMI si tratta di un’opportunità importante, capace di dare respiro e allo stesso tempo portare a un ammodernamento senza precedenti con cui ottenere un miglioramento nel lungo periodo. Finanziamenti che andranno gestiti in maniera attenta, in modo da trovare adeguate risposte dal punto di vista della liquidità aziendale.

Naturalmente i fondi del Recovery Plan avranno un passaggio tramite gli istituti di credito, la cui capacità complessiva di finanziamento è oggi stimata intorno ai 123 miliardi di euro circa. Rientrano nei finanziamenti a terzi e vanno per questo gestiti nel modo migliore per implementare il “core business” dell’azienda.

Come tutelarsi per le imprese dai rischi di insolvibilità e illiquidità

Ottenere un finanziamento per l’azienda è un punto di partenza, più che di arrivo. Come tutelarsi dai rischi finanziari di illiquidità e di insolvenza? Una delle problematiche più frequenti che si possono presentare per un’azienda è, infatti, quella di lavorare ma non venire pagati dai propri clienti. Un problema legato anche al fatto che il saldo delle fatture si trova sempre più dilazionato nel tempo, con scadenze spesso a 30 giorni.

E se non vengono rispettate? Una specializzazione finanziaria che si occupa di questo c’è ed è il credit management. Si tratta di attività inerenti alla gestione del credito aziendale e dei flussi di cassa, in modo da mantenerli sempre all’attivo ed evitando situazioni di passività. Il credit management evita che si verifichino situazioni spiacevoli come quella di non poter pagare i fornitori o non fare gli investimenti che si erano preventivati.

Le azioni di credit management riguardano la valutazione del credito insoluto, la definizione delle misure di recupero crediti, il monitoraggio degli incassi. Una delle pratiche più interessanti del credit management è l’assicurazione del credito. Nel prossimo paragrafo vi illustriamo perché.

Perché valutare un’assicurazione di credito

L’assicurazione di credito è uno degli strumenti più completi e interessanti del credit management. Agisce sia a livello preventivo sia per quanto riguarda il recupero credito e il monitoraggio dei crediti insoluti.

L’assicurazione di credito entra in gioco già durante la fase di acquisizione del cliente, valutando la sua capacità di risolvere positivamente gli impegni presi, nel tentativo di evitare situazioni spiacevoli di insoluto apportando i controlli necessari. A questi strumenti si affiancano quelli del recupero crediti che agiscono con azioni stragiudiziali, ovvero senza ricorrere a un procedimento di tipo giudiziario, oppure intervenendo con ottemperanze giudiziarie qualora quelle stragiudiziali non risultassero sufficienti. Inoltre, quando necessario, l’assicurazione di credito può intervenire tramite l’indennizzo di mancati o ritardati pagamenti, garantendo l’operatività dell’azienda.

Conclusione

Gli strumenti del credit management e dell’assicurazione di credito si rivelano fondamentali per le PMI nell’ottica della ricerca di situazioni di equilibrio finanziario. Permettono, infatti, di muoversi con le migliori partnership sapendo di essere sempre tutelati. Una misura ancora più importante in vista dell’arrivo dei finanziamenti del Recovery Plan.