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Come tutelare la propria reputazione con il diritto all'oblio

Come tutelare la propria reputazione con il diritto all'oblio
Contenuto curato da Massimo Chioni

Internet è un grande calderone che conserva e ripresenta potenzialmente per sempre informazioni relative a eventi passati, sia lusinghiere che denigratorie. Ciò può rendere la vita difficile alle persone che hanno bisogno di lasciarsi alle spalle gli eventi del passato, come procedimenti giudiziari ormai conclusi.

Il diritto all’oblio è una forma di tutela legale finalizzata a difendere la reputazione rendendo non più reperibili informazioni ritenute non più valide e perciò rilevanti ai fini della cronaca.

Tali contenuti contengono appunto dati personali del soggetto

Cos’è il diritto all’oblio

Il diritto all’oblio concretizza il diritto di un soggetto a fare scomparire le informazioni che lo riguardano ormai ritenute obsolete perciò non più di interesse per il pubblico (diritto alla cronaca).

Questo diritto è stato ulteriormente ampliato e rafforzato dall’emanazione il 27 aprile 2016 da parte del Parlamento Europeo del Regolamento UE 2016/679 (GDPR).

L’articolo 17 sancisce:

  • il diritto dell’interessato di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ritardo non giustificato
  • l’obbligo per il titolare del trattamento di cancellare senza ritardo non giustificato i dati personali, se:
    • i dati personali non sono più necessari rispetto alle ragioni per le quali sono stati collezionati
    • i dati personali sono trattati in maniera illecita
    • l’interessato revoca il consenso o si oppone al trattamento dei propri dati
    • I dati personali devono essere rimossi per rispettare un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento

Come cancellare le informazioni personali con il diritto all’oblio

La protezione della reputazione personale è un’attività importante per i soggetti privati e per i brand online, che possono venire danneggiati dal proliferare da informazioni in rete ormai obsolete in quanto relative a fatti del passato, non più giustificate dall’interesse pubblico.

Il diritto all’oblio può essere esercitato quando vengono meno le finalità per le quali tali dati vengono raccolti e diffusi.

Prendiamo ad esempio il caso di un soggetto destinatario di un’indagine per appurare l’eventuale compimento di un reato.

Se il soggetto in questione viene prosciolto di tutte le accuse, è pacifico che il permanere di notizie inerenti i suoi trascorsi giudiziari possono danneggiarne la reputazione. I contenuti positivi in genere non hanno la stessa forza in termini di diffusione di quelli attinenti la possibile veridicità delle accuse.

I servizi di tutela della reputazione puntano a fare applicare nel concreto il diritto all’oblio per fare rimuovere dal web informazioni facendo prevalere il diritto alla riservatezza.

Quando le notizie assumono una connotazione diffamatoria e interessano la sfera privata di un soggetto, questo può fare affidamento al diritto all’oblio al fine di fare rimuovere tali informazioni da internet.

Il diritto all’oblio permette di richiedere la cancellazione dei contenuti dal web o la loro deindicizzazione (ovvero la rimozione dei contenuti dagli archivi dai motori di ricerca, in modo che non vengano restituiti per eventuali ricerche in merito).

Google mette a disposizione un apposito modulo per segnalare le informazioni presenti sul motore di ricerca che ledono la propria dignità e richiederne la rimozione.

Tuttavia Google può essere letteralmente sommerso di richieste di cancellazione, il che rende non scontata l’accettazione di una richiesta, o perlomeno in tempi brevi.

Il modo più efficace per fare scomparire delle notizie obsolete consiste nella rimozione di tali informazioni direttamente dai siti nei quali sono pubblicati. In questo modo vengono fisicamente rimossi i contenuti che altrimenti verrebbero riproposti da altri canali (motori di ricerca, blog, social network ecc).

I professionisti specializzati in azioni a difesa della reputazione online si occupano di contattare - in maniera legale o stragiudiziale - i soggetti che pubblicano contenuti lesivi della reputazione del cliente, in modo da ottenere la rimozione dei contenuti.