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Seo e falsi miti: intervista a Ilario De Angelis

Seo - falsi miti
Contenuto curato da Massimo Chioni

La Seo negli anni più recenti non è stata protagonista di rivoluzioni copernicane. Più semplicemente, c’è stato un graduale adattarsi rispetto ai mutamenti di Google e degli altri motori di ricerca. Come? Lo abbiamo chiesto a Ilario De Angelis, Seo Specialist di DAG STUDIO.

Come è cambiato il mondo della Seo negli ultimi anni?

I motori di ricerca stanno facendo il possibile per offrire una user experience migliore per gli utenti. Questo è un fattore che non si può fare a meno di prendere in considerazione, dal momento che il successo online ha a che fare con la capacità di generare contenuti di valore per il proprio target. Le piccole e medie imprese che desiderano guadagnare visibilità online hanno la necessità di capire quanto è preziosa la cura dei contenuti. Per questo è arrivato il momento di mettere da parte la logica obsoleta delle parole chiave, a beneficio di progetti che mirano specialmente ad anticipare le esigenze dei clienti e a condividere valori.

Ci sono dei miti da sfatare sulla Seo, sembra di capire.

Proprio così: per esempio il luogo comune secondo il quale un incremento della densità di parole chiave assicura il posizionamento. È vero che l’aumento della cosiddetta keyword density per molto tempo ha rappresentato una tecnica Seo, ma è altrettanto vero che oggi questa pratica è da ritenersi superata. In pratica, si trattava di ripetere la parola chiave più importante in un articolo il maggior numero possibile di volte, perfino mettendo a repentaglio la qualità del contenuto, affinché l’articolo in questione potesse essere posizionato su Google per la keyword in questione.

Che cosa è cambiato, allora?

Semplicemente, tale pratica è stata penalizzata sempre di più da parte di Google a beneficio di contenuti di qualità più elevata, e cioè che fossero più informativi e mirassero al search intent degli utenti. Gli algoritmi di Google più recenti, sulla base di tale tendenza, sono divenuti altamente semantici; così, un articolo può essere posizionato per una certa parola chiave anche se non ci sono specifiche occorrenze nel post, proprio perché il motore di ricerca è in grado di intuire il topic in funzione dei termini correlati che vengono mostrati.

Proseguiamo con la rassegna dei luoghi comuni da smentire.

È molto diffuso quello secondo il quale la Seo è in grado di assicurare risultati tempestivi. Ebbene, non è così, anzi. Non solo non si ottengono risultati immediati, ma è anche complicato definire in anticipo quanto tempo ci vorrà per fare in modo che il sito si posizioni sul motore di ricerca e l’attività Seo garantisca i risultati voluti. Il fatto è che sono numerose le variabili che entrano in gioco nella definizione delle tempistiche; quel che è certo è che il processo non può durare meno di qualche mese.

A quali variabili si fa riferimento?

In primis le condizioni del sito, ma anche il tempo di presenza del sito in Rete; inoltre, c’è da tenere conto della qualità e delle tipologie di contenuti che vengono pubblicati e delle caratteristiche dell’attività Seo che è stata effettuata in passato. Sono numerosi gli elementi che definiscono un sito, e fra questi c’è anche il settore di appartenenza. In ogni caso, se è vero che per ammirare i primi risultati c’è bisogno di qualche mese di lavoro, è altrettanto vero che poi con il passare del tempo la Seo diventerà sempre più efficace.

È vero che per ottenere buoni risultati a livello di Seo ci sono dei trucchi da mettere in pratica?

Assolutamente no, anche se questa convinzione è molto diffusa: si parla di vere e proprie manipolazioni il cui fine sarebbe quello di truffare Google in modo da riuscire a posizionare un sito. I motori di ricerca, però, riconoscono la disciplina, che è regolamentata da tecniche e logiche specifiche, in linea con i parametri di usabilità del sito e della user experience. Sia chiaro: non si può considerare la Seo come una scienza esatta, ma è meglio pensare ad essa come a un tentativo di decriptare gli algoritmi dei motori di ricerca in modo preciso, sapendo che comunque essi cambiano con il passare del tempo.

Ilario De Angelis, Seo Specialist di DAG STUDIO.
Ilario De Angelis, Seo Specialist di DAG STUDIO

Un’altra teoria suggerisce che il posizionamento Seo sia influenzato da Google ADS.

Anche in questo caso tocca smentire, e soprattutto chiarire la netta differenza che c’è fra le campagne a pagamento che vengono attivate su Google e le attività Seo. In più di una occasione gli utenti che hanno meno esperienza sono indotti a pensare che facendo attività a pagamento su Google ne possa risentire in positivo anche il posizionamento Seo. Invece, fra le due attività non esiste un rapporto di causa effetto. Il posizionamento Seo non può essere “corrotto” dal momento che è organico, ed è anche questo il motivo per il quale non può garantire una visibilità immediata.

Infine, c’è chi pensa che per la Seo il contenuto sia meno importante dei link. È così?

No, eccoci a un ultimo mito da sfatare. Forse tale constatazione era veritiera nei primi anni di esistenza di Google; oggi, però, le cose sono cambiate. Se si facesse solo link building senza badare alla qualità dei contenuti, la frequenza di rimbalzo sarebbe molto elevata, e questo comporterebbe un fattore di ranking negativo. Il che sarebbe un male, dal momento che tale indice da qualche anno a questa parte è divenuto molto importante.

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