Avete mai sentito parlare di knowledge management? Sicuramente sì, anche se, forse, non secondo questa terminologia. Un vero peccato dal momento che se, come sostiene dai tempi antichi il filosofo Platone, “Ciò che non si possiede né si conosce, non si può dare né insegnare ad altri” significa, per le aziende, non poter ottimizzare le proprie competenze.
In un’epoca cui know how e innovazione vanno, necessariamente, di pari passo, la conoscenza è sempre più codificata, tanto che ci sono elementi normativi precisi a definirla, come quelli ISO 30401 che stabiliscono, attuano, mantengono e riesaminano, in un’ottica migliorativa, un sistema concretamente valido per la gestione della conoscenza all’interno delle organizzazioni, incluse quelle di tipo imprenditoriale.
Pertanto, seguire un corso sugli standard ISO 30401 si rivela sempre più essenziale per tutte quelle figure, all’interno dell'azienda, che hanno un ruolo decisionale. In questo articolo vi raccontiamo qualcosa di più su che cos’è il knowledge management e perché si rivela importante per le aziende.
Indice
Cos’è il knowledge management?
Per knowledge management si intende il processo, totalmente consapevole, che riguarda la definizione, l’organizzazione, il mantenimento e la condivisione sia delle conoscenze sia delle competenze, ma anche delle esperienze, all’interno di qualsiasi tipo di organizzazione, comprese quelle di tipo lavorativo e, quindi, le aziende.
Attraverso la gestione della conoscenza, così si può definire anche il termine knowledge management, è possibile avere accesso alle informazioni che realmente si rivelano funzionali, nel momento opportuno e attraverso l’individuazione della persona più adatta.
Ciò significa agire secondo diversi livelli, dalla comprensione di dove si trovano effettivamente custodite le informazioni, fino alla loro condivisione e persino a un miglioramento. Nelle aziende la gestione della conoscenza di stampo manageriale richiede anche una “knowledge base”, ovvero di dotazione di sistemi, sempre più di tipo informatico e digitale, in cui si trovano custodite tutte le informazioni legate al know how.
Come ottimizzare il knowledge management aziendale
La gestione della conoscenza, nelle imprese, richiede un approccio che va necessariamente in un’ottica di ottimizzazione. In tal senso gli aspetti da considerare sono diversi. Vediamo quali sono i più importanti:
- Aspetto strategico. La strategia, a livello aziendale, si rivela imprescindibile che consideri l’aspetto della conoscenza. L’obiettivo dovrebbe essere quello di creare fonti di apprendimento funzionali a livello, oltre che strategico, operativo.
- Organizzazione dei processi. Definizione degli standard e dei sistemi che consentono al knowledge management un implemento.
- Cultura aziendale. Un aspetto che influenza sia il contesto in cui le competenze, e il loro scambio, viene sviluppato, ma anche i fattori di resistenza ai cambiamenti. Un elemento importante per il risultato finale, capace di influire non poco a livello produttivo.
- Leadership. Per realizzare le azioni del knowledge management occorre che se ne occupino le alte figure dirigenziali. Oggi, del resto, si parla sempre più di knowledge manager che può essere un project manager, un imprenditore o un consulente, per fare degli esempi.
- Policy aziendale. Un punto di vista che considera la gestione della conoscenza non solo nel breve ma anche nel medio e lungo periodo. Vengono considerate le funzioni organizzative, il cui implemento può richiedere investimenti considerevoli e per questo da effettuare con cognizione di causa.
- Gestione della tecnologia. Si tratta di quegli strumenti, di tipo tecnologico, appunto, che si adattano alle necessità aziendali.
Come si può vedere sono tutti aspetti piuttosto complessi, quelli inerenti all’ottimizzazione del knowledge management, che richiedono competenze sia specifiche sia di tipo trasversale, da affiancare a una figura che ha già maturato un’esperienza aziendale di tipo senior.
Quali sono i vantaggi del knowledge management per le aziende
I vantaggi per cui acquisire competenze di knowledge management, avendo così assicurata la presenza di un knowledge manager all’interno dell’azienda, sono diversi. Non a caso sono sempre di più imprenditori, manager, consulenti di direzione, direttori HR e consulenti che effettuano percorsi formativi ad hoc. I principali motivi a favore sono:
- Il knowledge management consente di dare una forma sempre attuale al know how che è presente in azienda ma che non si trova,necessariamente, utilizzato nel modo più produttivo.
- Aiuta a prendere decisioni in maniera tempestiva ed efficace.
- Attraverso le dinamiche della gestione della conoscenza viene fatta, di volta in volta, la selezione delle informazioni che sono effettivamente rilevanti.
- Diminuisce gli errori, anche a livello qualitativo oltre che quantitativo, che vengono fatti in azienda. Permette di conoscere per non ripetere, potremmo dire.
- Condivisione della comunicazione in maniera veloce, pertinente, inclusiva. I tempi del processo, grazie ai nuovi sistemi messi in campo dalla tecnologia digitale, sono piuttosto ridotti.
- Il knowledge management favorisce l’introduzione, in tutti i processi in cui si rivela possibile, di procedure standard, ripetibili e persino automatizzate.
- Stimolazione dell’innovazione che ha, così, validi strumenti attraverso cui venire implementata.
La gestione della conoscenza è un fattore che porta, quando ben conseguito, innovazione e sviluppo nell’azienda. Un elemento da non sottovalutare nel breve e ancora di più nel medio lungo periodo. Per le imprese presenti sul mercato da più tempo così come per quelle che dalla storia più recente.