Innovazione

Iperconvergenza: che cos’è e quali benefici offre per le infrastrutture IT

Contenuto curato da Massimo Chioni

Che cos’è l’iperconvergenza? Per scoprirlo abbiamo intervistato dei veri esperti del settore: il team di IT Impresa.

Come possiamo definire l’iperconvergenza?

Si tratta di una infrastruttura IT che è definita dal software; in altre parole, un sistema hardware unico raccoglie network, storage e server che convergono in forma di software. Quindi, anche se la questione riguarda l’appliance hardware, è al software che si deve pensare. Tutto prende il via con quelle che possono essere definite infrastrutture IT software-defined: così chiamate perché, appunto, non è l’hardware ma il software a definirle. Nel contesto di una infrastruttura iperconvergente, sono virtualizzati lo storage, l’elaborazione e l’infrastruttura di rete, vale a dire i diversi elementi che fanno parte dei sistemi convenzionali definiti dall’hardware. Diventando software, si prestano a una gestione in un ambiente condiviso dall’hypervisor.

Quando si è iniziato a parlare di iperconvergenza?

Il suo esordio nel mondo IT è avvenuto in reazione alle necessità di rendere i sistemi informativi scalabili e flessibili a prezzi convenienti, evitando una gestione troppo complessa. Le infrastrutture iperconvergenti si distinguono dai sistemi convergenti per la convergenza nell’hypervisor, che è un unico ambiente software, delle risorse e delle operazioni dei sistemi hardware. Il meccanismo di funzionamento è piuttosto semplice da intuire: si fa riferimento all’intelligenza del software per l’esecuzione delle diverse risorse IT su una sola infrastruttura server. Così, esse possono essere gestite da un unico punto in maniera semplificata e in tempi veloci: questo unico punto è, appunto, l’architettura software che rappresenta il sistema di gestione IT e definisce le risorse virtualizzate.

Che cosa cambia tra i sistemi iperconvergenti e la convergenza classica?

L’iperconvergenza può essere considerata un raffinamento che scaturisce dalla nozione di infrastruttura convergente. Quando si parla di infrastrutture convergenti si fa riferimento a realtà che sono formate da componenti sviluppati o messi a punto per essere in grado di operare in modo integrato; se si tratta di appliance, la modalità di integrazione è anche fisica. In sostanza, un fornitore nel caso di un approccio convergente consegna un insieme già configurato di software e hardware in un singolo chassis al fine di ridurre al minimo gli imprevisti (vale a dire gli eventuali problemi di compatibilità che potrebbero insorgere fra componenti differenti), così da rendere più semplice la gestione delle infrastrutture.

E l’iperconvergenza, invece?

Come abbiamo già accennato, in questo caso abbiamo a che fare con una infrastruttura software-defined attraverso la quale le operazioni dell’infrastruttura dell’hardware di sistema vengono separate, affinché possano convergere in un blocco singolo a livello di hypervisor. I sistemi iperconvergenti si basano sull’intelligence software-defined allo scopo di contrastare i silos di storage ed elaborazione. Gli stessi vengono eseguiti e gestiti sull’infrastruttura server, che è una infrastruttura – per così dire – chiavi in mano con la quale è possibile supportare le nuove distribuzioni attraverso l’incremento dinamico delle risorse, senza che vi sia la necessità di nuovo hardware. Insomma, si interviene unicamente a livello di software, così che tutte le risorse virtualizzate possano essere integrate. Questo tipo di approccio agevola la scalabilità verso ambienti in cloud, ma anche in-house.

Quali sono i vantaggi offerti dall’iperconvergenza?

Uno dei motivi per cui vale la pena di ricorrere a un sistema iperconvergente è rappresentato dalla possibilità di munirsi di un sistema scalabile, in funzione di necessità di elaborazione variabili: per esempio il lancio di una nuova applicazione o un incremento del traffico sul sistema. Al tempo stesso, con questa soluzione è possibile garantire la piena continuità dei servizi e la sicurezza dei dati, oltre a favorire una gestione ottimale del disaster recovery. Infine, l’iperconvergenza semplifica le mansioni relative alla gestione delle infrastrutture, riduce le spese da sostenere per la manutenzione e consente di eliminare gli eventuali problemi di incompatibilità dell’infrastruttura.

IT Impresa

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