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Consigli sul personal branding: intervista a Rudy Bandiera

Rudy Bandiera
Contenuto curato da Anna Fata

Rudy Bandiera è un blogger, consulente Web, imprenditore e anche giornalista per non farci mancare niente.

Chi è Rudy Bandiera?

R: è un blogger, consulente Web, imprenditore e anche giornalista per non farci mancare niente

No dai, scherzo, in realtà è uno che si diletta nell’utilizzo della Rete e che di questo diletto ha fatto un mestiere.

Quale è la formula segreta del successo personal professionale del ‘fenomeno Rudy Bandiera’?

R: ecco… beh questa domanda mi incasina. Il punto sarebbe definire “il fenomeno Rudy Bandiera” ovvero cercare di capire se di fenomeno si tratta, se si tratta di “bolla” o di un momento o addirittura di nulla.

Una cosa è assolutamente certa ovvero che metto tutto quello che ho in tutto quello che faccio e questo penso si veda e si senta.

L’altra sera si parlava con degli amici sul come ci si deve costruire il personal branding e ne è uscito che… NON si deve costruire.

Il costrutto è qualcosa di artificioso. Anzi, artifizioso

Cosa diresti a chi cerca di imitarti per avere altrettanto successo?

R: ah di NON imitarmi!

Si tratta, come spesso accade, di percezioni: se qualcuno imita qualcun altro si vede e si sente subito. Lo si percepisce.

Ognuno di noi deve trovare la propria strada e seguire quella, copiando (non imitando) anche le cose che negli altri funzionano ma mutuandole su di noi.

Mi spiego: se vedo uno che fa dei video fichi posso decidere di farli a mia volta, ma non come li ha fatti lui altrimenti… sarei lui.

A cosa ‘serve’,secondo te, essere presenti sui social?

R: Riporto un passaggio del mio ultimo libro, ti rispondo con questo: si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte ma la verità è tutt’altra: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia.

Il punto è che quello che facciamo online si ripercuote sulla nostra vita offline e viceversa… chiedere quanto è importante essere online è come chiedere quanto sia importante essere offline… un sacco!

Quali suggerimenti pratici daresti per declinare in modo ottimale la propria presenza sui principali social?

R: ci sono una moltitudine di cose che si possono fare, la prima è cercare di produrre contenuti che siano il più possibile diversificati, passando dalle cose relativamente personali a quelle di interesse comune.

Non ci possiamo sempre e solo lamentare o sempre e solo raccontare di noi o sempre solo parlare di cronaca o tecnologia. Dobbiamo essere diversificati, per non sembrare dei mono maniaci.

Nella tua visione, quale sarà il marketing dei prodotti e servizi del futuro?

R: passerà sempre di più per le persone. Circa i due terzi dei rapporti commerciali al mondo si basano sui rapporti umani, sul passaparola.

Direi che nei rapporti umani ci si potrebbe investire un bel pochino


Intervistatrice: Anna Fata

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