Interviste

L’arte di sapere ascoltare, intervista a Pierluigi Panciroli

Vite Ascoltate - Pierluigi Panciroli
Contenuto curato da Massimo Chioni

Sapere ascoltare è una competenza fondamentale che può avere un impatto significativo sia nella vita personale che professionale. L'arte dell'ascolto va al di là della semplice ricezione di parole; implica comprensione, empatia, attenzione e rispetto.

Abbiamo parlato dell’importanza di sapere ascoltare con Pierluigi Panciroli, manager e scrittore, il suo ultimo libro “VITE ASCOLTATE, Confessioni all’Isola d’Elba” è approdato nelle librerie durante l’estate e sta riscuotendo un forte successo, sia di critica che di vendite. Al centro dell’attenzione che questo libro ha saputo suscitare c’è proprio l’arte di sapere ascoltare, a tale proposito abbiamo posto a Pierluigi qualche domanda, di seguito le sue riflessioni.

Cosa significa sapere ascoltare?

In una realtà dominata da monologhi incessanti, l'importanza di saper ascoltare emerge come una boccata d'aria fresca, una pausa necessaria nel tumulto di voci chiassose che si sovrappongono. Basta pensare a quello che accade sul social media: fotografie, video, tik tok, messaggi e pensieri… ciascuno sembra voler gridare più forte dell'altro, cercando di emergere nell'oceano di opinioni, selfie e dichiarazioni. In questa cacofonia digitale, la voce individuale si perde facilmente, sommersa dal frastuono delle masse.

Ma, in mezzo a tutto questo rumore, c'è un potere incredibile nell'essere la persona che sceglie di fermarsi e ascoltare. L'ascolto, in questo contesto, diventa un atto rivoluzionario, una resistenza silenziosa contro l'assordante ondata di informazione e autopromozione.

In questo contesto mi piace immaginare l’ascolto come un luogo, più che come un’azione, una dimensione in cui empatia e comprensione si incontrano, dove il sentire è un fattore tanto fisico quanto mentale ed emotivo.

Che valore ha per te l’ascolto?

Le persone sono stanche di sentirsi inascoltate. In un mondo dove tutti sembrano avere qualcosa da dire, raramente ci si ferma a considerare il valore di ciò che gli altri stanno cercando di comunicare. L'arte dell'ascolto, quindi, non è solo una questione di cortesia, ma un modo per costruire connessioni più profonde, per comprendere veramente le sfumature delle storie altrui e per arricchire la propria esperienza di vita.

In un mondo sempre più connesso, dove la tecnologia ha reso possibile comunicare con chiunque e in qualsiasi momento, è paradossale constatare quanto ci sentiamo spesso isolati e incompresi. Questa dicotomia tra connessione e isolamento evidenzia la posizione cruciale dell'ascolto nel tessuto delle nostre relazioni e nella società contemporanea.

“L’ascolto è…” come completeresti questa affermazione?

Credo ci siano soluzioni diverse per completare questa affermazione:

L'ascolto è un antidoto alla superficialità: nella frenesia dei nostri tempi, dominati dai caratteri limitati dei tweet e dalle storie effimere di Instagram, l'ascolto emerge come un antidoto alla superficialità. Ascoltare veramente richiede tempo e attenzione, due risorse che sembrano sempre più scarse. Eppure, è proprio attraverso un ascolto profondo e intenzionale che possiamo penetrare oltre la superficie e scoprire la vera essenza delle persone e delle situazioni.

L'ascolto è un ponte tra solitudine e connessione: anche se possiamo avere migliaia di amici sui social media, molti di noi si sentono soli. Questa solitudine può essere attenuata quando qualcuno ci ascolta autenticamente, offrendoci uno spazio per esprimere i nostri veri sentimenti e pensieri. L'ascolto diventa, quindi, un ponte che trasforma l'isolamento in connessione genuina.

L'ascolto è una forma di difesa contro l'overload informativo: siamo bombardati da informazioni da tutte le direzioni. Nel mezzo di questo sovraccarico, l'ascolto selettivo ci aiuta a filtrare ciò che è veramente importante e a concentrarci su ciò che ha valore per noi.

L'ascolto è un atto rivoluzionario di empatia: in un mondo diviso da tensioni politiche, culturali e sociali, l'ascolto può agire come un balsamo, facilitando la comprensione e la tolleranza. Quando ascoltiamo con empatia, ci mettiamo nei panni dell'altro, vedendo il mondo attraverso i suoi occhi e creando un terreno comune su cui costruire.

Possiamo definire Pierluigi Panciroli uno Storyteller?

Credo di essere più un 'ascoltatore' che uno storyteller in senso tradizionale. Tuttavia, ho cercato di dare voce a queste storie e di condividerle con un pubblico più ampio, quindi in quel senso, sì, potrei essere considerato uno storyteller. È stata una sfida intrigante prendere queste storie, immergermi in esse e poi restituirle in una forma che potesse risuonare con i lettori. Sono entrato in contatto con tante vite, tante emozioni e tante esperienze, ed è stata una responsabilità immensa garantire che ogni storia mantenesse la sua autenticità e il suo cuore. Per me, la scrittura non è solo una questione di creazione, ma anche di custodia, di rispetto per le voci che mi sono state condivise. Quindi, mentre potrei non essere uno storyteller nel senso più convenzionale, mi sforzo di essere un fedele custode delle storie che mi sono state affidate, sperando di essere riuscito a trasmettere un pezzo di verità, emozione e umanità in ogni singola pagina del libro.

“VITE ASCOLTATE, Confessioni all’Isola d’Elba” di Pierluigi Panciroli

Ho domandato a Pierluigi Panciroli di parlarci del suo libro “Vite ascoltate, Confessioni all’Isola d’Elba”, ma giustamente mi ha chiesto di scrivere liberamente cosa penso di questa opera, il mio giudizio non può che essere positivo, di seguito la mia recensione…

In una cornice sospesa tra realtà e finzione, l'opera si distingue come un mosaico di vite e destini. Ciascuna storia, pur essendo radicata in esperienze autentiche raccontate direttamente all'autore, è stata sapientemente romanzata e intrecciata in una narrazione che cattura l'attenzione del lettore dalla prima all'ultima pagina. Immerso nelle splendide atmosfere dell'Isola d'Elba, il libro diventa una finestra su un mondo in cui le emozioni, i conflitti e le passioni dei personaggi prendono vita. Il lettore viene trascinato in un vortice di sentimenti, dalla gioia al dolore, dall'amore alla perdita. E mentre le pagine si susseguono, è difficile non rimanere affascinati dalla maestria con cui l'autore ha saputo trasformare semplici racconti di vita in un epico affresco di umanità, con l'Isola d'Elba a fare da sfondo e testimone silenzioso di questi appassionanti racconti di vita vissuta.

Dove acquistare VITE ASCOLTATE, Confessioni all’Isola d’Elba

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