Innovazione

Innovazione motori: l’auto elettrica finalmente è pronta a spiccare il volo

Auto elettrica
Contenuto curato da Massimo Chioni

Le vendite di veicoli elettrici sono sempre più numerose, seppur in un comparto come quello automotive che non può non aver risentito del duro colpo inferto dalla pandemia. È questo l’argomento che abbiamo affrontato con gli specialisti di Romana Auto.

Quali sono le prospettive dell’elettrico?

Molti esperti del settore ritengono che nell’automotive quello che è da poco iniziato sarà il decennio della definitiva transizione elettrica. In particolare, si prevede che nel giro di quattro anni saranno connessi tutti i nuovi veicoli, mentre da qui al 2030 quasi 1 mezzo su 3 dovrebbe essere elettrico. Alcuni segnali sono già incoraggianti da questo punto di vista: per esempio il fatto che a livello europeo il 45% dei fornitori di car sharing si avvale di una flotta interamente elettrica. È vero che la situazione di emergenza sanitaria ha provocato una notevole battuta d’arresto, ma per quel che riguarda i veicoli elettrici le vendite sono in costante aumento.

Che cosa può contribuire a rendere la transizione verso l’elettrico ancora più veloce ed efficace?

Da un lato gli incentivi governativi e, più in generale, la regolamentazione del settore; dall’altro lato lo sviluppo delle tecnologie e la diffusione delle infrastrutture. Sono questi i fattori che possono rendere i clienti più predisposti rispetto alla possibilità di acquistare un veicolo elettrico e in generale più consapevoli rispetto all’impatto che le loro scelte possono avere dal punto di vista ambientale. Quel che è certo è che gli equilibri del settore al momento sono destinati a essere rivoluzionati con l’elettrico.

Da che punto di vista?

Le previsioni affermano che nel corso dei prossimi 20 anni fino al 15% dei ricavi post vendita che caratterizzano l’industria automotive in questo momento rischia di essere messo a repentaglio dal volume delle batterie per i veicoli elettrici, dal momento che le attività di manutenzione dovranno essere modificate. Al tempo stesso, sorgerà un ecosistema nuovo e in costante evoluzione che comprenderà, tra gli altri, i produttori di batterie, i nuovi fornitori di servizi di mobilità, gli sviluppatori di infrastrutture di ricarica e le utility.

Quale scenario si prospetta, allora?

Gli stessi OEM saranno costretti a rimanere al passo e dovranno entrare nella prospettiva che saranno chiamati a interagire con player diversi rispetto a quelli a cui sono stati abituati. L’ecosistema, così, dovrà essere orchestrato in modo che possa essere generata un’offerta di servizi, di veicoli e di opportunità di ricarica il più possibile coerente. Entrando più nel dettaglio, ci sarà bisogno di valutare le nuove necessità di sostenibilità con riferimento ai modelli di economia circolare. I fattori in gioco sono molteplici: per esempio la tendenza dei clienti verso una mobilità nuova, con l’uso dei canali digitali e il ricorso a soluzioni di trasporto urbano multimodale. I trend del futuro sono numerosi, e vengono racchiusi nell’acronimo CASE, che sta per Connectivity, Autonomous, Sharing ed Electrification: connettività, autonomia, condivisione ed elettrificazione.

Quale modello suggerireste oggi per l’acquisto?

Di sicuro la Fiat 500 elettrica, che è un esempio di auto in grado di trascinare tutto il mercato nazionale. Un modello che pone l’innovazione al servizio dell’ambiente, e che dimostra come una macchina si possa evolvere e stare al passo con i tempi negli anni o addirittura nei decenni. Ma non vogliamo perderci in troppi preamboli e ci teniamo a mettere in evidenza le caratteristiche più interessanti della 500 elettrica, che con il ciclo WLTP è in grado di viaggiare per più di 300 chilometri, grazie alla notevole autonomia che viene garantita dalle batterie agli ioni di litio da 42 kWh di capacità. Per altro, il sistema fast charger fa sì che le ricariche si rivelino estremamente veloci.

Potete fornirci dei dati più precisi da questo punto di vista?

Certo che sì: per un percorso di 50 chilometri sono sufficienti cinque minuti di ricarica. Il che è più che sufficiente, per esempio, se si usa la 500 elettrica più che altro per spostarsi in città. Bastano 35 minuti di ricarica, invece, per raggiungere l’80%. Questo modello è in grado di toccare un picco di velocità di 150 chilometri orari, grazie al suo motore con una potenza di 87 kW, e copre il percorso dai 0 ai 100 orari in appena 9 secondi.

Perché un automobilista dovrebbe decidere di comprare una 500 elettrica?

Due motivi li abbiamo appena sottolineati, e consistono appunto nei tempi di ricarica e nell’autonomia, che fanno davvero la differenza. Si tratta di una questione da non sottovalutare, soprattutto perché allo stato attuale c’è ancora un problema legato alle colonnine di ricarica. In più, la 500 permette di usufruire di una modalità di guida inedita che prende il nome di Sherpa, dalla popolazione che vive sui monti dell’Himalaya. Questa modalità di guida può essere impostata per consumare la minore quantità possibile di energia, e interviene sia sull’acceleratore che sulla velocità. Così, non si rischia di rimanere a piedi e si può arrivare tranquillamente alla prima colonnina di ricarica o a destinazione. Gli sherpa, non a caso, sono coloro che aiutano gli alpinisti nelle loro spedizioni, grazie alla loro conoscenza dei percorsi.

Dal punto di vista estetico quali sono le peculiarità più interessanti della 500 elettrica?

Le misure sono un po’ più importanti rispetto a quelle del passato, visto che sia la larghezza che la lunghezza sono state aumentate di 6 centimetri, mentre il passo è cresciuto di 2 centimetri. A livello di design, le linee sono eleganti ed essenziali al tempo stesso, con lo scudo frontale che al centro non riporta il logo Fiat ma quello della 500. La versione cabrio è da non perdere, a zero emissioni per viaggi open air memorabili. Da segnalare il contorno in Light Blue sul posteriore con la “e” che prende il posto dell’ultimo zero per sottolineare la natura elettrica di questa vettura.

È vero che per la 500 elettrica sono state previste delle versioni speciali?

Sì: Kartell, Bulgari e Armani hanno lasciato la propria firma sulla vettura. La 500 Kartell è unica grazie al suo mix di materiali, che spaziano dal tessuto al metallo, passando per la plastica e il vetro gomma. Bulgari, invece, ha proposto la 500 Mai Troppo, con l’aggiunta di elementi di pregio: per esempio oro in polvere proveniente dalla produzione di bracciali, collane e anelli. Infine, la 500 elettrica nella versione di Armani riporta sulla capote e sui cerchi il logo GA e si caratterizza per gli esterni opachi. In ogni caso, tre modelli a dir poco unici nel panorama nazionale e internazionale.