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Ask fm: i pericoli del “gioco della verità”

Ask fm
Contenuto curato da Stefania Spoltore

Ask Fm è un social network spopolato tra i giovanissimi, che permette di pubblicare domande anonime che, spesso, rischiano di trasformarsi in un interrogatorio volto a bullizzare altri utenti online. 

Il social network è utilizzato dai pre-adolescenti, ragazzini alle prime armi con gli smartphone che interagiscono con amici e coetanei tramite il social. Ogni profilo somiglia ad una lunga intervista, perché formato interamente da domande di altri utenti che possono essere innocue o meno. Infatti, basta girare tra i vari profili per vedere temi importanti affrontati con superficialità, come i problemi alimentari di un utente, che spesso finiscono come una vera e propria inchiesta anonima volta a far del male ad un determinato utente. 

Ask fm: le origini e la storia

Il social network Ask Fm è stato sviluppato in Lettonia, nel 2010, dai fratelli Mark e Lija Terebin. Si basa su un sistema di domande e risposte. Ogni profilo può chiedere, sul profilo di altri utenti, qualsiasi domanda che può ricevere una risposta tramite testo, video o immagini. Più un profilo riceve domande e più cresce la sua rete e la sua popolarità sul social network.

L’elemento che ha consentito il successo a livello globale del social Ask Fm è l’anonimato degli utenti che possono scegliere quando mostrare il loro nome e quando nasconderlo. Il social è stato oggetto di diverse contestazioni: in poco tempo si è trasformato come uno strumento di bullismo verso soggetti più deboli. Strumento che, spesso, è stato mostrato nelle aule dei tribunali, a causa di incidenti accaduti ai ragazzini che utilizzavano il social.   

Nel 2014, Ask.fm è stato comprato da Ask.com, che ha stabilito delle regole molto più stringenti e inserito un pulsante per segnalare messaggi inopportuni. Il social conta ancora oggi milioni di utenti e non è semplice controllare le interazioni. Subito dopo l’acquisto, Ask.com ha impedito l’iscrizione agli utenti con età inferiore ai 13 anni ed è stata applicata una nuova tecnologia di filtraggio in grado di rimuovere automaticamente le domande inopportune. 

Come funziona il gioco della verità e come ci si protegge

Tra i giochi più comuni effettuati sul social Ask troviamo “Il gioco della verità”, una sorte di inchiesta svolta attraverso una serie di domande anonime dove gli utenti devono rispondere a qualsiasi domanda con SI, NO o con la X se si tratta di un elenco. 

Questo gioco, nella maggior parte dei casi, si trasforma velocemente in un elenco di domande molto intrusive legate al sesso, all’orientamento sessuale di una persona, a relazioni reali presenti nella vita privata, ad orientamenti sociali e molte volte sono domande realizzati per scopi di bullismo, per far del male alla persona che si cela dietro un profilo. 

Ma come è possibile proteggersi dai classici bulli da tastiera?

Nonostante la nuova società di Ask, a partire dal 2014, abbia introdotto maggiore tutele volte a proteggere gli utenti, è fondamentale spiegare bene le possibili conseguenze del social ai propri figli/e, fratelli e sorelle o nipoti che si rifugiano in un ambiente dove non è possibile trovare adulti, a differenza di Facebook o Instagram. 

  • Bisogna evitare di dialogare con i profili sconosciuti;
  • E’ possibile disabilitare le domande anonime sulle impostazioni del profilo;
  • Bisogna evitare le domande provocatorie;
  • E’ possibile effettuare degli screenshot di eventuali atti di bullismo; 
  • E’ possibile denunciare un profilo e rivolgersi alla Polizia Postale;
  • Bisogna evitare l’accesso al profilo ai non iscritti, tramite un filtro di privacy presente sulle impostazioni. 

Il regolamento di Ask.Fm 

Come già anticipato nei paragrafi precedenti, attualmente Ask Fm richiede di aver compiuto 13 anni per poter iscriversi. Tuttavia, molti ragazzini aggirano l’ostacolo inserendo una data di nascita falsa. L’ingresso è vietato a chi è stato condannato per aggressione, pedofilia e reati sessuali, per chi incita all’autolesionismo. Purtroppo, anche in questo caso è molto semplice aggirare l’ostacolo.

Il profilo di chi non segue le regole del social viene sospeso o cancellato, pur mantenendo l’anonimato sulle domande effettuate fino in quel momento. Nei casi gravi, come successo negli anni precedenti, i dati possono essere rilevati alle forze dell’ordine. 

A causa del bullismo in forma anonima, infatti, molte ragazzine e ragazzini hanno espresso forme di autolesionismo a volte letali. Il social network viene citato nei tribunali come prova del bullismo ricevuto da parte di altri utenti e i casi legati ad Ask Fm nel corso degli anni sono stati tanti, sparsi in tutto il mondo. Vedi il regolamento ufficiale qui.

Come funziona Ask

Come su ogni social network, sul sito Ask.com bisogna registrarsi con nome, cognome, indirizzo email, username e password. Sul profilo di ogni utente è visibile solo il nome, nome utente, numero di risposte fornite e numero di “mi piace” ottenuti sulle risposte date.

I profili sono pubblici e possono essere facilmente rintracciati su Google, un particolare che non sfugge ai genitori dei piccoli utenti, vista la mancata privacy sul social. Ogni utente deve, quindi, prestare particolare attenzione ai contenuti inseriti sul proprio profilo.

Sul social è possibile utilizzare tre funzionalità differenti: domande, foto sondaggio, shoutout. Le domande rappresentano la classica funzionalità che permette di porre quesiti volti ad altri utenti. Il foto sondaggio consente di inviare una domanda sotto forma di sondaggio fotografico, mentre la funzione shoutout permette di inviare una domanda rivolta solo agli utenti presenti nelle immediate vicinanze, quindi fa riferimento alla posizione geografica dell’utente. 

In tutte le funzionalità elencate è presente l’opzione dell’anonimato, attraverso la forma “Chiedi in forma anonima”. I follower sono anonimi, ciò significa che non è possibile accedere all’identità degli utenti che seguono un determinato il profilo. 

Come si utilizza la funzione “Rispondi” 

Per rispondere agli utenti basta cliccare sul pulsante “Rispondere” e digitare all’interno del campo di testo la risposta, oppure è possibile allegare un’immagine in aggiunta al testo o pubblicare un video. 

Le risposte di Ask possono essere condivise sul profilo Facebook e Twitter ma, il social, autorizza la condivisione delle risposte con il nome utente ben visibile. Anche i profili possono essere condivisi su altri social network, una funzione che permette ancora una volta di violare la privacy dei ragazzini presenti su Ask. 

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