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Problem solving: come risolvere un problema

Problem solving
Contenuto curato da Massimo Chioni

La vita di ognuno di noi è caratterizzata dalla presenza di problemi piccoli e grandi che affollano la vita di tutti i giorni negli ambiti più diversi: in famiglia o sul posto di lavoro, ma anche in condominio, con gli amici, e così via. Il problem solving aiuta ad affrontare questi ostacoli con un atteggiamento ideale, e cioè costruttivo, evitando situazioni di panico che hanno il solo effetto di peggiorare le cose. Per altro, la qualità della vita di ognuno di noi dipende anche dal modo in cui siamo in grado di fronteggiare le difficoltà e risolverle. Ecco perché c’è bisogno di una strategia ad hoc.

Problem solving: di che cosa si tratta?

Quando si parla di problem solving si fa riferimento a un processo di tipo mentale che parte dalla scoperta di un problema per arrivare alla sua soluzione dopo una meticolosa analisi. Lo scopo ultimo è quello di favorire il superamento degli ostacoli, attraverso una modalità che permetta di risolvere ed eliminare ogni elemento di disturbo. Non si tratta solo di imparare a dire addio ai problemi della vita di tutti i giorni, ma anche di capire in che modo andare oltre le difficoltà, così da riuscire a raggiungere con più facilità i propri traguardi. Tutto varia a seconda della specifica situazione: ci sono occasioni in cui ci si deve affidare alle intuizioni e alla creatività, e altre in cui sono fondamentali le conoscenze apprese nel tempo.

Che cosa sono i problemi

I problemi sono stati definiti da MacCrimmon e Taylor come un divario tra la condizione desiderata e la condizione effettiva, vale a dire un gap tra la situazione in cui ci si trova e quella nella quale si desidera trovarsi. È un problema, per esempio, se non si è soddisfatti del lavoro che si svolge e si ambisce a ricoprire un altro ruolo o ad andare in un’altra azienda. Partendo dal presupposto che un problema corrisponde alla differenza fra la condizione del momento e quella che si auspica, ecco che il problem solving consiste in un processo di trasformazione. È sempre possibile agire in maniera diversa, a patto di saper trovare una soluzione alternativa.

Le attività cognitive

Per la risoluzione di un problema sono molteplici le attività cognitive che vengono chiamate in causa. Prima di tutto, ovviamente, è necessario identificare il problema, in modo che lo stesso possa essere definito nella maniera più completa e accurata possibile. Completata questa fase, occorre proseguire individuando le origini del problema, anche per capire quali potrebbero essere le eventuali soluzioni. Soluzioni che possono anche essere creative: l’importante è studiarne più di una, in modo che si possa scegliere la migliore dopo aver definito i pro e i contro di ciascuna di esse. A questo punto non resta altro da fare che mettere in pratica la soluzione migliore e tenere sotto controllo le proprie azioni, per essere certi che il problema possa essere risolto in maniera soddisfacente. Quello appena visto è un modello di risoluzione, che, naturalmente, può essere modificato a seconda dei casi: la sua flessibilità fa sì che lo si possa adattare a molteplici tipologie di problemi.

Come si identifica un problema

Il passo iniziale per qualunque strategia di problem solving consiste nella definizione del problema. È un compito più impegnativo di quel che si potrebbe immaginare, anche perché si tratta di andare a scavare fino in fondo, così da riuscire a comprendere che cosa serve per arrivare a una soluzione. Maggiore è il livello di chiarezza con la quale un problema viene identificato e più risulta semplice portare a termine gli step seguenti. Prima di giungere a una soluzione è necessario investire risorse e tempo per capire il problema con certezza. La gap analysis suggerisce di mettere a confronto la situazione in cui ci si trova sul momento con la situazione che si desidera

Analisi del problema: consigli e suggerimenti

È molto importante stabilire quale problema si ha intenzione di fronteggiare, anche per capire se esiste una specifica situazione che ci si vuol mettere alle spalle o se c’è un ostacolo da oltrepassare. Insomma, ogni aspetto va esaminato per capire qual è il modo migliore per arrivare a un obiettivo. Definita la natura del divario tra la situazione in cui ci si trova e quella in cui si vorrebbe essere, si procede stabilendo le origini del problema. A questo scopo ci si può avvalere di un diagramma causa effetto che aiuta a raggiungere le radici dei problemi. Le cause possono essere classificate in ambiente, tempo o persone: esse contribuiscono a rendere effettivo il problema. Maggiore è il numero di interrogativi che ci si pone e più facile sarà capire il problema.

Il metodo STAR

Chi si dedica al problem solving non di rado si avvicina al cosiddetto metodo STAR, che offre un prezioso supporto per trovare il vero motivo di un problema. STAR è un acronimo che sta per Stop, Think, Act, Review: in altri termini, fermati, rifletti, agisci, medita. Ovviamente non è detto che per ogni problema ci sia una soluzione sola, ma per ampliare il proprio sguardo e riuscire a pensare a soluzioni diverse ci può essere bisogno di un brainstorming creativo, che aiuti a generare e a registrare tante idee. In fase di generazione, c’è bisogno di produrre il maggior numero possibile di idee; dopodiché si può passare alla fase di valutazione, che è quella in cui si deve effettuare una cernita per scegliere le soluzioni migliori.

È il momento di agire

Dopo aver pensato a varie potenziali soluzioni, giunge l’occasione di individuare la migliore. Ogni opzione merita di essere presa in considerazione e valutata con la massima attenzione; dopodiché in maniera graduale si possono mettere da parte le idee che si reputano poco appropriate. Per valutare la convenienza di un’idea si devono prendere in esame diversi fattori: lo sforzo che sarà necessario per metterla in pratica, i costi da affrontare, il tempo e il livello di efficacia che ci si attende.

Definire un piano di azione

Così, si può decidere quali sono i passi che devono essere compiuti, non dimenticando di prevedere un piano alternativo che possa aiutare a far fronte a imprevisti e situazioni inattese. Per ottenere le informazioni di cui si ha bisogno in maniera efficace e veloce è indispensabile porsi il maggior numero di interrogativi, utili per comprendere la situazione anche nel caso in cui non tutti trovino una risposta.

Dalla teoria alla pratica

Infine, è il momento di agire. Dopo tutte le riflessioni e dopo tutte le elucubrazioni non si può far altro che passare all’azione. È scontato che ci sia una componente di rischio più o meno elevata che bisogna accettare, perché anche gli eventuali fallimenti fanno parte del percorso a cui si partecipa. Non tutti i grandi scrittori hanno subito ricevuto l’approvazione degli editori o dei lettori; non tutti i registi più bravi hanno trovato le porte aperte dai produttori cinematografici. Ma il più grande errore che si possa commettere è rinunciare ad agire perché si ha paura di sbagliare: questo è uno sbaglio da evitare a tutti i costi. Per vivere ci vuole coraggio, e non si può pensare che i problemi si risolvano da soli.