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Il personal branding secondo John Purkiss

Il personal branding secondo John Purkiss
Contenuto curato da Massimo Chioni

Il personal branding è un'attività molto importante per farsi conoscere e per migliorare la propria reputazione: e ciò è vero non solo per chi è alla ricerca di un lavoro, ma anche per coloro che sono intenzionati a mettersi in proprio, avviando un'azienda o da semplici freelance.

Perché affidarsi al personal branding

Il personal branding consiste, in sostanza, nel vendere sé stessi: può sembrare una brutta espressione, ma il concetto è proprio questo. Per avere un'idea di come il personal branding debba essere messo in atto si può fare riferimento a quello che John Purkiss ha scritto nel suo libro intitolato Brand you - Turn your unique talents into a winning formula. Qual è, dunque, il modo per trasformare i propri talenti esclusivi in una formula vincente?

Il punto di partenza deve essere quello di pensare a sé stessi come a un edificio che deve essere costruito. Un edificio per spiccare deve distinguersi rispetto agli altri: un imprenditore intenzionato a curare la propria immagine ha bisogno di autenticità. Può sembrare un paradosso, ma il segreto per riuscirci è non provare a piacere a tutti: le persone non hanno sempre gli stessi gusti, ed è opportuno individuare con attenzione il target a cui ci si vuole rivolgere. Lo scopo finale deve essere quello di far emergere la propria mission, il proprio valore e i propri talenti, in modo tale che siano il più possibile chiari.

I talenti

Riprendendo sempre la similitudine di Purkiss, nel momento in cui ci si appresta a costruire un edificio il primo passo da compiere è quello che prevede di scavare una grande buca per realizzare le fondamenta. Sul fondo di questa buca immaginaria, si trovano i talenti individuali: talenti che possono essere solo scoperti, ma non modificati. Di che cosa si tratta? Come è ovvio, lo scenario cambia da persona a persona: c'è chi è molto abile nel public speaking e chi, invece, è un mago con i numeri; c'è chi ha una capacità straordinaria nell'allacciare i rapporti con le persone e chi è un esperto con le parole. Lo scopo di ognuno è quello di capire quali sono i propri talenti, per poi metterli a frutto.

I valori

Al di là dei talenti, poi, nel contesto del personal branding c'è anche bisogno di valori: essi costituiscono, nella metafora di Purkiss, le fondamenta dell'edificio in costruzione. In quanto tali, i valori non possono essere visti o riconosciuti dall'esterno, eppure sono molto importanti, dal momento che andranno a determinare la solidità e la forma della costruzione nel suo complesso. Nel momento in cui un lavoratore o un imprenditore è in grado di identificare i propri valori ha la possibilità di identificare le persone e le aziende con le quali intende lavorare.

Il traguardo e la mission

A questo punto non c'è altro da fare che definire la mission che si vuole seguire: la direzione che si intende seguire. Si tratta, per esempio, di capire se si preferisce optare per un lavoro gratificante ma poco redditizio o per un lavoro meno piacevole ma in grado di garantire entrate più consistenti. Ovviamente, non è detto che ci si trovi sempre di fronte a un bivio di questo tipo, ma questo esempio permette di chiarire bene che, per il personal branding, è opportuno prima di tutto essere sicuri e certi di ciò che si vuole. Solo gli individui che si basano su una mission ben precisa e facile da identificare riescono a entrare in empatia con i propri clienti, con i propri dipendenti e con i propri collaboratori.

Per un personal branding ottimale non c'è altra possibilità che quella di partire da sé stessi: più ci si conosce e più è facile capire che reputazione si ha e quale è l'opinione delle altre persone.

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