Interviste

Dipendenze e pandemia: il rapporto tra covid e alcolismo

Alcolismo
Contenuto curato da Massimo Chioni

A distanza di un anno dallo scoppio della pandemia, è legittimo chiedersi se la situazione che si è venuta a creare a causa della diffusione del coronavirus possa avere delle conseguenze dal punto di vista del consumo di alcol. Ma un altro interrogativo degli addetti ai lavori è quello relativo agli effetti dell’assunzione di bevande alcoliche: e cioè se essa possa causare una maggiore vulnerabilità rispetto a una eventuale infezione dal virus. Esistono diverse condizioni patologiche per cui è da considerarsi un fattore di rischio l’abuso di alcol: non solo la polmonite, ma anche la sindrome da stress respiratorio acuto, che è una delle complicanze del Covid più pericolose. Abbiamo approfondito queste tematiche con gli specialisti del San Nicola, centro per il recupero dalle dipendenze, di seguito quanto ci hanno relazionato.

Team del Centro San Nicola
Il team del San Nicola - Centro recupero dipendenze

Il rapporto tra alcol e Covid

Non si può escludere l’ipotesi che l’abuso di alcol costituisca un fattore di rischio in relazione alle complicanze del Covid, dunque. Per il resto, è necessario sapere che in circostanze di forte stress o in periodi di noia, è facile che le persone consumino quantità di alcol più elevate: si tratta di una condizione che può causare un peggioramento dei disturbi di salute mentale, visto che viene accentuata la vulnerabilità rispetto a vissuti di depressione e ansia.

Gli effetti del consumo di alcolici

In lockdown, o comunque in situazioni di quarantena forzata, potrebbe essere più semplice per i minori raggiungere e consumare le bevande alcoliche che sono conservate in casa: ciò significa risultare più esposti al bere di mamma e papà. Non va dimenticato che il ricorso agli alcolici può avere effetti deleteri sul sonno, ed è noto che il ripetersi dei risvegli nel corso della notte non consente di riposarsi come si dovrebbe. Ne deriva una condizione per cui ci si sente più irritabili e al tempo stesso ansiosi. Così, tenere fede alla propria quotidianità diventa complicato, così come è difficile assicurare un perfetto equilibrio tra il lavoro e la vita privata. E il regime di smart working contribuisce ad acuire il problema.

La gestione dello stress

È forte il pericolo di un maggior consumo di bevande alcoliche anche per gli operatori sanitari, i quali in regime di pandemia si trovano a dover gestire lo stress provocato da un aumento del carico di lavoro e dai pericoli che ne possono derivare. Inoltre, il probabile aumento del ricorso agli alcolici può favorire la comparsa o il peggioramento di patologie correlate: situazioni che possono rendere necessario un ricovero in ospedale, il che certo non è auspicabile in un periodo in cui le strutture sanitarie sono già sovraccariche.

Gli infortuni in casa

Se nei periodi di lockdown è probabile che si consumi una maggior quantità di alcol, aumenta di conseguenza la probabilità di gesti di autolesionismo; lo stesso dicasi per gli episodi di violenza domestica e di violenza sui minori, ma anche più in generale per gli infortuni che vengono provocati da cadute o ustioni.

Il Centro San Nicola

Il Centro per il recupero dalle dipendenze San Nicola si pone l’obiettivo di comprendere i comportamenti che stanno alla base del consumo di alcolici. Questo richiede una corretta identificazione dei rinforzi che innescano e favoriscono la dipendenza, ma anche saper individuare i blocchi per i quali si è imprigionati e di cui è difficile sbarazzarsi. Il team del San Nicola è composto da counsellor, terapeuti ed educatori sempre pronti a mettere la propria competenza a disposizione di chi ne ha bisogno. La pandemia può causare situazioni di forte sofferenza anche dal punto di vista psicologico, dovute alle limitazioni nei contatti sociali. Ma ricorrere agli alcolici per dimenticare i problemi o per attenuarli non è certo la soluzione ideale a cui affidarsi.