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Sistemi antieffrazione per finestre

Sistemi antieffrazione
Contenuto curato da Massimo Chioni

Un serramento che non sia certificato antieffrazione può essere aperto anche in meno di 2 minuti, quasi senza fare rumore. Ma se per aver ragione del serramento serve molto più tempo e, nel frattempo, l’allarme inizia a suonare, il ladro deve desistere

Per aprire una normale finestra bastano un lungo cacciavite o un robusto levachiodi, oppure un trapano per forare in corrispondenza della maniglia e farla ruotare. La faccenda si complica se la struttura di anta e telaio è di buon spessore, se c’è una ferramenta tenace e ben distribuita sul perimetro del serramento, se il vetro è antisfondamento (con lastre alternate a speciali pellicole, testato per resistere a urti con sfere d’acciaio del peso di 4 kg).

In questo modo, al ladro servono più di 15 minuti per compiere l’effrazione ed è costretto a utilizzare sistemi più rumorosi, ma è solo questione di tempo e una casa isolata potrebbe essere comunque vulnerabile. L’ideale è installare sui serramenti antieffrazione, dall’interno e in posizione nascosta, sensori che facciano scattare l’allarme sonoro (meglio se collegato anche con le forze dell’ordine) non appena rilevano le vibrazioni provocate dal tentativo di scasso, dissuadendo il malintenzionato, che deve ancora forzare il serramento, dal persistere nel suo intento.

Il vantaggio di questi sensori è che, a differenza di quelli volumetrici, non possono dare falsi allarmi e possono essere attivati anche mentre si è in casa, garantendo la possibilità di muoversi liberamente all’interno (senza aprire le finestre!) e di essere protetti durante le ore notturne: molte effrazioni, infatti, avvengono mentre le persone sono in casa, esponendole a situazioni di pericolo rilevanti.

Esempi di sistemi antieffrazione

Punti di chiusura aggiuntivi

Nei sistemi in alluminio, come ad esempio la linea EKU 66 TT HPS prodotta da EKU, è possibile integrare a scomparsa punti di chiusura aggiuntivi ed elevare la classe di sicurezza degli infissi, per ottenere la certificazione RC 2 Anti-Effrazione (clicca qui e richiedi il rapporto di prova).

In alcuni casi, grazie a opportuni accessori (maniglia co chiave, punti di chiusura supplementari, rostri) e in caso di specifiche richieste derivanti da normative o applicazioni speciali, i serramenti possono arrivare fino alla classe RC3 / RC4 . 

Sensori di sicurezza

I serramenti possono essere dotati di specifici sensori a scomparsa, ovvero invisibili, che ne monitorano lo stato, indicando per esempio se gli elementi apribili sono aperti o chiusi e se sono chiusi a chiave; questo è tipico dei moderni sistemi di Allarme.

Ferramenta dedicata

Per aumentare la classe di resistenza è possibile montare maniglie bloccabili e ferramenta che prevede l’utilizzo di bocchette basculanti al posto dei tradizionali nottolini sporgenti, così da chiudere con precisione l’anta contro il telaio, rendendo pressoché impossibile scardinare la finestra. Inoltre è possibile predisporre la sigillatura del vetro su tutto il perimetro dell’anta (e non solo in alcuni punti) che garantisce stabilità, isolamento termoacustico e incremento della resistenza all’effrazione. Con queste dotazioni le finestre possono raggiunge la classe RC2, ma possono arrivare anche alla classe RC3 con l’integrazione di altri accessori, come il vetro di sicurezza stratificato (VSG), con pellicola antistrappo che trattiene la lastra senza che vada in frantumi, e il rilevatore di apertura elettronico che comunica via radio se e quali finestre sono aperte, aperte a ribalta o chiuse.