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Dispositivi anti-abbandono, una piccola tutela per lo stress lavorativo, ma che fine hanno fatto?

Dispositivi anti-abbandono
Contenuto curato da Massimo Chioni

C’era stata una certa discussione, qualche tempo fa, che ha innescato varie osservazioni, fino a quando il 1 ottobre 2018 è stata varata la Legge n. 117, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 238 del 12 ottobre 2018, il cui decreto attuativo è stato firmato il 7 ottobre 2019 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti presieduto dalla ministra Paola De Micheli.

Si tratta di quella legge che ha previsto la modifica dell’articolo 172 del Codice della Strada, ha definito le caratteristiche dei dispositivi anti-abbandono che rientrano tra i sistemi di sicurezza del conducente e dei passeggeri e ne ha previsto l’obbligo nei veicoli chiusi per prevenire l’abbandono di bambini con età inferiore ai 4 anni.

Tutto ciò per garantire una maggiore sicurezza per i piccoli passeggeri che purtroppo sono stati oggetto di molte terribili notizie di cronaca.

Eppure, a qualche tempo di distanza, questo obbligo di legge sembra non essere rispettato da parte di molti, tanto che molti bambini nati successivamente all’obbligo di legge non vengono tutelati in modo adeguato ed essere muniti di un dispositivo di sicurezza di questo genere non sembra rientrare tra le priorità dei neogenitori.

Una legge che ha visto l’Italia come primo Paese ad aver resi obbligatori tali dispositivi e che in particolare prevede sistemi che, come ben specificato nel sito migliorseggiolinoauto.it, sito che si è speso molto sull’argomento in questi anni, devono essere in grado di segnalare al conducente l’abbandono del bambino tramite segnali visivi acustici o visivi e aptici (cioè riconoscibili al tatto), sia all’interno sia all’esterno del veicolo, in grado di attivarsi autonomamente e di avvisare della presenza di un bambino di età inferiore ai 48 mesi per mezzo di messaggi, telefonate o via Internet.

Purtroppo però, essendo entrata in vigore poco prima della pandemia, quando tutta la nostra attenzione è stata catturata dai problemi che questa ha ingenerato, sembra che questa legge – per la quale tra l’altro erano stati stanziati anche degli incentivi a beneficio delle famiglie con figli per mezzo del cosiddetto “bonus seggiolini” – non abbia richiamato quell’attenzione necessaria per il suo effettivo rispetto.

Sembra quindi necessario ricordare e riportare all’attenzione di genitori e automobilisti quanto stabilito dalla legge riguardo ai “dispositivi salva bambino” e ribadire l’obbligatorietà di tale provvedimento. Soprattutto, appare necessario ribadire quanto sia importante rispettarla per evitare il dramma dei bambini “dimenticati” in auto, in particolar modo da parte di persone – genitori per lo più – che si recano al lavoro e che, presi dai tanti impegni e preoccupazioni, possono inavvertitamente “dimenticare” i bambini in auto e causare incidenti anche mortali.

Dopo molte discussioni, la legge ha stabilito le caratteristiche e le funzioni che devono avere i dispositivi anti-abbandono per essere a norma, indicando i modelli che possono essere utilizzati, ovvero modelli integrati all’origine nei sistemi di ritenuta per bambini (integrati cioè direttamente ai seggiolini auto) o con una dotazione di base o un accessorio dell’auto che è compreso nel fascicolo di omologazione del veicolo stesso.

Una legge che comunque non presenta quest’obbligo e non prevede sanzioni al conducente europeo o extraeuropeo se il veicolo è immatricolato all’estero.

Per quanto riguarda le sanzioni per il mancato rispetto della norma, è prevista una decurtazione di 5 punti dalla patente del conducente e una sanzione da 81 a 333 euro; in caso di recidiva nell’arco di due anni, è prevista la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi. Nel caso sia presente anche il responsabile della sorveglianza del bambino, anch’esso verrà sanzionato, ma senza decurtazione dei punti dalla patente.

Oggi le possibilità per poter prevenire questi atroci incidenti ci sono: sono infatti stati messi in commercio validi dispositivi conformi alle disposizioni di legge, così come ci si può indirizzare all’acquisto di seggiolini auto già equipaggiati di tutto il necessario e che, a ben vedere, non hanno un prezzo molto superiore a quelli che non li prevedono.