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Backup e archiviazione dati: i consigli dei professionisti

Backup e archiviazione dati
Contenuto curato da Massimo Chioni

Il backup dei dati è, al giorno d'oggi, una necessità da cui non si può prescindere. Esso è di fondamentale importanza non solo per le grandi aziende che devono far fronte ai flussi di enormi moli di informazioni, ma anche per le piccole imprese e gli utenti comuni. Ne abbiamo parlato con i professionisti di Arka Service, una realtà specializzata in archiviazione dati, ecco cosa hanno risposto alle nostre domande...

Perché il backup è indispensabile? E, soprattutto, quali sono le strategie che conviene mettere in atto in tal senso?

La protezione dei dati dovrebbe essere applicata per tutti i carichi di lavoro. Allo stato attuale, c'è da fare i conti non solo con il costante aumento quantitativo dei dati, ma anche con il fatto che essi sono sempre più distribuiti, in virtù del coinvolgimento di piattaforme, ambienti virtuali e cloud differenti. Per questa ragione, un'organizzazione IT non può fare a meno di una protezione unificata dei dati se vuole assicurare gli standard di qualità più elevati per i propri servizi riducendo i rischi e i costi. E ciò vale tanto per i dati presenti nel cloud quanto per quelli on-premise.

Passando dalla teoria alla pratica, che cosa suggerite di fare?

La prima raccomandazione è quella di creare uno snapshot della propria macchina virtuale, vale a dire un'istantanea: questa è, al momento, una delle strategie di backup più efficaci che si possano adottare. A differenza di quel che accade in presenza di un backup completo, in questo caso non serve arrestare i servizi per evitare che, nel corso della procedura, i dati possano essere modificati. Il grande vantaggio che deriva da questa soluzione è che c'è sempre un punto di ripristino a disposizione.

Quando occorre fare un backup?

Banalmente? Sempre: non c'è errore più grave che quello di rimandare la procedura, pensando che tanto che cosa mai potrebbe succedere? Come si suol dire: mai rinviare a domani il backup che si può fare oggi. I computer sono delle macchine che, sebbene costruite in modo perfetto, non sono esenti da problemi: può essere colpa dell'usura del tempo o di un bug, fatto sta che gli inconvenienti e gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo. E un backup è prezioso sempre: per un libero professionista che si sta dedicando a un progetto di lavoro importante così come per una persona comune che ha appena fatto ordine tra le canzoni salvate nel computer.

Che cosa serve per un backup affidabile?

Andare al risparmio non è mai una buona idea: non ha senso spendere qualche euro in meno per un supporto di qualità modesta destinato a degradarsi in breve tempo. Al bando, quindi, i Blu-Ray e i cd, mentre è molto meglio optare per un hard disk di ultima generazione o, eventualmente, una pen drive. La scelta del marchio è altrettanto importante: noi suggeriamo di puntare solo su brand conosciuti.

Ma il backup è faticoso per gli utenti?

In realtà no, per il semplice motivo che gli utenti non devono fare nulla, o quasi: pensa a tutto la tecnologia. Anche per tale ragione è preferibile scegliere programmi che eseguano salvataggi in automatico a cadenze regolari. Si tratta di software che operano in background e che copiano i dati in maniera invisibile: non occorre salvare tutti i dati tutte le volte, visto che gli archivi vengono semplicemente aggiornati con le ultime modifiche. I backup possono essere impostati su base mensile, su base settimanale, su base quotidiana o perfino su base oraria, e non c'è il rischio che le altre operazioni siano in qualche modo disturbate se si minimizza l'uso della banda.

Come si salvano i dati per avere la certezza di non perderli?

Sarebbero ideali tre salvataggi: uno nel dispositivo in cui i dati sono contenuti (per esempio, il computer) e gli altri due su device di archiviazione diversi. Con un accorgimento di questo tipo, si è sicuri che almeno una memoria potrà essere recuperata. Diversificare le tecnologie utilizzate è un ottimo trucco per non correre pericoli: per esempio, si potrebbe ricorrere a una chiavetta Usb e a un hard disk. Nella sfortunata eventualità in cui l'hard disk fosse condizionato da problemi di fabbrica, ci sarebbe comunque la chiavetta come ancora di salvataggio. Ovviamente i due dispositivi devono rimanere a una certa distanza e in ambienti differenti: così, se anche uno dovesse venire rubato, l'altro sarebbe salvo. E lo stesso accadrebbe in seguito a un evento disastroso, come un allagamento o un incendio.

Il cloud è veramente affidabile per il backup?

Fino a questo momento non abbiamo ragioni per dubitare dell'affidabilità della nuvola. Di conseguenza, il backup locale su memorie esterne può essere affiancato al salvataggio dei dati su una piattaforma online. Le opzioni tra cui scegliere sono molteplici, ma il novero delle più comuni include iCloud, Google Drive o Dropbox. I vantaggi offerti da queste soluzioni sono ormai noti: i dati possono essere recuperati anche da remoto, dal momento che le piattaforme non sono vincolate a un device singolo.

Criptare serve o è solo una moda?

No, i backup vanno sempre criptati, e a tale scopo c'è bisogno di una password impossibile da intuire; lo stesso discorso vale per gli account delle piattaforme cloud, che devono a loro volta essere protetti. Una password impossibile da decifrare contiene caratteri speciali e numeri, ma anche lettere sia minuscole che maiuscole; la lunghezza ideale è compresa tra gli 8 e i 10 caratteri. Da evitare, ovviamente, password semplici come date di compleanni, nomi di fidanzate e nomi di cani.

 

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