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AirDroid: come trasferire files dal pc allo smartphone

Contenuto curato da Massimo Chioni

Nel momento in cui ci si accinge a utilizzare AirDroid, è molto importante prendere in considerazione alcuni fattori che riguardano la sicurezza per evitare di correre rischi. Per chi non la conoscesse, AirDroid è un’app che si può utilizzare per il trasferimento di contenuti tra il computer e il telefono, grazie a cui si ha la possibilità di accedere in maniera diretta ai file presenti nello smartphone. Si tratta di uno strumento che, almeno nella sua quarta versione, sembra aver messo da parte le falle sul piano della sicurezza che in passato lo avevano reso fin troppo vulnerabile: debolezze che avevano a che fare, in modo particolare, con il fatto che non venisse impiegato un algoritmo crittografico in grado di garantire la necessaria affidabilità e una sicurezza adeguata.

Che cosa è cambiato con AirDroid 4

Ebbene, lo scenario è mutato in misura significativa con l’avvento di AirDroid 4, che si può considerare un’app decisamente sicura, ovviamente a condizione che gli utenti abbiano presenti le sue modalità di funzionamento. Si può ricorrere a questo tool, tra l’altro, per la condivisione di applicazioni, di note, di appunti, di Url e di file tra i computer e i dispositivi mobili (ma ovviamente anche tra i dispositivi mobili e i computer). AirDroid 4 può essere utilizzata da chiunque, visto che è disponibile sia per iOS che per Android.

Come accedere alle risorse memorizzate nel telefono

AirDroid si può utilizzare tramite il cloud o in locale a seconda che si usi o meno l’account utente. In tutti e due i casi, comunque, è possibile trasferire le app (in formato APK) e gli altri contenuti con una procedura semplice. È sufficiente cliccare sull’icona Contatti, su quella Video, su quella Musica, su quella File o su quella Foto per accedere alle diverse risorse memorizzate nel device. Se, invece, si clicca su Applicazioni, è possibile fare in modo che le app vengano disinstallate o scaricate.

Pro e contro di AirDroid

Per migliorare ancora di più, questa applicazione dovrebbe consentire l’uso di HTTPS. Al momento viene attivato sulla porta 8888 un server web locale, e quindi è spontaneo domandarsi per quale motivo non sia permesso l’impiego del protocollo HTTPS, magari in abbinamento con il caricamento di un certificato digitale. Sono tanti, comunque, i punti di forza di AirDroid, a maggior ragione nel caso in cui venga sfruttato l’accesso con il cloud, che richiede di registrare un account utente. In questa modalità, infatti, si hanno a disposizione parecchie funzionalità extra. Per esempio, se si installa sullo smartphone l’applicazione AirMirror è possibile osservare da remoto ciò che lo schermo del telefono visualizza. Un’altra funzione utile, poi, è quella che permette di ricevere e di inviare i messaggi direttamente dal computer; e, sempre sul pc, è possibile ricevere le notifiche per le chiamate in ingresso.

La mancanza di cifratura

Quali sono i dubbi a proposito degli standard di sicurezza offerti da AirDroid? Il problema principale, se così lo si può definire, riguarda il fatto che i dati sono trasferiti in chiaro sulla porta 8888, tramite il protocollo http e, di conseguenza, senza una qualunque modalità di cifratura. Non bisognerebbe sfruttare tale modalità di connessione, quindi, se si utilizza una wifi aperta o pubblica, e più in generale quando si è connessi a una rete altrui. In tale eventualità, infatti, si correrebbe il rischio di mettere i dati che si scambiano nelle mani di qualche utente malintenzionato o di cyber criminali.

La modalità cloud

La modalità cloud di AirDroid si basa sull’impiego dei server degli sviluppatori che fanno da intermediari tra i computer e i telefoni. Questo vuol dire che per il trasferimento di contenuti da un pc a uno smartphone o viceversa non c’è bisogno che i due dispositivi siano connessi alla stessa rete; nulla vieta, insomma, che siano connessi a reti differenti. In tale eventualità gli utenti sono tenuti a registrare un account per poi accedere attraverso il login sia sul computer che sul telefono. Nel caso in cui i due dispositivi siano vicini fisicamente, invece, è sufficiente acquisire il QR Code che viene visualizzato dall’app. Si tratta di un approccio per mezzo del quale tutti i dati vengono fatti viaggiare usando il protocollo HTTPS. Così, si prevendono possibili attacchi del genere man in the middle che potrebbero avere lo scopo di rubare i dati degli utenti.

AirDroid web, come usare l'app senza registrarsi

Nel caso in cui non si abbia intenzione di registrarsi per usare AirDroid, basta toccare nella schermata dell’app la voce AirDroid Web, per poi digitare sul browser del computer l’Url segnalato come Opzione 2. Si tratta di un indirizzo IP privato che il router locale ha attribuito al telefono connesso attraverso il wifi. Una volta che l’Url è stato digitato nella barra degli indirizzi, non rimane altro che accettare la connessione.

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