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Lavanderie industriali: come funzionano?

Lavanderie industriali
Contenuto curato da Massimo Chioni

Semplificando molto il concetto, le lavanderie industriali possono essere paragonate alle normali lavanderie di casa a differenza che tutto è decisamente molto più grande. Queste imprese utilizzano le cosiddette lavacontinua, macchinari costituiti da diversi moduli in grado di contenere ciascuno dai 30 ai 60 kg di biancheria.

Le lavanderie industriali non devono essere confuse con le lavanderie self-service, che utilizzano sì macchinari più sofisticati rispetto a quelli impiegati in ambito domestico, ma sono comunque rivolte a un pubblico privato.

Una lavanderia industriale, che generalmente ha il suo interno anche il servizio di stiratura, serve per lo più queste grandi aree: quella della sanità (ospedali, case di cura, RSA ecc.), quella ricettiva (hotel, alberghi, centri benessere ecc.) quella della ristorazione (ristoranti, pizzerie ecc.) e quella pubblica (caserme, istituti di pena, organizzazioni religiose e sociali ecc.).  

Una lavanderia industriale si occupa di moli impressionanti di lavoro e pertanto deve essere dotata di macchinari all’avanguardia, di grande portata e sempre efficienti al fine di garantire la continuità della lavorazione. A questo proposito sono di fondamentale importanza i sistemi elettronici che gestiscono il funzionamento di questi macchinari, come per esempio i cosiddetti quadri per lavanderia ovvero i sistemi di controllo per lavabiancherie industriali rigide, per lavabiancherie industriali supercentrifuganti e asettiche, per stiratrici a rullo industriale, per essiccatori a uso industriale ecc.

Lavanderie industriali: come sono organizzate?

Il funzionamento di una lavanderia industriale è particolarmente complesso dal momento che i quantitativi di biancheria che vengono trattati sono enormi ed è quindi necessario passare attraverso varie fasi di lavorazione.

Il tutto ha ovviamente inizio con il ritiro presso i clienti dei capi da sottoporre a lavaggio.

Una volta esaurito questo primo passaggio è necessario passare alla fase di accettazione e smistamento. In sostanza si tratta di smistare i vari sacchi contenenti la biancheria in base al tessuto (cotone, lana, misto cotone ecc.), colori e dimensioni. Questa suddivisione può essere effettuata ricorrendo alla tecnologia Radio Frequency Identification (RFID), un sistema di identificazione automatica basato su onde radio che viene usato in diversi settori della logistica.

Una volta terminata la fase di smistamento, la biancheria usata sarà suddivisa in lotti.

Come nel caso di un normale lavaggio domestico, si possono avere più fasi: prelavaggio a bassa temperatura (che rimuove le parti più grossolane dello sporco), lavaggio vero e proprio a una temperatura più elevata, risciacquo e finissaggio. Terminato questo passaggio i capi di biancheria sono perfettamente puliti e sanificati.

La biancheria lavata viene poi inviata a una particolare pressa che fa espellere circa la metà dell’acqua assorbita dai capi durante la fase del lavaggio. Si passa poi al macchinario successivo, l’asciugatrice. Dopo che anche questo passaggio è terminato, i capi sono pronti per essere stirati e ripiegati. A tale scopo vengono utilizzati macchinari piuttosto sofisticati che fanno evaporare l’umidità residua, stirano e ripiegano il capo.

La fase finale consiste nell’imballaggio e nella successiva spedizione dei vari pacchi ai clienti.

Come si è visto, si tratta di un processo piuttosto complesso che richiede una notevole organizzazione e macchinari all’avanguardia in grado di sopportare enormi carichi di lavoro.

Fondamentale in questo settore è anche la tempestività nella riconsegna dei capi dal momento che i clienti serviti utilizzano questi capi a ciclo continuo (si pensi ai ristoranti, agli alberghi, agli ospedali ecc.).