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Come strutturare le URL per la SEO: lo abbiamo chiesto a Andrea Brandone di Web Brand

Come strutturare le URL per la SEO
Contenuto curato da Massimo Chioni

Saper trovare una struttura URL ideale per la SEO permette di ottenere risultati ottimali dal punto di vista del posizionamento su Google. Ne abbiamo parlato con il SEO Andrea Brandone di web-brand.it.

Rudimenti per i neofiti: che cos’è un URL?

URL è un acronimo che sta per Uniform Resource Locator. Con questa sigla, in pratica, si indica la sequenza di caratteri che nel web identifica una risorsa online in maniera univoca. Ogni pagina ha un URL, e lo stesso dicasi per file e immagini; la sequenza di caratteri corrisponde anche all’indirizzo di un sito e permette di individuare la struttura di un file. Ogni URL è composto da 8 parti, anche se alcuni elementi sono solo opzionali. L’inizio è costituito dal protocollo, che indica il sistema che viene utilizzato per accedere ai server. Per il trasferimento dei file, per esempio, si utilizza il protocollo ftp, mentre mailto è il protocollo che indirizza al client mail in maniera automatica. Per i siti web lo standard è http, o https per un più elevato livello di sicurezza.

Quali altri elementi formano un URL?

Dopo il protocollo è presente una stringa formata da due punti e due barre oblique: in realtà non è altro che un separatore fra il protocollo e il resto dell’URL, vale a dire lo username o, molto più spesso, l’host. Fino a un po’ di tempo fa era possibile indicare, dopo il protocollo, le credenziali di autenticazione necessarie per l’accesso alla risorsa online. Tuttavia si è deciso di fare a meno della stringa username:password@, dal momento che esponeva ai rischi del phishing. Infatti, il server riceveva le credenziali in chiaro, senza che queste fossero cifrate, e inoltre poteva succedere che il percorso portasse a pagine differenti da quelle desiderate. Quindi questa funzione è stata nella maggior parte dei casi desiderata. Firefox è uno dei browser che non l’hanno eliminata, ma segnala agli utenti i rischi possibili.

Quali sono le buone pratiche da seguire per strutturare le URL in ottica SEO

Il mio consiglio è quello di optare per indirizzi che siano pertinenti, il più possibile semplici, ma anche curati e magari persuasivi: in questo modo si soddisfano le necessità dei motori di ricerca e, al tempo stesso, si attira l’attenzione degli utenti. Conviene sempre utilizzare le lettere minuscole, soprattutto per non correre rischi con le pagine decuplicate, come potrebbe avvenire in presenza di lettere maiuscole. Negli URL in teoria si possono mettere codici ID e numeri, ma non è sempre ideale inserirli: meglio preferire le parole, più semplici da capire.

Ci sono altri accorgimenti che vale la pena di adottare per la scelta di un URL?

I migliori URL sono concisi e “parlanti”: sia i motori di ricerca che gli utenti già solo leggendo un URL sanno che cosa troveranno nel sito e sulla pagina. Se si desidera favorire la leggibilità, può essere utile separare le parole con i trattini, ma non i trattini bassi (gli underscore). D’altro canto, se un sito ha già degli URL con gli underscore, non vale la pena di modificarli. Il ricorso ai parametri URL deve essere evitato, dal momento che essi possono dare origine a problemi con i contenuti duplicati e con il tracking. Se proprio non se ne può fare a meno, comunque, i parametri URL vanno comunque utilizzati con una certa cautela.

URL parlanti: quali caratteristiche dovrebbero avere?

Gli URL parlanti per poter garantire i più alti standard di efficacia devono essere descrittivi ma al tempo stesso brevi. Il suggerimento è di adottare le parole chiave che si ritengono più pertinenti per il topic, o in alternativa termini di facile comprensione, chiari e che facciano riferimento al contenuto della pagina. L’indirizzo non dovrebbe superare i 60 caratteri di lunghezza, e in ogni caso mai oltre i 115 caratteri. Così, gli utenti possono capirlo facilmente. In effetti, gli utenti devono essere tenuti come riferimento ancora di più dei motori di ricerca; lo scopo è quello di garantire un livello di esperienza ottimale a coloro che trovano il sito nei risultati di ricerca. Se un URL è ricco di caratteri non leggibili o di parametri, è probabile che il suo bounce rate sia eccessivo, perché la permanenza degli utenti è ridotta; lo stesso discorso vale per gli URL la cui composizione è particolarmente lontana dal contenuto della pagina.

Nel concreto cosa significa URL parlante?

Si tratta, in pratica, di un URL SEO friendly, vale a dire un indirizzo che descrive il reale contenuto della pagina. Così, sia i motori di ricerca che gli utenti sanno quali informazioni troveranno sulla pagina. Gli URL parlanti sono preziosi per la SEO di un sito perché aiutano a ottimizzare il traffico, con il conseguente incremento della quantità di clic e la crescita della visibilità. Al tempo stesso, le ricerche degli utenti sono agevolate, e in più si beneficia di un peso maggiore per ciò che riguarda il ranking nei risultati di ricerca di Google.

Che relazione c’è fra la user experience e un URL?

Quando un URL è ben strutturato, sia le persone che i motori di ricerca possono ricavare indicazioni preziose a proposito del contenuto delle pagine di destinazione. È questa la ragione per la quale devono essere sempre privilegiati gli URL human-readable, cioè leggibili, facendo sì che siano accurati dal punto di vista semantico e che forniscano una chiara idea del tema della pagina. Per altro, non va sottovalutato il fatto che un URL scritto bene si presta a essere copiato più facilmente come link, sia in un altro sito che su una pagina di un social network.

Gli URL influenzano il ranking su Google?

La questione della leggibilità è di sicuro un fattore che merita di essere preso in considerazione. Bisogna sapere, infatti, che se per Google è più semplice leggere l’URL e interpretarlo, diventa più semplice anche definire la pertinenza per una query di ricerca e i relativi posizionamenti. Si pensa, poi, che impiegare URL con parole chiave aiuti a rendere il sito più visibile nelle ricerche. Questo non vuol dire, comunque, che si debbano mettere keyword nella stringa creando dei percorsi superflui. In sintesi, quindi, riuscire a trovare un percorso URL efficace serve a migliorare la user experience, ha un impatto positivo sul ranking e costituisce una potenziale anchor text utile per le condivisioni. Curare gli URL di un sito non è un di più, ma è fondamentale in ottica SEO e influenza il posizionamento su Google e sugli altri motori di ricerca in senso positivo.

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