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Il bando per concorso PNRR3 per docenti: cosa c’è da sapere?

Bando PNNR3 per docenti
Contenuto curato da Massimo Chioni

La notizia scuote il mondo della scuola: è in arrivo il bando per concorso PNRR3 per docenti. Cosa si intende, come partecipare, chi è “davvero” ammesso, e quali insidie nasconde questo concorso che promette (o minaccia) di cambiare molte carte in tavola. In questo testo cerco di fare chiarezza: ti guiderò passo dopo passo, spiegando i requisiti, le modalità, le tempistiche, i punti critici, le domande frequenti — e quelle che nessuno (o pochi) si pongono.

Perché “concorso PNRR3” e perché tanto interesse

Negli ultimi anni la scuola italiana è entrata in una fase di “ricambio accelerato”: molti docenti in pensione, il bisogno di stabilizzare precari storici e garantire continuità didattica hanno spinto le istituzioni a procedere per “grandi numeri”. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha inserito la scuola come asse strategico: tra le misure vi sono procedure straordinarie per reclutare insegnanti. Dopo i bandi PNRR 1 e PNRR 2, ora si attende il bando per concorso PNRR3 per docenti, che rappresenta l’ultima (o almeno una delle ultime) grande tornata nazionale di assunzioni.

L’interesse è altissimo, perché si stimano decine di migliaia di posti, con la prospettiva di trasformare incarichi temporanei in posti a tempo indeterminato. Ma come sempre: il diavolo è nei dettagli. E i dettagli — requisiti, modalità di selezione, riserve, “sorprese normative” — contano davvero.

Quanti posti? Numeri e modalità di distribuzione

Prima di addentrarci nelle regole, serve capire la “dimensione” del concorso.

Durante l’informativa sindacale del 23 settembre 2025, il Ministero ha comunicato che i posti totali previsti sono 58.135 (tra infanzia, primaria, e secondaria).
Di questi:

  • 27.376 posti per infanzia e primaria (posti comuni + sostegno)
  • 30.759 posti per la scuola secondaria (I e II grado, posti comuni + sostegno)

Questi numeri si intendono riferiti al triennio 2025/26, 2026/27, 2027/28 — non sono da considerarsi “tutti insieme subito”. Le assunzioni e le immissioni in ruolo saranno gestite nel corso di quei tre anni.

È importante capire che anche se qualcuno supererà il concorso subito, potrebbe non ottenere la cattedra “subito”: le graduatorie saranno valide per tre anni, e l’assunzione effettiva dipenderà dai posti che effettivamente diventano disponibili anno per anno.

Un’ulteriore “variabile” spesso citata: nelle graduatorie si potrà prevedere un “scorrimento” massimo del 30% dei posti banditi tramite inserimenti di idonei che superano l’orale ma non vincono né ottengono posto immediato.

In sintesi: il bando per concorso PNRR3 per docenti offre una finestra importante, ma non significa che tutti i vincitori entreranno subito: la pianificazione triennale e le autorizzazioni agli organici scolastici giocheranno un ruolo determinante.

Requisiti di accesso: chi può partecipare

Ecco una delle parti più “contestate” e delicate del bando.

Abilitazione specifica oppure tre anni di servizio

Per i posti comuni (infanzia, primaria, secondaria) viene confermato il doppio canale:

  • Abilitazione specifica per la classe di concorso (o titolo abilitante)
  • Oppure almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque, svolti nella scuola statale, di cui almeno uno nella classe di concorso per cui si concorre

I servizi non devono necessariamente essere continuativi, ma rispettare le condizioni normative (180 giorni in un anno scolastico, o un servizio continuativo da febbraio fino alla fine, nei casi previsti).

Attenzione: chi concorre con il canale “servizio” deve avere già il titolo di studio idoneo per la classe di concorso (laurea o diploma, secondo normativa).

Posti di sostegno

Per accedere ai posti di sostegno, è richiesta la specializzazione sul sostegno (TFA o percorso equivalente). Chi non ha ancora la specializzazione ma la sta conseguendo può partecipare con riserva, purché il titolo sia acquisito entro il 31 gennaio 2026.

Anche chi ha titoli conseguiti all’estero e ha richiesto il riconoscimento entro i termini può accedere con riserva.

ITP (Insegnanti Tecnico-Pratici)

Per gli ITP, almeno fino al 31 dicembre 2025 sarà ammesso l’accesso con diploma (senza obbligo di servizio triennale).

Dopo il 2025, secondo alcune fonti, il requisito potrebbe essere inasprito (con obbligo di laurea o altro), ma su questo dettaglio occorrerà attendere il testo ufficiale del bando.

Cittadinanza, diritti, requisiti generali

Come per ogni concorso pubblico, si richiedono:

  • cittadinanza italiana o di Stato UE (o eccezioni previste dalla legge)
  • godimento dei diritti civili e politici
  • idoneità fisica all'impiego
  • assenza di condanne penali gravi, destituzioni da pubblico impiego, etc.

Questi requisiti non sono “nuovi”, ma vanno sempre verificati attentamente al momento del bando ufficiale.

Addio ai 24 CFU

Una novità rilevante: i 24 CFU in discipline psicopedagogiche e metodologie didattiche, che nelle passate tornate concorsuali erano richiesti come requisito aggiuntivo, non saranno più necessari.

Questo è un sollievo per molti candidati precari che non avevano potuto acquisirli. Il requisito era già “temporaneo” o transitorio nelle precedenti normative.

Domanda con riserva

Chi al momento della scadenza della domanda non ha ancora la specializzazione (o altri titoli richiesti), ma è in corso per conseguirla, potrà partecipare con riserva, purché le condizioni (entro il 31 gennaio 2026) siano rispettate.

Chi non “scioglie” la riserva nei tempi stabiliti verrà escluso anche se inizialmente ammesso nelle graduatorie.

Prove concorsuali: come si articola la selezione

Il bando per concorso PNRR3 per docenti prevede una procedura articolata in diverse fasi. Ecco le tappe previste (sulla base delle bozze comunicate):

  1. Prova preselettiva (se attivata): a risposta multipla, qualora il numero di domande ecceda una certa soglia (tipicamente tre volte i posti disponibili), con punteggio minimo per l’ammissione alla fase successiva.
  2. Prova scritta: domande discipline specifiche, metodi didattici, valutazione, normativa scolastica, possibili quesiti su innovazione digitale, inclusione. Il punteggio minimo utile spesso è 70/100.
  3. Prova orale / colloquio: presentazione di una simulazione didattica, valutazione pedagogico-didattica, conoscenze digitali, approfondimenti disciplinari.

Alcune precisazioni aggiuntive:

  • Chi supera l’orale ma non è vincitore può entrare in graduatoria come “idoneo” e partecipare agli scorrimenti.
  • Le graduatorie avranno validità triennale.
  • Il numero di candidati ammessi dallo scritto all’orale potrebbe essere limitato (ad esempio fino a tre volte i posti).

È fondamentale leggere il bando ufficiale quando esce, perché i dettagli (tempi, percentuali, materie) possono variare rispetto alle bozze attuali.

Tempistiche: quando esce il bando e cosa aspettarsi

La tabella delle attese è strettissima, e già oggi è oggetto di speculazioni e previsioni.

  • Il bando ufficiale è previsto entro ottobre/novembre 2025 (alcune fonti segnalano entro il 31 dicembre 2025, ma l’obiettivo dichiarato è anticiparlo).
  • Verranno concessi 20 giorni circa per la presentazione delle domande.
  • Le prove scritte sono previste entro Natale 2025.
  • Le prove orali dovrebbero partire nei primi mesi del 2026.
  • Le graduatorie definitive e le eventuali immissioni in ruolo dovrebbero avvenire entro giugno 2026, per dare avvio all’anno scolastico 2026/27.

Questo significa che, tra poche settimane, dopo la pubblicazione del bando, la competizione sarà effettiva e feroce.

Aspetti critici, punti di attenzione e scenari controversi

Quando si parla del bando per concorso PNRR3 per docenti, non basta conoscere i requisiti: bisogna guardare le “trappole”, le zone grigie e le scelte politiche nascoste. Ecco alcune criticità che emergono dalle discussioni sindacali, giornalistiche e tecniche:

Sovrabbondanza di idonei e scorrimenti

Un tema caldo: se molti candidati supereranno le prove (lo scritto + l’orale), si genererà una graduatoria “larga”. Ne discende che molti vincitori non avranno possibilità concreta d’assunzione immediata, e l’accesso al ruolo dipenderà dalle disponibilità annuali e dagli scorrimenti. Per ridurre questo “effetto”, alcune bozze parlano di un limite del 30% per gli scorrimenti.

Il “concorso a raffica” e le riserve

Secondo la FLCGIL, questo bando rischia di diventare un “concorso a raffica”, con più bandi ravvicinati, che possono generare sovrapposizioni e confusione, soprattutto per i precari che “saltano” tra procedure diverse.

Inoltre, la restituzione della domanda con riserva per coloro che conseguono titoli in corso è una misura che può favorire chi si sta “qualificando”, ma può anche generare contenziosi e incertezze se non regolamentata in modo trasparente.

Il timing “strettissimo”

Chi ha poca esperienza o non è ancora in una situazione stabile rischia di non avere tempo sufficiente per raccogliere le certificazioni, organizzare la documentazione, pianificare prove, esercitarsi su simulazioni. La finestra di 20 giorni per la domanda è strettissima.

Disparità regionali, “lotte” per le classi di concorso

Molte classi di concorso sono più richieste di altre: potrebbero crearsi situazioni in cui la domanda è molto più alta rispetto al numero di posti, in particolari ambiti disciplinari (Latino, Fisica, Matematica, Lingue). In regioni del Sud, con molti insegnanti per cattedre tradizionali, la competizione può essere più agguerrita.

Inoltre, la suddivisione dei posti per regione e classe di concorso, al momento non completamente pubblicata, potrebbe penalizzare chi non è “résidente” nel distretto desiderato.

Incertezza normativa futura

Alcune disposizioni (per esempio l’evoluzione del requisito per gli ITP, o la possibile reintroduzione di vincoli stretti per i servizi) sono ancora in bilico. Le normative possono cambiare prima del testo ufficiale, dunque le bozze debbono essere seguite con cautela.

Esempio concreto: come potrebbe funzionare per un aspirante

Immagina Anna, insegnante precaria in lingua inglese nella scuola secondaria, con:

  • laurea in Lettere
  • specializzazione TFA sul sostegno non ancora completata
  • tre anni di servizio (due nei licei di inglese, un anno in un istituto tecnico, ma non nella classe di concorso inglese)

Anna può partecipare al bando per concorso PNRR3 per docenti:

  • perché ha il requisito del “servizio triennale” (anche se non perfettamente nella classe di concorso, purché almeno 1 anno lo sia)
  • può partecipare con riserva per la specializzazione, se la conclude entro il 31 gennaio 2026
  • dovrà prepararsi al meglio per le prove scritte (inglese, metodologia didattica, normativa) e l’orale.
  • se supera l’orale ma non viene assunta subito, rimane idonea in graduatoria, in attesa di scorrimenti

Questo scenario mostra le scelte strategiche: con quale requisito concorrere (servizio o abilitazione)? In quale regione o classe di concorso posizionarsi? Quali margini di rischio esporsi “con riserva”?
Spingono ad anticipare studio, valutazione e decisioni, prima che il bando venga pubblicato.

Domande frequenti (anticipando dubbi)

Quando esce esattamente il bando?
Non c’è certezza assoluta: le fonti ministeriali segnalano ottobre/novembre 2025 come termine più probabile, ma esiste anche l’ipotesi entro il 31 dicembre 2025.

Cosa succede se non sciolgo la riserva in tempo?
Sarai escluso dalla graduatoria anche se inizialmente ammesso. Le graduatorie sono vincolate alle condizioni del bando.

Posso concorrere in più classi di concorso?
Sì, solitamente i bandi consentono più istanze per classi diverse, purché si possiedano i requisiti per ciascuna classe. Ma ogni domanda richiede la documentazione specifica.

Il servizio alla paritaria vale?
Secondo le indicazioni attuali, no: per calcolare i tre anni, si richiede servizio nella scuola statale.

Se vinco il concorso, entro quando sarò assunto?
L’assunzione dipenderà dalle dotazioni organiche e dalle disponibilità regionali per quell’anno. Non è detto che avvenga immediatamente. Le graduatorie sono valide per tre anni e gli scorrimenti saranno lo strumento per “fare entrare” chi ha vinto, quando si rendono disponibili i posti previsti.

Pro e contro del bando

I pro:

  • È un’occasione unica per molti precari storici di ottenere un ruolo stabile.
  • L’abolizione dei 24 CFU rende l’accesso più “equo” per chi non li ha potuti ottenere.
  • Il modello del doppio canale (abilitazione o servizio) garantisce flessibilità.
  • L’utilizzo di graduatorie triennali permette una certa “elasticità” e consente assunzioni progressive.

I contro:

  • L’eccesso di idonei può generare graduatorie “gonfie”, e molti vincitori resteranno in attesa.
  • La gestione amministrativa dell’immissione in ruolo, regione per regione, può rallentare molto il processo.
  • Le incertezze normative e i retroscena politici (tagli, revisioni del PNRR, vincoli finanziari) possono modificare il quadro anche dopo il bando.
  • Chi è in ritardo nella preparazione (documenti, studio, strategia) rischia di essere penalizzato dal tempo limitato tra la pubblicazione e la scadenza della domanda.

In definitiva, il bando per concorso PNRR3 per docenti rappresenta una sfida cruciale. Da un lato è una grande opportunità — per molti, forse “l’ultima chiamata” verso la stabilizzazione — dall’altro richiede attenzione, strategia e tempismo. Chi riuscirà a muoversi con anticipo, raccogliere documenti, pianificare la preparazione e decidere bene le classi/regioni, avrà un vantaggio non da poco.