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Reputazione online: il valore della reputation economy

Reputazione online
Contenuto curato da Massimo Chioni

La tua reputazione online corrisponde a ciò che di te si dice su Internet. Insieme con la tua reputazione offline, essa costituisce:

  • il solo modo a tua disposizione per garantirti redditività e guadagni anche quando le cose non vanno bene;
  • l'arma più efficace su cui tu possa contare per raggiungere il successo;
  • lo strumento di cui ti devi servire per primeggiare sui tuoi competitor.

Per mezzo della reputazione online, hai l'opportunità di rendere la tua carriera professionale credibile sia in Italia che all'estero, e lo stesso obiettivo può essere raggiunto per un'intera azienda. Ma quali sono i passi che devi compiere per costruire la tua immagine in modo che essa sia in grado di farti guadagnare? Sappi che il percorso da seguire richiede tempo e pazienza, ma si tratta di un investimento che è destinato a essere ripagato nel tempo. Sarai chiamato a scoprire in che cosa consiste l'economia della reputazione e qual è il motivo per il quale il suo valore crescerà sempre di più.

Il valore della web reputation

La reputazione sul web ha la capacità di produrre valore, anche perché può generare una lunga serie di opportunità nel corso del tempo; essa, di conseguenza, può essere considerata come un asset di cui non si può fare a meno. Creando un nome affidabile e un brand efficace, hai la certezza di vendere meglio, il che vuol dire vendere di più, in funzione delle tue aspettative. Per arrivare ai traguardi a cui ambisci ti serve una strategia di web reputation management, per mezzo della quale avrai la chance di costruire il successo - tuo o della tua impresa - sulla credibilità che deriva dallo storytelling.

Come sfruttare lo storytelling

Numerosi sono gli accorgimenti che sei chiamato a mettere in pratica per arrivare a una reputazione di eccellenza, partendo dal presupposto che Google ha tutte le caratteristiche per diventare il tuo biglietto da visita, se non addirittura la tua carta di identità digitale, che rivela agli utenti tutto quello che c'è da sapere sulla tua attività. Anche per questa ragione ti conviene imparare a sfruttare nel migliore dei modi il corporate blog e, più in generale, a usare il content marketing, elemento fondamentale per renderti un professionista o un brand conosciuto a tutti. Ovviamente, la conquista di una buona reputazione online non è fine a sé stessa, ma deve essere convertita in denaro: a questo serve l'inbound marketing. Non dimenticare, infine, di servirti del social media marketing, che ti aiuta a consolidare la tua digital identity al pari dell'influencer marketing.

Come e perché investire nella reputazione

Se già ai tempi di Publilio Siro si poteva sostenere che "il denaro vale meno di una buona reputazione perché questo valore non si può comprare", ma può solo essere costruito nel tempo: l'asso nella manica ideale per sviluppare un'impresa, per costruire una carriera o per avviare un impero economico. Anche nell'era di Internet, questo concetto resta valido, ma con una precisazione importante: oltre alla reputazione del mondo reale, oggi contano anche la fama e la credibilità sul web. Sono tutti fattori economici che contribuiscono a identificare la linea di demarcazione tra i vincenti e i perdenti.

Che cosa fare per proteggere la tua reputazione online

Il mondo della Rete è un campo minato, può essere sufficiente una minima distrazione per compromettere un lavoro lungo ed elaborato. Ecco perché ti conviene tenere a mente alcune buone prassi a cui fare riferimento per non rischiare di mettere a repentaglio la tua credibilità sul web.  Ormai il contatto Facebook è prezioso come il numero di telefono, quindi fai attenzione a cosa condividi sui social network. Verifica periodicamente le fotografie in cui sei stato taggato, meglio evitare che una serata goliardica con gli amici diventi un indelebile biglietto da visita.

Youtube e social network: gli errori da evitare

Nel momento in cui pubblichi qualsiasi cosa in Rete, devi sapere che esso diverrà di dominio pubblico: rifletti prima di farlo, specialmente se si tratta di contenuti - testi, foto o video - che potrebbero metterti in imbarazzo o farti sentire a disagio (per esempio se dovessero essere visti dal responsabile delle risorse umane di una società per cui vorresti lavorare). Tornando ai social network, ricorda di non diffondere mai notizie sul periodo delle tue vacanze, perché ladri e malintenzionati potrebbero leggerti e approfittare della tua assenza per svaligiare casa. Per la stessa ragione, valuta e rifletti sulla possibilità di modificare le impostazioni che riguardano la privacy dei tuoi account social. Le cartelle possono essere pubbliche o private, e pensa ai tuoi contatti prima di postare foto di cui potresti pentirti. I colleghi e i datori di lavoro sono sempre all'erta quando si tratta di controllare i social: tienti alla larga da foto troppo azzardate.

Le foto: pericoli e insidie

Purtroppo nell'epoca moderna la privacy di tutti noi è a rischio anche per la brutta abitudine di molti di fotografare e riprendere altre persone senza il loro consenso. In generale le foto sono un pericolo anche quando sei tu a maneggiarle o a dare il consenso per essere immortalato. Per la tua reputazione dovresti fare a meno di farti fotografare in circostanze imbarazzanti in bar, discoteche e luoghi pubblici, così come non dovresti esagerare con l'invio di foto a sconosciuti con cui chatti. Infine, quando posti delle foto, non dimenticarti di come funziona la geolocalizzazione, a maggior ragione nel caso in cui tu non intenda rendere noto dove ti trovi.

La reputazione fa la differenza

Quello che viene raccontato a proposito di te su Internet può fare la differenza sia in senso positivo che in senso negativo. Non si tratta di monitorare unicamente i motori di ricerca come Google e Bing, ma anche di imparare a usare e a dosare i social network, inserendo in questa categoria non solo i grandi classici come Facebook, Instagram e Twitter, ma anche uno strumento professionale come Linkedin, che rischia di metterti in difficoltà se non viene adoperato in modo corretto. Le insidie, comunque, si nascondono in ogni dove: anche nelle piattaforme di instant messaging come Whatsapp e Snapchat, senza dimenticare Wechat, Messenger e Telegram. Il buzz mediatico proviene da tante fonti, non ultime le recensioni e i commenti che lasci su Youtube, su Amazon, su eBay, su Booking, su Tripadvisor, e così via. Segui questo link se vuoi monitorare la tua reputazione online: tool per monitorare la web reputation.

Una carta di identità digitale

La reputazione online è importante non solo per le aziende e i professionisti, ma anche per i politici, per gli e-commerce, per gli artisti, e così via. Sul web ci sono informazioni pubbliche che sono disponibili 24 ore su 24, in qualsiasi momento e ovunque: esse vanno a comporre la carta di identità digitale di ogni persona e di ogni marchio. Nell'era dell'informazione, il valore della Rete non può essere trascurato, e una banale recensione negativa lasciata da un cliente insoddisfatto può avere un impatto molto più forte di una pubblicità pagata decine di migliaia di euro in televisione. Le ambiguità su Internet non vengono perdonate, così come non c'è scampo per i momenti di debolezza. Una carriera può essere compromessa per un dettaglio in apparenza poco significativo, e non sempre può intervenire la giustizia per assicurare quel diritto all'oblio di cui si parla tanto.

La reputation economy

Non è un caso, allora, se si arriva a parlare di una vera e propria reputation economy. In cosa consiste? Pare che i giudizi che vengono pubblicati dai clienti sulla Rete incidano fino al 9% rispetto al fatturato complessivo di un'azienda. Non va dimenticato, poi, il cosiddetto astroturfing, che consiste nella manipolazione artificiale delle opinioni. Nel caso in cui si tratti di servizi e di prodotti che vengono comprati online, per altro, è facile immaginare che l'impatto sia ancora più forte. Ognuno di noi prima di portare a termine un acquisto ormai fa un giretto su Internet in cerca di suggerimenti o commenti lasciati da chi ha già avuto modo di provare quel che stiamo comprando. I pareri possono riguardare non solo la qualità dei prodotti in sé, ma anche - per esempio - il servizio di assistenza che viene fornito, le modalità con le quali la customer care viene gestita, la puntualità, il rispetto dei tempi di consegna, il modus operandi del venditore, eccetera.

Internet è il mercato

La reputazione online non è importante solo per chi si trova a gestire un e-commerce, ma ha un ruolo di primo piano per chiunque: siamo passati da un'era in cui Internet era uno dei mercati possibili a un'epoca in cui Internet è il solo mercato su cui ci si possa interfacciare. In sintesi, le possibilità che la tua attività non solo prosperi, ma semplicemente riesca a sopravvivere, sono correlate a quello che viene detto di te. A tal proposito non ti puoi limitare a costruire una buona reputazione, ma devi anche impegnarti a tenerla sotto controllo, per mezzo di un monitoraggio che non può che basarsi sulla gestione del flusso di pareri in merito. Solo a questo punto ti trovi nella condizione di poter pensare a come monetizzare, e quindi in che modo riuscire a guadagnare attraverso la tua brand reputation. Deve esserti chiaro, però, che i risultati che riuscirai a raggiungere dipendono anche dagli obiettivi che ti sei prefissato.

Perché hai bisogno di una buona reputazione?

Il caso più classico è quello di chi intende migliorare il proprio buon nome con la finalità di estendere il proprio parco clienti. In una circostanza del genere, c'è bisogno di una strategia di web reputation management integrata in una campagna di web marketing attraverso cui entrare e consolidarsi sul mercato di riferimento. L'aumento del market share è collegato a un numero di vendite più elevato. In altre situazioni, invece, potresti decidere di investire sulla reputazione online perché hai l'obiettivo di accrescere il tuo valore percepito, per esempio quando hai in mente di aumentare le tue tariffe. Una reputazione per un'azienda considerata di fascia top non può essere la stessa di un marchio che basa le proprie strategie su convenienza e prezzi bassi, per esempio.

Che cosa è la brand reputation management

Quando si parla di brand reputation management si fa riferimento a quella disciplina che ha il compito di accertare lo stato di salute di un marchio, ovviamente a livello digitale, tenendolo sempre sotto controllo. Per raggiungere tale scopo, è necessario scandagliare la Rete, con strumenti e programmi ad hoc, disponibili sia a pagamento che in forma gratuita, grazie a cui è possibile ottenere una panoramica completa in tempo reale. Social Mention e Google Alert sono due dei tool a cui ci si può affidare: usandoli, puoi ricevere notizie a proposito di te e del tuo brand in modo gratuito. Ti basta modificare le loro impostazioni a seconda delle tue esigenze per ottenere tutti gli aggiornamenti che ti servono.

Come utilizzare Google

Ovviamente devi agire in modo che Google sia il tuo alleato più prezioso. Nel momento in cui digiti il tuo nome o quello della tua azienda nel rettangolo della home page dei motori di ricerca, ti basta scorrere i primi trenta risultati per verificare le eventuali anomalie o riscontrare che tutto sta andando per il verso giusto. Questo, comunque, è solo il primo passo di una strategia di brand reputation management molto più articolata, che si deve basare su scadenze prestabilite e deve avere un'impostazione quasi scientifica, tramite analisi accurate e obiettivi da raggiungere. Niente può essere lasciato all'improvvisazione o al caso: ogni dettaglio presuppone una relazione accurata.

Il social media listening

Ha un valore altrettanto importante il social media listening, che consiste nell'ascoltare e tenere traccia di tutto quello che succede sui social network, da Facebook a Google Plus, da Linkedin a Twitter. Al tempo stesso, non bisogna trascurare il ruolo della customer care in real time, da integrare con l'analisi di quello che si dice di te sui magazine online e sui blog. Non dimenticare di dare un'occhiata anche a ciò che combinano i tuoi competitor: purtroppo c'è chi non riesce a rinunciare a modus operandi ai limiti della liceità, e si affida - per esempio - a reviews di utenti acquistati ma che non esistono davvero o a recensioni non veritiere.

Controllare la concorrenza

Tenere sotto controllo i competitor non serve solo a prendere spunto dalle loro idee, ma ti permette anche di difenderti da chi prova a spargere fango sul tuo nome gettando discredito sulle tue attività. Infine, ricordati del native advertising e del blogging pr: niente di scorretto, in questo caso, ma solo un modo per stimolare i commenti da parte dei clienti reali che devono essere incentivati a esprimere la propria opinione a proposito del servizio di cui hanno usufruito.

Lo storytelling e la reputazione

Per costruire una credibilità solida e longeva, puoi fare affidamento sullo storytelling. In termini pratici, questo vuol dire che devi sfruttare il corporate blog, così che il content marketing ti consenta di diventare un thought leader, un professionista di riferimento nel tuo ambito. Conquistare il mercato non è un obiettivo che si possa raggiungere con facilità dall'oggi al domani, ma presuppone il tuo impegno. La reputazione non è aria fritta e non è un bluff: chi ne ha una buona è stato bravo a costruirsela e a meritarsela. Non puoi pensare di usare unicamente la pubblicità per raggiungere una credibilità elevata: le tecniche di comunicazione di massa non vanno messe nel dimenticatoio, ma devono essere affiancate da strategie più moderne e al passo con i tempi.

Il web non ammette inganni

Uno degli aspetti positivi della Rete, e in particolare della Rete nel 2019, va individuato nel fatto che essa non si lascia ingannare: in altre parole, non puoi pensare di truffare Internet, perché non solo sarai scoperto, ma verrai addirittura sbugiardato e ne pagherai le amare conseguenze. Il solo modo per raggiungere il successo in ambito web va identificato nel duro lavoro, costante e assiduo. I clienti impareranno a fidarsi di te o della tua azienda solo se proporrai loro un servizio efficace, se garantirai loro delle competenze elevate, se metterai a loro disposizione dei prodotti di qualità. Anche per questo ti conviene individuare e valorizzare un elemento che ti consenta di distinguerti rispetto alla concorrenza, che ti caratterizzi e che ti permetta di farti notare. Una strategia di visibilità redditizia è possibile solo se la combini con il content marketing e se sfrutti i motori di ricerca a tuo vantaggio, attraverso un posizionamento organico serio, un SEO può fare miracoli in fatto di reputazione online!

Raccontare una storia: la tua

Come sai, lo storytelling si basa sul raccontare una o più storie. Nel momento in cui ti dedichi alla costruzione della tua reputazione online, c'è solo una storia che puoi mettere a disposizione: la tua. Tocca a te metterti in gioco in prima persona, senza sperare in ricette miracolose ma con una prospettiva realistica. Il web è disponibile ad accogliere le informazioni che gli fornisci, e per te questo è un duplice vantaggio: da un lato sei tu la fonte; dall'altro lato, tu gestisci il totale controllo di queste informazioni, grazie alle quali puoi anche rendere meno rilevanti le informazioni relative ai tuoi concorrenti. L'esempio dei social network è il più facile da capire: nel momento in cui digiti il tuo nome sui motori di ricerca, i social mostrano i contenuti che hai scelto tu. La reputation building dipende solo dalla tua volontà e dalle tue capacità.

A che cosa serve un blog aziendale

Il corporate blog, vale a dire il blog aziendale, ti permette di evitare che il tuo sito resti una vetrina isolata e trascurata, ma fa sì che esso si trasformi in un vero e proprio motore di contatti: un aumento delle visite può favorire la crescita del tuo business. La strategia di contenuti deve essere pianificata in anticipo e studiata in ogni dettaglio: in più, deve essere integrata con quella dei post che devono essere pubblicati sui canali social e con quella dei testi che arricchiscono il sito aziendale. Seguendo questa strada, ti ritrovi tra le mani uno strumento decisamente potente per fare business, e quindi vendere.

Come sfruttare il blog

Ma che cosa puoi (e devi) scrivere nel blog della tua azienda? Non c'è una sola strada da percorrere, ma hai a disposizione un ampio ventaglio di opzioni tra cui scegliere: puoi focalizzarti, per esempio, sul modus operandi della tua attività, oppure sulle competenze che offri a chi ti sceglie, o ancora sulle caratteristiche dei servizi che proponi e sulle qualità dei prodotti che metti in vendita. Occorre che il blog sia aggiornato con regolarità: un post dopo l'altro, hai l'opportunità di costruire il tuo pubblico e di fidelizzarlo, così da ritrovarti un bonus che potrai sfruttare e investire quando lo riterrai opportuno. Se gestisci il blog nel migliore dei modi, potrai essere percepito come un esempio, un modello da imitare: un thought leader, per usare un'espressione anglofona. Ricorda, però, che aumentare il traffico non basta: devi, infatti, puntare su un traffico qualificato, e cioè in linea con il tuo target, pronto a scegliere i tuoi prodotti. Tramite una strategia Seo oriented riuscirai, nel corso del tempo, a renderti visibile su Google in funzione delle parole chiave per le quali vuoi farti trovare, cioè le keyword di maggiore rilevanza per il tuo mercato.

Il supporto di un professionista

Come avrai intuito, non puoi immaginare di svolgere tutto questo lavoro da solo: per raggiungere gli obiettivi che ti prefiggi ti servono l'esperienza e la competenza di professionisti del settore, da individuare in agenzie composte da specialisti altamente qualificati. Così potrai apprezzare anche i frutti dell'inbound marketing, che consiste nella capacità di attirare visitatori in modo tale che si trasformino in potenziali clienti. Il monitoraggio della tua reputazione deve viaggiare sempre in parallelo a un'attività di costruzione, attraverso la quale riuscirai ad affermare la tua identità. Non pensare che il compito sia facile, anche perché i potenziali nemici sono sempre pronti a tenderti un tranello: non solo i tuoi concorrenti, ma soprattutto i clienti insoddisfatti.

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