Interviste

Intervista a Leonardo Plebani, il co-fondatore di Jerry America

Leonardo Plebani
Contenuto curato da Massimo Chioni

Grazie alla globalizzazione e allo sviluppo tecnologico, oggi possiamo spostare merci ed esportare prodotti e idee in un batter d’occhio.

Vent’anni fa fare business oltre oceano e farsi conoscere dal proprio target di pubblico era un’impresa per multinazionali che avevano a disposizione elevati budget e centri logistici altamente specializzati.

Per il pubblico, invece, era estremamente difficile e costoso riuscire ad acquistare beni non in commercio nei negozi italiani e così in molti decidevano di desistere sperando un giorno di poter andare fisicamente e riportare l’oggetto interessato a casa dentro al proprio bagaglio.

Questo succedeva molto spesso a coloro che guardavano film o serie TV di matrice americana e vedevano le loro star preferite indossare determinati abiti oppure mangiare cibi che in Italia non erano nemmeno contemplati dalla grande distribuzione. E così, grazie anche a questa sensazione di non poter raggiungere certe cose, l’American Dream si è diffuso molto sul territorio nostrano.

Oggi, invece, tutto è diventato più semplice e ogni prodotto è praticamente disponibile in qualunque Paese. A godere di questo exploit è stato soprattutto il mercato del food americano in Italia.
A questo proposito, abbiamo deciso di fare qualche domanda a Leonardo Plebani, uno dei fondatori del progetto Jerry America, che porta cibo americano a casa degli italiani grazie all’utilizzo dell’ecommerce.

Scopriamo chi è Leonardo Plebani e cos’è Jerry America

1. Ciao Leonardo, grazie per la tua disponibilità a fare quattro chiacchiere con noi oggi. Raccontaci qualcosa su di te in modo da presentarti ai nostri lettori.

Ciao e grazie mille per questa occasione!

Mi chiamo Leonardo Plebani e vivo negli Stati Uniti d’America dal 2014.

Fare impresa è stato da sempre il mio obiettivo , mentre frequentavo l’Università, mi sono ripromesso che avrei lavorato per qualcuno solo se a New York e per una multinazionale...magari con ufficio vista Empire State Building.

Ironia della sorte mi ritrovo da neo-laureato al 41 Madison Avenue, New York, con ufficio al 21 piano e vista Empire!!! Una multinazionale mi aveva fatto un’offerta di lavoro, dunque mi sono trasferito senza neanche pensarci due volte.

Ho continuato a lavorare in questa azienda per 4 anni e ho fatto carriera inizialmente come assistente dell’Operation Manager e poi come National Sales Manager per i canali online.

Grazie a questa esperienza ho appreso molto, soprattutto del fare business in USA avendo visto con i miei occhi il potenziale di internet.

Ricoprendo diverse posizioni nel corso degli anni all’interno della multinazionale, ho potuto apprendere sempre più il funzionamento di questa grande realtà, un’esperienza che mi ha  sicuramente arricchito gettando le basi per quello che faccio ora.

A Gennaio 2019, messo da parte un piccolo gruzzoletto, ho deciso di mollare il lavoro per costruire qualcosa di mio.

Oggi mi occupo di marketing online e lo faccio in due modi:

  • In USA con la mia agenzia dove aiuto aziende a sviluppare i loro business online con canali come Amazon o e-commerce proprietari. Principalmente seguo aziende italiane che puntano al mercato Americano.
  • In Italia invece investo diversamente, sviluppando ecommerce come Jerry America ed altri progetti che ho in cantiere.

2. Parlarci un po’ del progetto Jerry America, del tuo socio Piero, di come vi è venuta l’idea e della nascita del progetto.

Piero è stato il primo Italiano che ho conosciuto appena sbarcato a New York ma non aveva ancora avviato la sua attuale attività. Ho visto nascere “Il Mio Viaggio a New York” ed ho iniziato a lavorare anche part-time, la sera, come guida nel tour che organizzava delle terrazze panoramiche. È stata una bellissima esperienza, sia perché ho potuto conoscere persone da tutto il mondo sia perché ho visto crescere ed esplodere questo progetto imprenditoriale.

Riguardo Jerry America, avendo avuto l’opportunità di stare a stretto contatto con i turisti, ci siamo accorti entrambi che spesso tornavano a casa con valige piene di snack americani.

Io e Piero abbiamo perciò capito che c’era del potenziale e potevamo sfruttare questa esigenza investendo un capitale e unendo le nostre forze: la popolarità di Piero e le mie competenze per il business online.

Ad ora abbiamo un magazzino a Jesi (la mia città natale) dove lavora mio fratello ed altri ragazzi, dal quale partono ogni giorni tantissimi pacchi pieni di golosità americane in tutta Italia!

Jerry America

3. Quali sono state le difficoltà più importanti che avete trovato lavorando sul vostro business? E quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati nel medio e lungo termine?

Le difficoltà sono tante, soprattutto se sei abituato a fare imprese in USA dove tutto scorre più liscio e la burocrazia non è un ostacolo.

Uno dei problemi più grandi che abbiamo è la gestione dello stock: spesso andiamo fuori assortimento e non riusciamo a stare al passo con le vendite.

Un’altra difficoltà è il cashflow negativo (prima compriamo la merce e poi incassiamo dalla vendite) che non ci permette di scalare rapidamente.

Per il medio termine vogliamo puntare a strutturarci di più come azienda per poter sostenere una crescita costante nel tempo. Prima di fare il balzo di fatturato è importante avere tutti i sistemi ed in processi a posto per evitare di implodere sotto le vendite.

4. Guardando i vostri canali social, abbiamo visto la “Jerry America’s Gang”, ovvero un bel gruppo di utenti che hanno scelto di entrare a far parte della vostra “famiglia”. Quanto è importante per il vostro progetto, ma anche per qualsiasi business, curare i rapporti con la propria community e come poterne trarre benefici?

Prima di lanciare il progetto, su consiglio di Piero, abbiamo pensato alla “Gang”, un gruppo Facebook di amanti di cibo americano, una sorta di community dove i nostri clienti condividono foto e video dei loro unboxing golosi.

Ad oggi è il primo gruppo in Italia del suo genere con quasi 13.000 membri.

Ovviamente per qualsiasi business, soprattutto quelli con prodotti ad alto consumo, è fondamentale avere una base clienti che riacquista perché soddisfatta.

Cerchiamo di dare sempre il massimo per offrire il miglior servizio sul mercato, con spedizione rapide ed un customer service sempre pronto ad affrontare ogni esigenza e ogni situazione al fine di avere un ottimo rapporto con i nostri clienti.

Uno dei benefici che ne consegue è quello del passaparola, che ci permette di acquisire nuovi clienti tramite suggerimento e consiglio di un loro amico/a.

5. Quali consigli ti sentiresti di dare ad un giovane che si appresta ad iniziare la propria avventura nel mondo dell’imprenditoria digitale sia dal punto di vista del business che da quello della scelta e dell’utilizzo degli strumenti di marketing che si hanno a disposizione?

La prima cosa che consiglierei è di formarsi. Che io sappia, all’Università non insegnano il mondo del business online e la verità è che le cose cambiano così rapidamente che quello che funzionava l’anno scorso già non funziona piu’.

Io mi sono formato in USA studiando da persone che come primo lavoro hanno ecommerce che fatturano almeno $10.000.000 con Brand conosciuti e risultati tangibili.

Successivamente proverei a capire quale strada del mondo digitale si vuole intraprendere.

Sicuramente iniziare come “freelance” ed aiutare altre aziende a sfruttare i canali digitali è un ottimo modo per partire con pochissimi capitali e un guadagno immediato.

Il passo ulteriore secondo me è quello di lanciare un proprio ecommerce. Puntando sulla nicchia piuttosto che su ecommerce generalisti, su prodotti di alta qualità con un rapporto costo-prezzo di almeno 1 a 5. Avrete i margini per investire nell’acquisizione clienti online che ogni anno aumenta.

Come strumenti da padroneggiare consiglierei di studiare come fare pubblicità su Facebook, che ancora è la piattaforma con il ROI (Return of Investment) più alto, e come fare bene email marketing, che spesso è sottovalutato.

In generale, da imprenditore, credo sia positivo conoscere un po’ di tutto per poter poi trovare persone a cui poter delegare.

Ringraziamo ancora una volta Leonardo per averci dedicato il suo tempo per questa interessante intervista e gli facciamo un grosso in bocca al lupo per il suo progetto augurandogli di raggiungere tutti gli obiettivi prefissati e molto più.

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