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Windows Phone, un esempio di strategia di marketing fallimentare?

Windows phone
Contenuto curato da Massimo Chioni

L'uscita di scena del Windows Phone era preannunciata da tempo, ma ora è diventata ufficiale: il vice presidente di Microsoft Joe Belfiore con un tweet ha reso noto che l'azienda fondata da Bill Gates non svilupperà più hardware o nuove funzionalità destinate a Windows 10 Mobile. La piattaforma di Windows Phone, dunque, non sarà più aggiornata con nuove funzionalità, e non c'è più alcun futuro per il sistema operativo: ciò non toglie, in ogni caso, che Microsoft continuerà a garantire ai propri clienti l'assistenza di cui avranno bisogno, ma solo per gli aggiornamenti relativi alla protezione e alla sicurezza e per le correzioni dei bug.

Un addio facile da prevedere

Come detto, si tratta di un addio che era facile da prevedere: già in occasione dello sviluppo di Windows 10 Fall Creators Update, infatti, si poteva capire che Microsoft non sarebbe più stata interessata a investire sull'esperienza mobile. E così è arrivato il blocco dello sviluppo del software, pur tra le lamentele dei clienti. In realtà la piattaforma Windows Phone ha alzato bandiera bianca da oltre un anno: Microsoft da tempo ha abbandonato il mondo mobile per concentrarsi sulle tecnologie cloud, indipendentemente dal fatto che queste comprenderanno l'universo di Windows oppure no.

Le ragioni della sconfitta

La strategia di marketing di Microsoft studiata per i dispositivi mobili è miseramente fallita: ma quali sono state le ragioni di un insuccesso così clamoroso? Prima di tutto, il fatto che gli sviluppatori non sono mai stati interessati dalla possibilità di dedicarsi alla creazione di applicazioni per Windows. Un cane che si morde la coda: il numero di utenti non è così elevato da attirare gli investimenti di sviluppatori e aziende, e d'altro canto gli utenti non sono mai stati molti proprio a causa della carente offerta di app e funzionalità.

Una storia segnata

Sin dal momento in cui si è affacciato sul mercato, Mobile Microsoft ha incontrato delle difficoltà palesi, a prescindere dall'impegno mostrato inizialmente. Certo, quella lanciata da Windows Mobile era una sfida coraggiosa e, soprattutto, originale. Lo si era notato subito, dall'11 ottobre del 2010, giorno del lancio ufficiale, in virtù di una interfaccia il cui design rappresentava una novità consistente rispetto a quello che Android e iOS proponevano in quel momento. Nessun riferimento alle icone tipiche dei sistemi operativi di Apple e di Google, ma solo tab colorate: una scelta rischiosa che, pur attirando l'attenzione di alcuni utenti, ha finito per metterne in crisi molti altri, non abituati a una fruizione di questo tipo.

I problemi del 2013

I primi veri problemi sono giunti nel secondo semestre del 2013, con il sistema operativo che ha iniziato a mostrare i primi segni di debolezza  lato software. Instagram e molte altre applicazioni emergenti, nel frattempo, hanno tardato a creare le release destinate a Windows, e altri problemi sono sorti a causa della concorrenza tra Microsoft e Google: basti pensare che gli utenti del Windows Phone non hanno mai potuto usufruire dell'app di Youtube. Nel 2014, poi, è arrivata l'acquisizione di Nokia, ma le cose non sono andate come si sperava.

Il fallimento di tutti i progetti

A fallire è stato anche il progetto di uno schermo senza bordi: il modello che era stato scelto per il lancio di questa novità era il Microsoft Lumia 435. Il fatto che oggi questo telefono sia sconosciuto fa capire quale sia stato l'esito di quell'idea, uno smartphone a tutto schermo che sarebbe dovuto costare meno di 200 dollari. Oggi il duopolio che vede Apple da una parte e Google dall'altra è difficile da scalfire: rimane l'audacia messa in mostra da Microsoft, che pure si è fatta apprezzare per soluzioni hardware di pregio, tra le quali merita di essere ricordato il Lumia 1020.

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