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Economia: come sta reagendo l'Italia alla seconda ondata di Covid-19

Italia Covid
Contenuto curato da Massimo Chioni

In campo economico l’Italia potrebbe risentirne ancora per due anni. La seconda ondata di Covid-19 è stata drammatica non soltanto a livello sanitario, dove le strutture ospedaliere hanno dovuto faticare per liberare posti in terapia intensiva e dar priorità agli altri interventi di urgenza, ma soprattutto le aziende locali.

A causa della suddivisione in “colori” del nostro Bel Paese, si formati dei lockdown parziali in vari territori della penisola italiana. Dalla Nota di aggiornamento (il documento NADEEF del Governo), si evince che una ripresa economica potrebbe verificarsi tra un anno e un mese, ovvero nel 2022.

Le previsioni per l’economia italiana: quando è prevista la ripresa?

Il PIL (Prodotto interno lordo) italiano perde punti. Secondo la Nota di aggiornamento stilata dal governo, continuerà ad andare in perdita di almeno ulteriori 3 punti anche nel 2021, oltre all’1,5 perso in tutto quest’anno 2020, coinvolto interamente dalla pandemia del Coronavirus.

A meno che il Covid-19 non si presenti con ulteriori ondate, Roberto Gualtieri, il Ministro dell'economia e delle finanze italiano, prevede una leggera crescita del PIL che potrebbe ingranare del 3,8% durante il 2022 e del 2,5% per il successivo anno, 2023.

L’allarme di attenzione va posto a tutti i cittadini, che dovranno responsabilizzarsi e mantenere le misure di sicurezza proposte dal Governo. Tra le immancabili spiccano: il distanziamento sociale e l’utilizzo della mascherina, specialmente nei luoghi chiusi in cui il contagio è nettamente più veloce.

Un altro lockdown manderebbe il PIL in picchiata

Il Prodotto interno lordo, abbreviato dalla sigla PIL, è essenziale nel campo economico, poiché rappresenta l’intera macro economicità rappresentata a sua volta, da determinati prezzi di mercato. Essi si riassumono in tutti i beni e servizi commercializzati nel territorio d’appartenenza.

Secondo quanto riferito tramite un report dettagliato di Prestitimag.it anche l'Italia sta accusando, soprattutto negli ultimi giorni, questa seconda ondata di pandemia globale.

A dimostrarlo è appunto, il valore del PIL che decresce. Ciò significa, non soltanto che il Paese si trova in una grave crisi economica, ma che la scarsa ricchezza del territorio tende a riflettersi anche sui singoli stati membri dell’Unione europea.

Misure di sicurezza più drastiche come il lockdown generalizzato, comporterebbe una probabile e quasi impensabile ripresa economica italiana nel breve periodo. Il ministro dell’economie e finanze, Roberto Gualtieri, ha fatto un appunto importante a tal proposito:

«L’andamento dell'epidemia migliorerebbe nei mesi primaverili, ma la distribuzione di massa dei vaccini comincerebbe solamente nella seconda metà del 2021. Un progressivo aumento di contagi renderebbe ancor più complessa la ripresa pre-pandemia, non solo per l’Italia, bensì per gli altri paesi con forte impatto sulle esportazioni di beni e servizi».

Quali sono i piani futuri dell’Italia, per reagire alle prossime ondate Coronavirus

Sempre dalle bozze del NADEF, trapelano delle informazioni su come l’Italia reagirà ad una prossima andata del Coronavirus, ma soprattutto quali sono le manovre di bilancio previste per migliorare l’andamento economico il relativo indebitamento pubblico.

Si punterà innanzitutto, a sostenere l’assenza di occupazione e all’aumento dei redditi dei lavoratori, i quali ne hanno risentito maggiormente. Si procederà a completare la decontribuzione al Sud, già approvata con il decreto legge del mese di agosto a comunicata alla seconda metà dell’anno 2020.

Non di meno, il Governo punta ad un taglio di tassazione sul reddito dei lavoratori dipendenti (noto come Cuneo fiscale), per consentire una ripresa di tutti i mercati macro-economici. Misure che salvo complicazioni, consentiranno di diminuire il livello di indebitamento tra Deficit e PIL.

Attualmente il rapporto tra Deficit economico e il valore del prodotto interno lordo è stimato al 10,8%. Un numero altissimo, che secondo le previsioni del NADEEF, potrebbe ridursi ulteriormente se le proposte di legge proseguissero nel migliore dei modi.

Gli obiettivi fissati sono di riportare il livello di indebitamente «al 7% nel 2021, 4,7% nel 2022 e 3% nel 2023».

Ciò che invece preoccupa, è il debito della PA (Amministrazione pubblica), che non tornerebbe ai livelli pre-Covid 19 entro la fine del decennio.

Per chi fosse interessato, potrà approfondire i contenuti leggendo cosa è previsto nel documento ufficiale NADEEF e quali sono le prospettive sulle future manovre di bilancio, per recuperare punti importanti del PIL e consentirà una crescita e conseguente ripresa economica.

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