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Dipendenza da WhatsApp: perché si diventa dipendenti dai messaggi di testo

Dipendenza da Whatsapp
Contenuto curato da Anna Fata

Il ruolo dell’autocontrollo nella dipendenza dai messaggi scritti

di Anna Fata

Li abbiamo costantemente con noi, li portiamo a letto, alla toilette, nelle riunioni di lavoro, nelle cene romantiche: stiamo parlando degli smartphone, dei tablet e di tutti i dispositivi tecnologici che oggi sembrano diventati per noi irrinunciabili.

Sono diventati parti di noi, non riusciamo a staccarcene, di giorno, così come di notte. Se li perdiamo o li dimentichiamo possiamo arrivare a sviluppare veri e propri sintomi di stress, ansia, panico che non passano finché non li ritroviamo.

Oltre a questa vera e propria forma di dipendenza dai nostri smartphone e altri dispositivi tecnologici vi è un’altra recente e subdola dipendenza che si sta affermando sempre più: la dipendenza da WhatsApp e da tutte le applicazioni che siamo soliti utilizzare per inviare e ricevere messaggi di testo.

Cos’è la dipendenza da messaggi di testo

Secondo una ricerca pubblicata su Computer in Human Behavior tendiamo ad usare sempre più di frequente i messaggi scritti per comunicare, perché ci sembrano più facili da gestire, anche se possono esporre a delle incomprensioni maggiori rispetto alla comunicazione vis a vis.

Intensità del testoè il modo in cui è stato definito questo nuovo fenomeno di dipendenza dai messaggi scritti.

5 Atteggiamenti verso la comunicazione online

Secondo Andrew Ledbetter si possono individuare cinque atteggiamenti diversi nei confronti della comunicazione online. Ogni persona differisce a seconda di quanto possiede ciascuna di queste attitudini. In genere tali variazioni dipendono dal modo in cui la persona ha appreso a comunicare in famiglia oppure dalle sue competenze comunicative in senso ampio.

I 5 atteggiamenti principali verso la comunicazione online possono essere:

  1. Autorivelarsi: la smania delle persone di raccontare fatti e questioni private e personali online
  2. Apprensione: il timore o il vero e proprio terrore di comunicare online
  3. Fraintendimento: la convinzione che nelle comunicazioni online siano molto comuni le incomprensioni e le liti perché può essere molto difficile comprendersi vicendevolmente
  4. Connessione sociale: la certezza che la comunicazione online faciliti la vita sociale e questa ne risente negativamente se non vi si può accedere
  5. Comodità: la percezione della convenienza e dell’efficienza della comunicazione online.

Perché sviluppiamo una dipendenza da whatsapp, messanger o in modo più generico dai messaggi di testo

Dal momento che ciascuno di noi ha un atteggiamento diverso rispetto alla comunicazione online, non tutti abbiamo la medesima predisposizione a diventare dipendenti dai messaggi di testo.

Nella ricerca condotta da Ledbetter è stato studiato anche l’effetto dell’autocontrollo sui cinque atteggiamenti verso la comunicazione online e la dipendenza dai messaggi di testo. L’autocontrollo è la capacità di una persona di adattarsi a diverse situazioni sociali. Se una persona ha elevato autocontrollo sa capire se in una situazione si deve comportare diversamente e agisce di conseguenza.

A questo proposito si è rilevato che le persone con elevato autocontrollo tendono ad essere meno dipendenti dai messaggi di testo, probabilmente perché la loro competenza sociale le porta a riconoscere i limiti dei messaggi scritti e soprattutto della mancanza degli stimoli non verbali. Per questo preferiscono adottare altri modi di comunicare che consentono loro maggiore controllo sull’immagine di se stessi.

Al contrario, invece, coloro che ritengono che la comunicazione online permette loro di connettersi agli altri, l’autocontrollo sortisce l’effetto opposto e porta ad essere più dipendenti dai messaggi di testo. Lo stesso si verifica anche per le persone che non nutrono grandi timori di scrivere, per questo tendono ad essere maggiormente esposti al rischio di dipendenza da messaggi di testo.

Come evitare la dipendenza da messaggi di testo

Anche se non esistono soluzioni miracolose per evitare le dipendenze, ivi comprese quelle da smartphone, dispositivi tecnologici, messaggi di testo e servizi che essi sono in grado di offrire, la ricerca sopra descritta ci fa comprendere quanto possa essere importante osservare se stessi, conoscersi, per poter cambiare alcuni nostri comportamenti che, alla lunga, possono risultare nocivi per noi, per la nostra salute, per le nostre relazioni, per gli affetti, per il lavoro, oppure imparare ad accettarli con comprensione e amorevolezza, laddove non sussistono le condizioni per dei cambiamenti.

Viviamo in un’epoca in cui difficilmente possiamo prescindere dall’uso degli strumenti tecnologici, delle modalità e dei servizi che essi offrono, per questo è imprescindibile imparare ad avvalersene con il giusto criterio. In sé e per sé, gli oggetti, gli strumenti sono neutri: siamo noi con il nostro utilizzo che li possiamo rendere mezzi per vivere bene, stare meglio con noi stessi e con gli altri ed essere più efficaci ed efficienti al lavoro.

Tramite l’osservazione e la consapevolezza possiamo diventare liberi di scegliere le modalità di utilizzo più sane, efficienti ed efficaci di tali strumenti. L’equilibrio, l’uso e non l’abuso, l’utilizzo di diverse e complementari modi di comunicare e non solo i testi scritti, possono contribuire a perseguire al meglio tale scopo.

Dispositivi tecnologici, messaggi di testo, comunicazione online, https://www.armoniabenessere.it/1-mywebidentity/

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