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Come è nato il pdf: la storia del formato

Contenuto curato da Massimo Chioni

Non è esagerato affermare che oggi il pdf rappresenti il più importante formato di file al mondo. L’acronimo dell’espressione in lingua inglese Portable Document Format indica uno degli strumenti di informazioni peculiari della Rete, rilasciato poco più di 20 anni fa da Adobe: da allora il modo in cui i documenti vengono archiviati è stato rivoluzionato, come pure i processi di stampa e di condivisione.

Come è nato il pdf

Per risalire alle origini del pdf è necessario fare riferimento a John Warnock, un giovane che di lavoro riparava gli pneumatici per rimetterli in vendita in un negozio. Warnock era un impiegato temporaneo, e ciò gli permetteva di concludere gli studi all’Università dello Utah, dove si stava laureando in matematica: il suo sogno era quello di insegnare. Tuttavia un giorno decise di spedire alla Ibm il proprio curriculum, dopo aver letto che la multinazionale stava cercando dei matematici. John venne scelto e, di conseguenza, ebbe la possibilità di avviare un tirocinio con l’azienda, grazie a cui imparò a programmare frequentando varie scuole. Davvero niente male per un uomo che quando era bambino non solo odiava la matematica, ma addirittura era stato bocciato in più di un’occasione.

La parabola di Warnock

E così, per un ragazzo il cui percorso scolastico era mediocre e che si era iscritto all’università unicamente per seguire i suoi coetanei, l’arrivo all’Ibm rappresentò un colpo di fulmine. Ma Warnock era a tutti gli effetti un genio, visto che fu il primo al mondo a risolvere un problema di algebra, il radicale di Jacobson, che fino a quel momento non era mai stato affrontato con successo da nessuno. Poi, dopo aver lasciato l’Ibm, John cominciò a lavorare in una piccola imprese denominata Evans & Sutherland, che aveva bisogno di ingegneri e di ricercatori allo scopo di sviluppare un linguaggio di programmazione per mezzo dei quali stampanti e computer potessero comunicare.

L’arrivo alla Xerox

Divenuto il capo del progetto, nel giro di pochi anni Warnock abbandonò l’impresa e fu assunto a Palo Alto nel centro di ricerca di Xerox, che di lì a pochi anni sarebbe diventata una delle produttrici di fotocopiatrici e di stampanti più grandi al mondo. Fu qui che avvenne uno degli incontri decisivi della sua vita: quello con Charles Geschke, un ingegnere che in passato era stato un insegnante di matematica. I due ebbero modo di collaborare per dare vita a un protocollo innovativo, chiamato Interpress, per mezzo del quale i pc potevano essere messi in comunicazione con le stampanti.

L’arrivo di Adobe System

Geshke e Warnock avevano intenzione di proporre sul mercato questo protocollo, ma i leader di Xerox non erano della stessa idea: per loro era meglio farne uno standard per i prodotti del marchio e basta. I due matematici, però, rifiutarono la proposta dell’azienda: se l’avessero accettata, il mondo non avrebbe mai potuto scoprire la loro idea. Era il 1982: quell’anno John e Charles si dimisero da Xerox e diedero vita ad Adobe System. Non passò molto tempo prima che potesse vedere la luce PostScript, la loro prima invenzione: si trattava di un linguaggio concepito per la descrizione di immagini e pagine il cui compito era quello di favorire il dialogo tra le stampanti e i computer. Se fino ad allora solo poche aziende avevano la disponibilità economico per affrontare operazioni dai costi tanto elevati, grazie ad Adobe lo scenario poteva cambiare, all’insegna di una vera e propria rivoluzione.

Il linguaggio PostScript

Il linguaggio PostScript era stato sviluppato in modo che includesse le istruzioni da seguire per sapere dove e come far comparire gli elementi grafici, che si trattasse di punti, linee o lettere dell’alfabeto. Così, i documenti e le immagini potevano essere riprodotti da qualsiasi dispositivo che fosse in grado di eseguire il programma essendo dotato di un interprete PostScript. Il primo a mettere alla prova nel 1985 tale soluzione fu un certo Steve Jobs, che decise di adattare PostScript alla LaserWriter, la prima stampante laser di Apple.

Dopo PostScript

Con il passare del tempo, tuttavia, emersero a mano a mano i limiti di PostScript. Fu così che venne sviluppato il pdf, che non era più un mero linguaggio, ma un vero e proprio formato multipiattaforma. Esso venne progettato in modo che su tutti i device potesse avere lo stesso aspetto, il che avrebbe evitato eventuali problemi di formattazione al momento del trasferimento. Oggi il formato pdf è open e gratuito, e per poterlo visualizzare è sufficiente disporre del programma Adobe Reader. Da quando è stato presentato al mondo, il pdf non ci ha messo molto tempo per diventare il formato privilegiato per la pubblicazione dei documenti: nel trasferimento non vengono perse informazioni, e la formattazione grafica rimane intatta.

Acrobat

Grazie all’entusiasmo suscitato da quella invenzione, in casa Adobe si decise di creare un team di programmatori che realizzasse un prototipo del programma che poi, nel 1993, fu messo in commercio con il nome Acrobat. All’interno del pacchetto erano presenti, tra l’altro, Acrobat Reader e Acrobat Exchange: il primo serviva per la visualizzazione dei file e la loro stampa, mentre il secondo era necessario per la conversione. Inoltre, Acrobat Distiller permetteva di convertire nel nuovo formato di interscambio i file PostScript, mentre un driver di una stampante virtuale offriva l’opportunità di realizzare file PostScript a partire da qualunque applicazione.

La stampa di pdf online

Con il passare del tempo, poi, gli aggiornamenti che si susseguirono resero la stampa pdf online sempre più performante, sia grazie all’aggiunta di specifiche di stampa come il supporto alla sovrastampa e i mezzitoni, sia perché gli sviluppatori cominciarono a realizzare per Acrobat dei plugin specifici, cioè dei moduli aggiuntivi che servivano a moltiplicare le funzioni. Oggi chi ha bisogno di stampare i propri documenti online può fare riferimento, tra l’altro, al sito Fotocopie24.it: tutto quel che si deve fare è caricare il pdf e scegliere se stamparlo a colori o in bianco e nero. Una volta completata la stampa, il documento sarà consegnato direttamente al domicilio indicato.

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