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BERT: Google si aggiorna per comprendere cosa cerca l'utente

BERT
Contenuto curato da Massimo Chioni

Hai letto del nuovo algoritmo rilasciato dal gigante di Mountain View di nome BERT e non sai né cosa è né a cosa serve? Se la tua risposta è si allora sei nel posto giusto. In questo articolo potrai trovare le risposte alle tue domande e anche di più.

Bert, altro non è che l’ultimo update dell’algoritmo di Google. Questa notizia è importante soprattutto per tutti coloro che lavorano in ambito SEO e content marketing.

Che il grande Google dia sempre più importanza e rilevanza ai contenuti che soddisfano i criteri di ricerca degli utenti è già risaputo ai SEO Specialist ed ai SEO copywriter, ma con questo aggiornamento ha voluto fare molti passi avanti concentrandosi sull'interpretazione delle query lanciate dagli utenti.

In poche parole, e sintetizzando, possiamo dire che BERT si pone l’obiettivo di elaborare e interpretare il linguaggio “naturale”, il suo scopo è aiutare il motore di ricerca a fornire in SERP (Search Engine Results Page) pagine web sempre più inerenti e rilevanti: restituire risultati che meglio rappresentano la search intent degli utenti.

Cos’è Google BERT

Il nome scelto BERT non è un nome casuale, è l’esatto acronimo di Bidirectional Encoder Representations from Transformers: un algoritmo rilasciato con licenza “open source” in grado di riconoscere e comprendere meglio come gli utenti effettuano le ricerche.

A differenza dei precedenti algoritmi sviluppati questo non è incentrato sull’analizzare il contenuto e la quantità e qualità delle keyword inserite all’interno delle pagine dei siti internet, ma dà forza all’interpretazione della lingua usata dagli utenti per elaborare ricerche su Google.

Ma com’è possibile tuto questo? Grazie alla Machine Learning il motore di ricerca è capace di capire e interpretare meglio le query di ricerca e i contenuti. Invece di operare sulle singole parole inserite nel campo di ricerca analizza tutta la frase e l’eventuale contesto per capire meglio l’intento di ricerca e quindi i risultati attesi dall’utente.
Riesce infatti a comprendere le frasi nel loro insieme e non come una serie di parole singole.

Oltre all’utilizzo di tecnologia molto avanzata e all’intelligenza artificiale, che ormai ha raggiunto livelli davvero degni di nota, il passo avanti consiste nell’elaborare il linguaggio nel modo più umano possibile. Puoi capire da solo la differenza che questo comporta non solo in termini di qualità per gli utenti, ma anche in termini di risposta sempre più “perfetta” e pertinente alle aspettative di chi effettua qualunque tipo di ricerca.

Bert è, senza ombra di dubbio, il più importante aggiornamento al proprio algoritmo degli ultimi anni che Google abbia fatto.

Come influisce l'algoritmo Bert sulle serp?

Grazie a BERT il modo in cui google rende disponibili i risultati cambierà completamente e di conseguenza cambieranno anche le logiche di ottimizzazione dei testi per vedere posizionati i nostri contenuti piuttosto che quelli dei competitor.

Sarà opportuno scrivere contenuti sempre più di qualità e soprattutto inerenti all’argomento in modo più stretto possibile. Le risposte che verranno offerte saranno sempre più stabilite sul contesto e tenderanno a soddisfare in modo sempre più pertinente le ricerche degli utenti.

Il lato positivo che sarà sicuramente apprezzato da chi i contenuti li scrive e li elabora, è la possibilità di scrivere pensando sempre più alle persone e sempre meno al motore di ricerca. Utilizzare un linguaggio più umano sarà un must per tutti coloro che vogliono lavorare bene e nel lungo periodo.

Analizziamo la logica dell'aggiornamento Google Bert

Che con questo rivoluzionario aggiornamento Google vuole migliorare l’esperienza utente l’abbiamo già chiarito, ma Google Bert non è solo questo, è comprendere cosa gli utenti stanno cercando indipendentemente dalla query utilizzata in fase di ricerca, dalla sequenza di parole, per avvicinarsi il più possibile alla reale search intent dell’untente.

Ma perché tutto questo? Perché spesso, gli utenti, eseguono delle ricerche non fatte da parole esatte e brevi, ma composte da varie parole anche senza correttezza logica, proprio per cercare di avere risultati più inerenti. Non sempre si può scrivere in un paio di parole quello che è l’intento di ricerca in quel preciso momento. Non sempre quello che si ricerca corrisponde ad una keyword esplicita.

Spesso, nella ricerca vengono scritte diverse parole, una di seguito all’altra, nell'intento di far capire meglio al motore di ricerca cosa si sta cercando e spesso anche frasi lunghissime. E' proprio in casi come questi che l’algoritmo dà il meglio di sé perché analizza non solo le singole parole ma prende al vaglio il contesto, ossia tenendo conto della sequenza logica delle parole. Sarà quindi in grado di fornire pagine web più rispondenti, più mirate e più corrette.

Conclusione

Concludendo possiamo affermare che questo aggiornamento di Google offre sicuramente un’ottima esperienza utente, in quanto l’algoritmo riesce ad avvicinarsi al modo in cui viene usato il linguaggio umano senza essere influenzato dalla posizione delle singole parole al suo interno.

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