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Accessibilità: il web per non vedenti e ipovedenti

Accessibilità
Contenuto curato da Massimo Chioni

Al giorno d'oggi, la rete Internet viene utilizzata per una serie di operazioni connesse non solo alla ricerca, ma anche agli acquisti, allo studio e ai rapporti interpersonali. Sul web si seguono corsi di laurea, si comprano oggetti, si socializza, si gestiscono conti bancari, si accede a nozioni e informazioni di ogni tipo. Chi non usa Internet, in effetti, corre il rischio di restare escluso da una consistente fetta di mondo: basti pensare ai prodotti pubblicizzati tramite la rete, alle notizie diffuse attraverso i social, a tutte le immense banche dati consultabili con un semplice clic del mouse. Il web rappresenta un'importante miniera di conoscenza, la quale può essere acquisita rapidamente e in maniera potenzialmente infinita. Per questo è fondamentale che i siti siano accessibili, facili da consultare anche da non vedenti e ipovedenti.

Questo è stato stabilito nel 2004 dall'apposita normativa sull'accessibilità, la cosiddetta Legge Stanca, incentrata sull'utilizzo degli strumenti informatici da parte dei diversamente abili. La legge riguarda non solo il concetto di accessibilità, ma anche tutte quelle tecnologie, sia hardware sia software, che permettono ai non vedenti di usufruire tranquillamente dei servizi della rete. A tal proposito, esistono degli strumenti che consentono a queste categorie di persone di usare il computer: si tratta dello screen-reader con sintesi vocale e del display braille. Il primo invia tutto ciò che è visibile sul monitor a uno specifico sintetizzatore che trasforma il testo e le immagini in voce; il secondo interpreta gli elementi di un sito secondo i principi della scrittura braille. Queste soluzioni tecniche fanno sì che anche ipovedenti e non vedenti abbiano la facoltà di servirsi di Internet, persino per seguire interi corsi di studio e per dedicarsi a operazioni di compravendita.

La condizione richiesta dalle suddette tecnologie, ovviamente, è l'accessibilità di un sito. Quest'ultimo, cioè, deve essere strutturato in modo che tali programmi riescano a trasmettere ogni singola porzione di testo, ogni immagine, ogni tabella, form e così via. Se un portale web non è accessibile le informazioni non saranno mai riprodotte in modo fedele da screen-reader e display braille. Di conseguenza, alcuni contenuti saranno inevitabilmente preclusi agli utenti non vedenti: la Legge Stanca è concepita proprio affinché questo non accada.

Alcune regole da rispettare

Non tutti i web master ci pensano, ma basta davvero poco per garantire l'accessibilità di un sito. Un primo fattore da tenere in considerazione consiste nelle dimensioni del font, che non dovrebbe mai essere troppo piccolo. Questo criterio, solo in apparenza banale, è in realtà essenziale: molti ipovedenti riescono a leggere un carattere 14 o più. Ugualmente importante è il contrasto tra il colore del testo e quello dello sfondo, che deve essere abbastanza accentuato da facilitare la lettura. Le tabelle, per lo stesso motivo, dovrebbero alternare righe di tonalità differenti.

Vi sono diversi elementi che uno screen-reader non sempre riesce a interpretare e che, quindi, andrebbero evitati. Tra questi bisogna ricordare le tecnologie flash, che creano problemi anche agli ultimi software assistivi progettati. Di recente si è parlato di una tecnologia flash accessibile, ma questo obiettivo è ancora lontano dall'essere raggiunto. Anche le tabelle nidificate, ossia quelle costruite all'interno di altre tabelle, causano spesso una lettura sbagliata del sito perché tendono a sovrapporsi. Non di rado, inoltre, gli screen-reader recepiscono in maniera errata le abbreviazioni e gli acronimi, ragion per cui è meglio scrivere le parole per intero.

Qualche altra regola riguarda le immagini e i form, due componenti fondamentali di molti portali web. A ogni foto va attribuita una descrizione tramite l'apposito tag HTML (ALT="testo"), in modo che gli utenti non vedenti o ipovedenti possano comprendere senza problemi ciò che l'immagine rappresenta. Lo stesso vale per i bottoni, i video e, in generale, tutti gli elementi grafici, che devono possedere un adeguato testo corrispondente da leggere tramite il display braille o da ascoltare con lo screen-reader. Allo stesso modo bisogna creare dei form accessibili, con tutti i campi etichettati correttamente e con una spiegazione all'interno dei campi vuoti. Sarà così più semplice capire quali sono i dati da inserire. Questa raccomandazione per i web master è importante soprattutto se si utilizzano i tag label. Può essere davvero utile interporre tra un campo e l'altro delle note di spiegazione, formattate tramite CSS così che vengano lette in maniera esatta. Queste annotazioni devono cancellarsi automaticamente quando si va a scrivere il testo, ma a tale scopo è necessario non ricorrere agli script.

Un altro consiglio: meglio evitare immagini scorrevoli, gif e testi sfumati, non sempre immediati per gli screen-reader. In aggiunta, è preferibile adoperare le access key solo per i link più significativi, come la home e la pagina dei contatti. È indispensabile che tutte le operazioni sul sito possano essere compiute con la tastiera e che i contenuti siano ben divisi e strutturati con coerenza. Vantaggiosa è la Breadcrumb, nota anche come "filo di Arianna", un vero e proprio sentiero di link utili nella parte superiore di una pagina. Non a caso questa tecnica è conosciuta da molti come "percorso di Pollicino".

Come capire se un sito è accessibile?

Esistono degli strumenti che permettono di valutare l'accessibilità di un sito Internet, in maniera ovviamente automatica e quindi relativa: ma si tratta comunque di un buon punto di partenza. Utile è ad esempio Torquemada, che individua velocemente quali elementi di una pagina non rispettano il criterio dell'accessibilità e ne mostra anche il codice HTML. Con la medesima funzione sono stati concepiti validatore.it, wave.webaim.org e w3c.it. Tali strumenti, essendo per l'appunto automatici, non sono in grado di individuare tutti i problemi, ma consentono comunque di migliorare l'accessibilità della rete. L'ideale è combinarli con il contributo di persone non vedenti e ipovedenti, il cui giudizio in seguito a una revisione può essere estremamente fruttuoso.

In conclusione, tutti gli strumenti e i suggerimenti finora menzionati sono volti a rendere la navigazione su Internet più agevole e immediata. Chi soffre di deficit a livello visivo non deve essere escluso dai numerosi vantaggi del web: non tutti gli informatici hanno già adottato questi provvedimenti, ed è quindi necessaria una vera e propria operazione di sensibilizzazione sull'argomento, così da poter disporre di una rete senza barriere.

Rimandiamo alla lettura dell'approfondimento sul Monte Dei Paschi di Siena che ha avviato per Mps Internet Banking un aggiornamento "giusto" e indispensabile  finalizzato all'accessibilità.

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